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Sologno, i peluches stanno tornando

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Stanno tornando... A Sologno è tutto pronto per (ri)vivere la magia de 'La rivincita dei peluches abbandonati'.

“È con grande soddisfazione e orgoglio che posso annunciare che sta per iniziare la terza edizione della rivincita dei peluches abbandonati”. Queste le parole di Roberto Mariani ideatore di questa iniziativa, nata per riciclare vecchi peluche donando loro una nuova ‘vita’ che aggiunge: “Crediamo che l’obiettivo di avere un’attrattiva in più per chi viene in montagna sia stato raggiunto e ne siamo orgogliosi. Cerchiamo di non abbandonare i peluche ma anche i nostri piccoli paesi”

Se il tempo non regalerà qualche brutta sorpresa, si inizia il 9 giugno.

“Non ci sarà una vera giornata o festa di inaugurazione - racconta Mariani - il percorso resterà aperto e gratuito per tutta l’estate, fino alla metà di ottobre e concluderemo con la grande festa delle Olimpiadi dei peluches: le pelusciadi, che si terrà agli impianti sportivi nel pomeriggio di sabato 24 agosto, giunte alla seconda edizione”.

Ma quali saranno le novità di quest’anno?

Senza svelare troppo, Mariani spiega che “le installazioni saranno cinque, un numero minore rispetto ai due anni precedenti. Sarà bello cercare, in alcuni angoli del paese, altre piccole storie e saranno uniche, originali, imperdibili, tutte riconducibili al mondo dell’arte e della creatività. Abbiamo creato cose che erano impensabili fino a qualche anno fa, potrete vedere installati più di mille amici pelosi, chiaramente devo anche ringraziare chi ha continuato a portarci i loro peluches abbandonati”.

“Tutto questo – sottolinea – è possibile grazie al mio gruppo di lavoro e ai paesani che ci hanno aiutato e supportato, in particolare, alle ‘stiliste’ del centro di socialità, a chi ci ha autorizzato a fare le installazioni nel proprio cortile, chi si è costruito a case parti del nostro progetto e chi anche non abitando a Sologno ha messo all’opera amici, bambini e classi di scuola. Tutto quello che vedrete è frutto di un estenuante lavoro fisico ma soprattutto mentale e organizzativo”.