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la seconda edizione del Festival di Primavera

Cala il sipario su “La Montagna del Latte scende in Città”

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Cala il sipario sulla seconda edizione del Festival di Primavera “La Montagna del Latte scende in Città” organizzato dall’Archivio Osvaldo Piacentini.

Ieri, 25 maggio, si è tenuto l’ultimo appuntamento dal titolo “Camminare” con Duccio Demetrio, interrogato da Ilaria dall’Asta sulle ragioni e i modi di una azione cosi frequente e comune, quanto complessa e articolata nelle motivazioni e nei modi. Una riflessione profonda che del camminare ha esplorato i modi possibili, nel rapporto di ciascuno con una diversa motivazione, attitudine e sensibilità.

"Molto mi è piaciuto il riferimento al camminare - spiega l'economista Giampiero Lucatelli -come esercizio necessario per lo scrivere e il raccontare, nella pratica della Libera Università diaristica di Anghiari. Patrizia Fantuzzi ci ha accolto con il benvenuto in Polveriera del Consorzio Oscar Romero, ricordando la partecipazione della sua cooperativa alle attività sostenute dalla SNAI nella Montagna del Latte".

E aggiunge: "Erika Farina dei Briganti del Cerreto ha raccontato il commino di turisti e residenti accompagnati alla visita di luoghi insoliti dalla Montagna. Oscar Gaspari ci ha parlato del vecchio (1900) e del nuovo (2025) Giubileo della Montagna. I ragazzi della quarta L del liceo Matilde di Canossa, con Lino Rossi, ci hanno ascoltato con ammirevole attenzione e, forse, con qualche disponibilità in più a guardare alla montagna con simpatia".

In conclusione un piccolo assaggio della vicenda avventurosa della Montagna del Latte resa come fiaba nelle parole di Lucatelli, che Cristiano Roversi ha messo in musica e Andrea Chimenti ha reso voce recitante.

“Un’anticipazione che potrà avere un seguito, forse – afferma lo stesso Lupatelli - A tutti i partecipanti delle cinque puntate di questa edizione un Grazie di cuore! Forse anche un arrivederci”.

 

 LA DIREZIONE ARTISTICA DEL FESTIVAL

Giampiero Lupatelli, economista territoriale, si è formato ad Ancona con Giorgio Fuà e Massimo Paci. Da quaranta anni si occupa di politiche territoriali collaborando con Osvaldo Piacentini e Ugo Baldini nell’alveo della tradizione urbanistica di CAIRE, la più antica società professionale d’Europa in forma cooperativa. Cittadino montanaro si è occupato per la prima volta della montagna Reggiana nel 1978 quando a poco più di vent’anni ha seguito Osvaldo Piacentini e lavorato con lui alla formazione del primo Piano di Sviluppo Economico e Sociale della Comunità Montana dell’Appennino Reggiano. Di montagna ha continuato ad occuparsi lavorando al Progetto Appennino della Regione Emilia Romagna, al Progetto Appennino Parco d’Europa (APE) del Ministero dell’Ambiente, all’Atlante Nazionale del Territorio Rurale per il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Da ultimo alla Strategia Nazionale per le Aree Interne. Ha recentemente pubblicato i volumi “Fragili e Antifragili. Territori, Economie e Istituzioni al tempo del Coronavirus” Rubbettino editore 2021 e “La Montagna del Latte e le altre. Riflessioni politiche sui destini delle Montagne italiane all’ombra della Pietra di Bismantova”. È Direttore editoriale della Rivista “tra il dire e il fare” dell’Archivio Osvaldo Piacentini.

Simone Beneventi, percussionista, premiato con il Leone d’Argento alla Biennale Musica di Venezia 2010 (progetto Repertorio Zero). Il suo percorso di ricerca sul suono, di progettazione di nuovi strumenti e di nuove soluzioni compositive per percussioni lo ha portato a collaborare con importanti compositori, artisti e compagnie internazionali tra cui Berlin Piano Percussion, EnsembleKollektiv, Klangforum Wien, mdi, Mosaik, Phace, Prometeo, Sentieri Selvaggi, Zeitkratzer.Ha suonato con le più prestigiose orchestre italiane, tra cui Filarmonica della Scala di Milano, Teatro la Fenice di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra Mozart di Claudio Abbado, Spiramirabilis e Mahler Chamber Orchestra. Si esibisce come solista interprete della musica del XX e XXI secolo in Festival quali Aperto, Autumn Warsaw, Biennale di Venezia, Biennale Zagreb, Gaida di Vilnius, Huddersfield Contemporary Music, Krakow International, Impuls a Graz, Manca di Nizza, Milano Musica, Traiettorie. È membro fondatore e direttore artistico di ZAUM percussion, ensemble nato in seno alla residenza triennale (2018-21) del Festival Milano Musica.È docente di percussioni al Conservatorio di Reggio Emilia e docente ospite all’Accademia Katarina Gurska di Madrid. Vive tra Reggio Emilia e Berlino.

Emanuele (Azio) Ferrari vive con la figlia Ester a Casina, un paese dell’Appennino Reggiano, e lavora come insegnante di Lettere alla scuola secondaria di Villa Minozzo, proprio sotto il monte Cusna. Ha pubblicato diversi racconti e saggi narrativi per antologie, reportage fotografici, riviste e mostre d’arte. Da tempo collabora con musicisti e compositori nell’allestimento di spettacoli teatrali, adattamenti e letture sceniche, che di recente ama interpretare egli stesso. Collabora, come docente nel corso Biblos, con la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Nel 2008, insieme allo scrittore Giuseppe De Santis, ha fondato la casa editrice Abao Aqu, per la quale dirige alcune collane che mettono insieme narrazioni e immagini, provando a costruire un sentiero che va dall’Appennino al Delta del Po. Queste le sue pubblicazioni più recenti: Nei paesi dell’allegria (Abao Aqu, 2019), Il posto dei libri. Per una biblioteca del cuore (Mimesis, 2019), Piccoli disegni per fare casa (Abao Aqu, 2020).

 Silvia La Ferrara ama i libri e le storie: perciò insegna letteratura italiana al liceo artistico Gaetano Chierici di Reggio Emilia e da sempre lavora come editor (ruolo in via di estinzione!), specialmente per studi di architettura e collezionisti d’arte. Non si trattiene davanti a vecchie carte da catalogare e trascrivere e a patrimoni documentari da valorizzare come quello dell’Archivio Osvaldo Piacentini di Reggio Emilia. Redattrice della rivista on line Erodoto108, dedicata al reportage di viaggio, imbastisce e cura racconti di luoghi in prospettiva antropologica e sociale. Cerca di trascorrere sempre più spesso il proprio tempo a Trevico, piccolo borgo dell’Appennino irpino dove sono nati suo padre ed Ettore Scola.

Antonio Pisanò è architetto, designer e direttore creativo attivo nei settori della progettazione bioclimatica, rigenerazione urbana, retail design, branding e comunica[1]zione con particolare dedizione all’innovazione culturale aziendale nel contesto del cambiamento climatico e della transizione ecologica. La sua pratica professionale lo porta ad abbracciare la dimensione metropolitana di Londra e Milano e quella locale dell’Appennino tosco-emiliano. È socio del Consorzio Stabile CAIRE e Cooprogetti in Italia e co-fondatore di Marcel Mauer Architecture e SpaceUp nel Regno Unito. E’ anche co-fondatore del Girotondo Basecamp all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, una startup innovativa attiva nel settore della ricettività turistica e aziendale a impatto zero.

Elisa Pellacani, editrice, artista e promotrice di eventi culturali. Con i linguaggi dell’illustrazione e della fotografia realizza progetti grafici e per la comunicazione mentre sperimenta nel libro d’artista tecniche della gioielleria, dell’incisione e della stampa artigianali. Laureata in Conservazione dei Beni culturali (Parma, 2000), diplomata all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (Urbino, 2004), con un Master biennale in Antropologia e etnografia (Barcelona, 2013) è giornalista pubblicista e propone il libro come strumento di espressione e ricerca in laboratori e seminari. Ha curato diverse pubblicazioni (tra cui Il libro d’artista nel disagio psichico, Garden Books. Libri d’artista, giardini della mente, Other Books. Libri d’artista, altri mondi e recentemente Un’ape, un lupo, un barbagianni. Storie di autismo, con Giovanni Giaroli), raccolte di poesie e narrativa, pubblicato albi illustrati (Il pinguino senza frac, di Silvio D’Arzo e favole della tradizione orale). Vive a lavora tra Reggio Emilia, dove è nata, e Barcellona, dove ha ideato nel 2008 il “Festival del Libro d’artista e della piccola edizione”, internazionale e itinerante, giunto alla sua quindicesima edizione e di cui è curatrice.