"Mamma non ho più nulla, ho subito una rapina davanti all'ospedale. Ho cambiato numero provvisoriamente. Ti prego fammi un bonifico a questo indirizzo..."
Sono i messaggi che una signora di Castelnovo ne' Monti A.M. si è trovata sul telefono circa una settimana fa. La signora pensando che i messaggi provenissero dal figlio (che lavora realmente in ospedale) si è subito allarmata e ha cercato di chiamare il marito per effettuare un bonifico sul conto che il messaggio indicava.
Per fortuna la signora, che in quel momento si trovava all'estero, non è riuscita a contattare il marito, ma ha inoltrato i messaggi alla figlia, che stranita da questa richiesta così insolita, dopo un'iniziale stato di panico, si è insospettita e ha cercato di mettersi in contatto con il fratello.
Dopo aver provato a chiamare a vuoto un paio di volte il fratello ha finalmente risposto candendo (è il caso di dirlo) letteralmente dalle nuvole. Il ragazzo stava bene, non aveva subito nessun furto.
Intervistata la signora A.M. racconta: "Sembrava tutto così reale. E' successo tutto tramite WhatsApp. Mi è arrivato un messaggio da un numero sconosciuto che millantava di essere mio figlio. Mi sono allarmata perché mio figlio vive in un'altra città e credevo avesse realmente bisogno di soldi. Per fortuna ero in viaggio e non avevo il tempo di fare un bonifico". Mia figlia mi ha fatto ragionare e dopo poco ho capito che era una truffa. Chi subisce un furto non avrà bisogno immediato di soldi ma avrà bisogno di bloccare carte di credito e i dati del cellulare".
Cascarci purtroppo è un attimo. Presi dall'emozione di vedere un parente in difficoltà non si riesce più a ragionare. Truffe di questo genere sono sempre più popolari tra gli anziani e tra chi ha poca conoscenza della tecnologia. Non curante di quello che può accadere lasciano password inserite e dati che possono facilmente essere rubati. Come denuncia anche uno degli ultimi post del gruppo Facebook di Castelnovo sono decine i malcapitati. Purtroppo contro i truffatori dell'online si può fare ben poco, denunciare alla polizia postale sarebbe la prima cosa".
Per questa volta alla signora A. è andata bene ma quanti al suo posto ci sarebbero cascati?
