Colorati, enormi, con volti sorridenti e loghi in ogni angolo. Sono i cartelloni elettori. Simbolo di una politica d'altri tempi, l'utilizzo della cartellonistica per presentare candidati e partiti ormai è passata di moda. Eppure per più di un secolo l'informazione di programmi e liste veniva fatta sui cartelloni appesi ai cigli delle strade.
Ad ogni elezione l'incaricato del comune passava con colla e rastrello e si impegnava a far combaciare gli angoli sulla superficie della parete. Alcune volte strappati con gesto di inciviltà da avversari politici, era cosa non rara trovare chi inchiodava con la macchina per leggere i candidati del proprio comune.
A fine elezione, i colori ingrigiti dallo smog e i volti dei candidati che avevano perso, comunque sorridenti i cartelloni venivano strappati con gesti energici e di rabbia. Le facce tagliate rimanevano per molti messi immortalate sui muri.
Ora non più. Tutti i partiti nessun escluso hanno deciso di fare propaganda elettorale in altro modo. I social la fanno da padrone. Ora è tutto digitale. I programmi si leggono con un clik. Slogan e frasi di incoraggiamento non sono più affissi su cartelloni ma su Instagram e Facebook.
Ogni gruppo politico ha una sua pagina dedicata dov'è possibile leggere il programma, conoscere la biografia dei candidati tutti gli eventi a cui è possibile partecipare.
Anche a livello nazionale e per le elezioni europee la scelta è stata la medesima.
Questo nuovo modo di fare campagna elettorale, può generare confusione? Soprattutto nelle persone anziane che non conoscono i social potrebbe essere. Per fortuna che nei comuni della montagna rimane importante l'incontro diretto con i candidati per conoscere le loro proposte elettorali.
E ora?
Nonostante i cartelloni non vengano più utilizzati si trovano spesso nei piazzali i pannelli in ferro zincato sui quali venivano appesi. Non stabilmente fissati a terra questi pannelli sono molto pericoli se tira il forte il vento. Non sarebbe il caso di fare pulizia e di riqualificare queste aree dismesse?
Segno di una politica che cambia e di un modo che si rinnova, mettendo colla e cartelloni in soffitta.