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Vetto, il candidato Ruffini: “Si all’invaso d’Enza, no al progetto Marcello”

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Fabio Ruffini con Ornella Coli

Al quinto incontro andato in onda su RadioNova venerdì scorso e condotto da Ornella Coli, è stato ospite il candidato del comune di Vetto, sindaco uscente, Fabio Ruffini.

Ha declinato l’invito il candidato sindaco Danilo Giansoldati per Lista civica vettese.

Fabio Ruffini, 48 anni, geometra e responsabile del settore pianificazione e gestione del territorio del Comune di Castelnovo ne’ Monti, è sindaco del Comune di Vetto dal 2014. “Mi presento con una lista civica – spiega – composta da persone con ideologie diverse ma con obiettivi che ci accomunano al di là delle idee politiche: la diversità arricchisce”.

I candidati

“Riproponiamo la squadra in carica durante il secondo mandato, sette degli otto consiglieri che erano in consiglio, una formazione che ha più esperienza secondo noi nel settore amministrativo, e poi ci sono quattro giovani perché riteniamo sia fondamentale per poter interloquire con le nuove generazioni per i prossimi 5 anni. Vorremmo anche creare le condizioni per ‘trasferire’ la nostra esperienza a questi ragazzi e ragazze che potrebbero essere gli amministratori del futuro”.

Il programma

"Abbiamo elaborato questo programma indicando tre obiettivi principali; abbiamo dato spazio al all’ambiente, allo sport, al turismo, alla valorizzazione del territorio, ai lavori pubblici; in particolare alla viabilità e all’agricoltura. Abbiamo elencato quelli che secondo noi erano i più importanti. Tra questi anche che non ci sarà nessun aumento dell’Irpef.

Il primo obiettivo è quello di dare maggiori servizi e strutture per migliorare la qualità di vita dei nostri compaesani. Ad esempio, mi riferisco al centro di aggregazione giovanile, una struttura che è già in corso di realizzazione e dovrebbe essere pronto per la prossima estate. L’altro intervento, in programma è la nuova palestra. Secondo noi sono due importanti strutture perché daranno certamente la possibilità di creare, come dicevo servizi per i nostri concittadini ma sono anche luoghi in cui poter organizzare manifestazioni sportive, per culturali, ricreative, e quindi essere un po’ anche attrattivi rispetto ai comuni limitrofi.

Il secondo obiettivo è quello attraverso appunto nuovi servizi e nuove strutture riuscire ad attrarre nuove famiglie nel nostro Comune; il terzo, creare le condizioni per ragionare al meglio sul turismo e quindi provare ad implementare questo importante settore che oggi è in via di grande sviluppo ma che fa fatica a decollare.

L’invaso d’Enza

“La nostra posizione è molto chiara, noi non abbiamo nessun pregiudizio per nessuna opera, tanto meno per un invaso, che sia di piccole dimensioni, medie o grandi. Questo invaso deve dare risposta certamente alla carenza di acqua per la pianura, ma deve essere anche studiato per portare benefici alla montagna e in particolare, se verrà realizzato a Vetto, al nostro Comune e quello di Neviano: dovremmo essere coinvolti, dovrà avere dei benefici di tipo economico, infrastrutturale, benefici di progetti legati all’ambiente, su progetti legati al turismo. Quindi tutto quello che ne deriva da un’opera di queste dimensioni, di questo costo. E non solo per il finanziamento ma anche per poi gestirle. Una delle cose certe è che il progetto Marcello non può essere riappaltato e adeguato e non lo dico io ma il ministero, lo dicono le leggi e il buon senso. Io sono convinto che serva oggi e servirà ancora di più in futuro, questi cambiamenti climatici però datemi gli studi per potere dire qual è la cosa migliore e quali benefici porterà alla montagna".

L’appello

"Andare a votare è un diritto ma anche un dovere perché credo che se oggi siano in un paese libero e democratico è grazie al sacrificio di tante persone quindi sia ripeto un obbligo morale. Votate la nostra lsita, Noi stiamo amministrando da dieci anni e credo che nei prossimi cinque avremo tante sfide da portare avanti e crediamo che per farlo ci vogliono esperienze, competenza e conoscenza della materia e delle leggi” .

3 COMMENTS

  1. Il sottoscritto Geom. Lino Franzini, regolarmente iscritto all’albo dei geometri, non ha competenze sulla progettazione dighe, e mai si permetterebbe di esprimere un giudizio sul progetto Marcello; a differenza del Geom. Fabio Ruffini e dell’allora Sindaco, Sara Garofani, correva il 2011, votarono in Consiglio Comunale, contro il progetto Marcello, non so con quali competenze tecniche, visto che la Marcello era la più importante Società d’ingegneria a livello mondiale in progettazione dighe, era un chiaro NO alla diga di Vetto visto che non c’erano altri progetti da scegliere; spero non dovranno esprimersi sul progetto della Società dello Stretto per il ponte di Messina.
    Che il Progetto Marcello oggi non sia più appaltabile è chiaro a chiunque, nel 2014 sono cambiate le normative sulle Dighe, ciò non toglie che il progetto sia ancora valido nella maggior parte dei suoi studi, lo stesso Ministero ha scritto che il progetto è da rivedere.
    Credo che dire NO al progetto Marcello fu il colpo di grazia, non solo per Vetto ma per tutti i paesi dell’Alta Val d’Enza, è chiaro che le uniche due opere che avrebbero dato lavoro e sviluppo a questi paesi erano la fondovalle Val d’Enza e la Diga di Vetto, entrambe avviate e poi sospese; i partiti di sinistra, o che si ispirano a sinistra, si sono sempre opposti ad entrambe queste opere, ora dicendo che si è favorevoli ad un invaso, lo ritengo semplicemente ridicolo.
    Serietà vorrebbe che si ammettesse di aver sbagliato nel dire di NO al progetto Marcello e dichiararsi favorevoli ad un invaso di dimensioni come consentono i versanti, 180 milioni di metri cubi, ma questo la sinistra non lo farà mai, e sappiamo bene il perchè.
    E’ chiaro che chi ha lottato per la fine dei paesi montani della Val d’Enza, Vetto compreso, ha vinto, queste terre devono diventare una RISERVA per lupi e cinghiali e non per l’uomo, un grande risultato per i partiti che si ispirano alla sinistra non certo per i paesi di questa Valle, abbandonata e spopolata.
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    • Firma - Frnzini Lino
  2. Nell’apprendere la posizione qui espressa dal candidato Fabio Ruffini in ordine alla voce “L’invaso d’Enza”, viene da domandarsi se non vi sia per caso in atto una “variante in corso d’opera”, o suppergiù, mutuando una terminologia del settore edilizio, visto che ora pare sposarsi l’idea dell’utilità di un invaso, e anche di grandi dimensioni, nella convinzione che “serva oggi e servirà ancora di più in futuro” (secondo un concetto tratto da queste righe).

    A mio sommesso vedere un invaso di grandi dimensioni equivale di fatto al progetto Marcello, ancorché qui si affermi che lo stesso non sarebbe più attuale ed adeguato, il che significa in buona sostanza che avevano ragione quanti ne sono stati da tempo decisi sostenitori, e lo dico indipendentemente dall’idea che ciascuno di noi può essersi fatto circa la questione invaso – diga, ma per riconoscere, doverosamente, la coerenza che ha contraddistinto questi ultimi.

    Ritornando poi alla convinzione cui prima ho fatto cenno, deve essere maturata in tempi piuttosto recenti visto che, stando all’articolo del 22 marzo, dal titolo “Vetto, Fabio Ruffini:riconfermo l’intera squadra”, pareva esserci allora una certa qual dose d’incertezza giacché vi si leggeva che l’invaso è un’opera da realizzarsi solo dopo aver verificato ………… se ci sono i presupposti tecnico – economici, di sicurezza e paesaggistico – ambientali per farla.

    E’ senz’altro legittimo cambiare opinione, ma bisognerebbe tuttavia lasciar intendere, io credo, che nel frattempo si è fatta una svolta, o “sterzata”, anche per non far torto a chi, invece, è restato sempre fermo nelle proprie opinioni, vedi giustappunto gli “storici” patrocinatori della Diga, e quanto al dover essere coinvolti per averne benefici economici, e affinché il progetto sia “studiato per portare benefici alla montagna”, io ritengo si sia forse in abbondante ritardo.

    Penso infatti che la “contropartita” per i Comuni rivieraschi andasse già posta dalla Amministrazione vettese, e dovesse rientrare nello studio in corso, o contratto di fiume, in termini meno generici di parole come “benefici economici”, il che non sembra avvenuto, e poiché qui si parla anche di coinvolgimento nella gestione, sarebbe intanto interessante capire, passando ad una struttura in via di realizzo, come si vorrebbe gestire il “centro di aggregazione giovanile”.

    P.B. 06.06.2024

    • Firma - P.B.
  3. Ho dedicato il mio primo commento di due giorni fa alla “questione Diga”, salvo un breve abbozzo alla gestione del “centro di aggregazione giovanile”, .aspetto che non mi pare esser trattato in queste righe, mentre io lo vedo come piuttosto importante, oltre che delicato, e meritevole dunque, a mio modesto parere, di venir menzionato in una panoramica programmatica (ma evidentemente c’è chi la pensa in maniera diversa dalla mia).

    Questo mio secondo intervento è adesso rivolto alla tematica occupazionale, che salvo sviste non vedo presente in questo “resoconto”, a parte il cenno al turismo, e lo faccio dopo aver espresso il mio pensiero nel commentare, riguardo alla materia, un recente articolo di Redacon “elezioni europee, Fontana: il calo demografico è una delle tante sfide della UE”, ossia un argomento di attuale, stringente, e particolare interesse, anche per la montagna.

    Le competenze dei Comuni in ambito lavorativo, e le azioni che possono svolgere in proposito, sono parecchio limitate rispetto a quelle esercitabili dalla Regione e dalla Amministrazione centrale, ma il Comune è in ogni caso la istituzione elettiva più vicina al rispettivo territorio, dal quale può dunque trarre istanze, aspettative, idee, ed elementi vari, traducibili in argomentate proposte da sottoporre, inoltrandole, ai cosiddetti livelli “superiori”.

    A me pare che durante questi dieci anni l’Amministrazione comunale vettese avrebbe potuto raccogliere tali elementi, che di certo non mancavano, per trasferirli ad esempio alla Unione dei Comuni, nell’ottica di farne un documento condiviso, per i passi successivi, anche perché allora i “cordoni della borsa” potevano essere meno stretti rispetto ad un oggi pieno di “criticità”, ma non mi sembra di aver sentito citare delibere e corrispondenze ufficiali in tal senso.

    P.B. 07.06.2024

    • Firma - P.B.