La montagna del latte scende in città è un festival dedicato al confronto tra la realtà montana e cittadina. All’ex polveriera di Reggio Emilia per il secondo anno, sono stati promossi un ciclo di incontri per promuovere stili di vita sani e salutari.
Ieri era il turno di “Respirare” a cura del docente Marco Marchetti, vicario dell'Università del Molise e professore Ordinario di gestione e conservazione forestale. In passato Marchetti ha rivestito importanti ruoli in organismi di ricerca europei e internazionali. Assieme a Giovanni Teneggi ha parlato di ambiente e di sviluppo sostenibile.
"Per anni il grande abbandono dei campi coltivati con il conseguente ritorno del castagneto, da frutteto a foresta, ha accompagnato il processo di modernizzazione delle pratiche agricole della seconda metà del XX secolo.
La pandemia, la crisi economia e climatica hanno in seguito mutato in modo diverso il nostro sguardo verso le formazioni forestali su più di un versante per uscire dalla trappola del ciclo del carbonio fossile".
Guardare all'ambiente che ci circonda come ad un grande polmone che ci permette di vivere più in salute è un obiettivo centrale per l'integrazione e sviluppo della nostra civiltà.
Questi eventi sono anche accompagnati da ottima musica. Questo sabato c'era l’Ensemble di Percussioni del Conservatorio di Reggio Emilia.
Alice Felisi, Roberto Fontanella, Riccardo Fontanesi e Giuseppe Leonardis hanno eseguito pezzi ambiziosi ma coinvolgenti. Da John Psathas del 1966, a Atalanta 2020 per vibrafono ed elettronica. DA For Amazing Stories, un pezzo per un percussionista del 2013 a Kourlianski del 1972, Resonant massdel 2022 per percussionisti e tam tam risonante.