Saranno temi di grande attualità quelli che verranno trattati nell’incontro “Sguardo al futuro del Caregiving: longevità, denatalità e nuove strutture familiari. Solo criticità o anche possibilità?”.
Mercoledì 5 giugno alla Corte Ospitale di Rubiera organizzato da CNA Impresa Donna Modena e Reggio Emilia, insieme alla collaborazione di CNA Emilia-Romagna si affronteranno tematiche delicate ma necessarie per capire l’andamento della società attuale e le difficoltà che le donne devono affrontare.
La longevità è un fenomeno sempre più diffuso e rilevante nei paesi sviluppati che con questo cambiamento demografico, unito alla diminuzione del tasso di natalità, porta con sé diverse sfide e necessità in termini di sostenibilità economica e sociale.
Ospiti dell’incontro saranno: il demografo Gianluigi Bovini, l’esperta di politiche regionali e nazionali sul caregiving Loredana Ligabue, la direttrice del patronato Epasa Tina De Giovanni e le imprenditrici CNA presenti al tavolo dei relatori.
La forte e continua caduta delle nascite, in corso in Italia e in Emilia-Romagna dal 2008 ad oggi, è sicuramente uno degli aspetti più preoccupanti di quello che viene definito “inverno demografico”. In un report dell’Istat del 26 ottobre 2023, vengono evidenziate le principali cause del calo delle nascite dovute a un vero e proprio mutamento strutturale della popolazione femminile in età feconda (convenzionalmente fissata tra 15 e 49 anni). In questa fascia di popolazione le donne sono meno numerose di un tempo e, di conseguenza, nascono anche meno bambini. Nella nostra regione, il numero di nati più elevato si è raggiunto nel 2009, con 42.271 nuovi nascituri; successivamente è iniziato un processo ininterrotto di diminuzione che ha toccato il minimo storico nel 2022 con solamente 29.615 nati.
“La presenza di una percentuale sempre maggiore di anziani e la nuova conformazione delle strutture familiari - afferma Beatrice Sgarbi, Presidente di Cna Impresa Donna - rende necessario mettere in atto nuove politiche e servizi adeguati. Servizi per garantire un benessere sociale, partendo anche dalla tutela e dal supporto dei “caregiver”, cioè di coloro che assistono le persone fragili, cercando di conciliare l’impegno lavorativo con la necessità di assistere il proprio familiare, portando anche il peso emotivo e psicologico che queste situazioni comportano. Penso soprattutto alla difficoltà riscontrata da lavoratori e lavoratrici autonomi, dal mondo della libera professione a quello delle imprese individuali. Il rischio di dover rinunciare alla propria professione per dedicarsi interamente alle attività di cura, per la mancanza di adeguate tutele, può avere ricadute non solo sociali, ma anche economiche”.
“Il tema del caregiving – dichiara Loredana Ligabue - deve essere al centro di una grande riflessione sui grandi cambiamenti che sta attraversando la nostra società.
I caregiver familiari sono persone di qualsiasi età e provenienza e hanno in comune l’assistenza di una persona cara, verso la quale investono risorse emotive, fisiche ed economiche. È essenziale che i caregiver familiari siano riconosciuti dai servizi come soggetti di riferimento nella definizione dei piani assistenziali, identificando non solo i bisogni delle persone assistite ma anche di chi le assiste. È necessario introdurre servizi di prossimità e domiciliarità che aiutino e supportino le esigenze dei caregiver familiari”.
Per partecipare all’incontro è necessaria l’iscrizione, per ulteriori informazioni contattare la Responsabile CNA Impresa Donna Reggio Emilia Chiara Bulgarelli (0522-356364). Oppure scrivere all’indirizzo e-mail: [email protected]
Innanzitutto, trovo senz’altro ragionevole e condivisibile l’attenzione dedicata ai prestatori di cura in ambito famigliare, e alle difficoltà che in tale delicata ed importante funzione possono in particolare incontrare quanti svolgono attività autonome.
Quanto alla necessità di “ introdurre servizi di prossimità e domiciliarità che aiutino e supportino le esigenze dei caregiver familiari”, mi viene anche qui di riprendere un aspetto sul quale ho già avuto modo di esprimermi sulle pagine di Redacon.
Io penso che in tal senso potrebbe tornare molto utile la collaborazione che potrebbe venire “dal vicino o dalla vicina di casa”, vuoi a supporto del prestatore di cura, vuoi come aiuto ad anziani autosufficienti ma bisognosi di occasionali “rinforzi”.
Per far sì che dette collaborazioni avvengano con la prevista tutela, vedi per un eventuale infortunio, occorrerebbero strumenti snelli e di facile utilizzo, come i Voucher di un tempo, ed auspico che l’argomento venga considerato nell’odierno incontro.
P.B. 05.06.2024