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 E’ Umberto Sarnelli il nuovo allenatore della Vianese

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E’ Umberto Sarnelli, trainer di 42 anni, il nuovo allenatore della Vianese. Ex seconda punta di qualità fino a tre anni fa, con tanta esperienza in Serie D e in Eccellenza da giocatore; un allenatore che si è messo in luce facendo molto bene alla guida degli Allievi del Real Formigine per 6 anni, per poi guidare la Juniores regionale tre anni fa, appena appese le scarpette al chiodo, a 39 anni, per poi essere promosso alla guida della prima squadra, sempre del Real Formigine, che ha salvato in Eccellenza nelle ultime due stagione, senza grossi patemi.

“Colgo l’occasione per ringraziare il presidente Marcello Masi e il direttore generale Roberto Arginelli del Real per avermi dato l’opportunità di allenare a questi livelli - spiega Umberto Sarnelli - Ho accettato con grande entusiasmo la proposta del presidente Enrico Grassi e del diesse Matteo Bimbi, che ringrazio di cuore per l’opportunità, che mi hanno trasmesso grande carica per un progetto davvero ambizioso”.

L’intervista di Lorenzo Clerici

Mister, parliamo un po’ di te. Da giocatore hai vissuto tante stagioni tra Serie D ed Eccellenza…

“E’ vero ero una punta esterna. Ho fatto 13 anni di Serie D, giocando a Sant'Angelo Lodigiani, Mezzolara, Cento, Carpi, Comacchio, poi Fornovo in Promozione, Fasano in Puglia, in Eccellenza, poi Formigine dal 2010, due in Eccellenza e due in D, poi alla Sanmichelese e il Rolo in Eccellenza, arrivando secondi in entrambe le stagioni e di nuovo a Formigine, per concludere la carriera da giocatore a 39 anni, iniziando l’anno dopo da allenatore con la Juniores regionale, sempre del Real, per poi passare due anni fa alla guida della prima squadra in Eccellenza. E ora la Vianese”.

Il presidente Grassi e il ds Bimbi ti hanno chiesto una salvezza senza patemi o qualcosa di più?

“Mi hanno chiesto la salvezza, consolidando la categoria, cercando quindi di stare nella parte sinistra della classifica; poi vedremo cosa dirà il campo”.

Conosci già qualche giocatore della Vianese?

“Della Corte lo conosco da anni: abbiamo giocato assieme; era un ragazzino e l’avevo preso sotto la mia ala nei suoi due anni al Real Formigine; poi ho incontrato da avversario Zuccolini, Lusoli e Rizzuto, che ho affrontato diverse volte, ma ora non vedo l’ora di conoscere anche gli altri”.

Hai chiesto qualche giocatore in particolare a mister Bimbi?

“Abbiamo già iniziato una collaborazione tecniica interessante, anche se ci siamo visti pochissime volte; stiamo facendo tutte le valutazioni necessarie per rinforzare la squadra e siamo convinti che allestiremo una formazione competitiva”.

Credi che rispetto alla rosa attuale serviranno tanti innesti per salvare la Vianese in Eccellenza?

“Prima di parlare dei nuovi, stiamo valutando ogni atleta del rosa attuale, poi vedremo di aggiungere qualche rinforzo. Colgo l’occasione per fare i complimenti a mister Emore Iemmi che ha vinto un campionato tutt’altro che semplice, arrivando addirittura a 82 punti: ora dovremo ragionare su un’ottica diversa, visto che tra Eccellenza e Promozione c’è un grosso gap. Ci sono infatti squadre che si allenano 5 giorni a settimana, altre invece lo fanno al pomeriggio come i professionisti; la grossa differenza è questa, quindi sarà necessario alzare l’asticella”.

L’Eccellenza tu la conosci per averla fatta da giocatore e da allenatore. Quali sono le insidie maggiori?

“Negli ultimi anni in cui giocavo il livello tecnico medio si era abbassato, mentre da quando alleno mi pare si sia alzato notevolmente; ciò che fa la differenza, ad oggi, è che oltre alle 6-7 squadre che dominano il campionato, com’è sempre stato, sono migliorate moltissimo le formazioni che, sulla carta, sono considerate di seconda fascia, il che rende il campionato estremamente equilibrato”.

Mister Iemmi, l’anno scorso, ha innescato la marcia decisiva dopo aver schierato il tridente. Qual è la tua filosofia tattica?

“Io amo un calcio propositivo, ma nel contempo equilibrato. Al di là dei numeri, mi piace una squadra aggressiva, che vada a prendere gli avversari là davanti in fase di non possesso; una squadra che sappia stare corta, che chiuda gli spazi e che aggredisca subito l’avversario per riconquistare immediatamente il pallone. Insomma, vorrei una Vianese così per arrivare il prima possibile all’obiettivo che ci siamo prefissati di raggiungere”.