La famiglia Masi ha devoluto una importante somma di denaro a sostegno dei progetti di ricerca sul Mesotelioma Pleurico Maligno attualmente in corso, favore del laboratorio di ricerca traslazionale dell’IRCCS di Reggio Emilia.
Con questo gesto la famiglia ha voluto ricordare Ercole, scomparso all’età di 66 anni. Ercole Masi aveva lavorato per trent'anni come operaio alle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Bologna e, come centinaia di colleghi e colleghe, si è ammalato ed è morto di mesotelioma a causa dell’esposizione all’amianto.
“Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore molto aggressivo per cui le terapie sono ancora limitate anche a causa della scarsa conoscenza dei meccanismi con cui si sviluppa e progredisce. Per questo è importante investire nella ricerca, colmare le lacune e individuare nuove opportunità di cura” spiega la dottoressa Federica Torricelli, ricercatrice del laboratorio, da anni impegnata nello studio di questo tumore.
“La donazione della famiglia Masi servirà a sostenere un progetto per lo studio del sistema immunitario nello sviluppo del mesotelioma pleurico, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei farmaci immunoterapici”, spiega la dottoressa Alessia Ciarrocchi responsabile del laboratorio di ricerca.
“Oltre che un importantissimo sostegno economico alla nostra attività di ricerca, il gesto rappresenta per noi un riconoscimento dell’attività svolta e lo stimolo a essere sempre più concentrati ed efficaci nello studio di questo tumore”.
“La scelta della famiglia ci riempie di orgoglio – dice Antonino Neri, direttore scientifico dell’IRCCS – Lo studio del mesotelioma è un campo di ricerca e cura di primaria importanza in quanto per il nostro territorio si tratta di una malattia di comunità, essendo stata la provincia di Reggio Emilia sede di produzione di cemento amianto fino agli anni ‘80, e siamo divenuti uno dei Centri di riferimento regionale per questa neoplasia”.
Il ringraziamento alla famiglia Masi è avvenuto nella sede del laboratorio di ricerca alla presenza di Antonino Neri e delle dottoresse Federica Torricelli e Alessia Ciarrocchi.