Un 28enne è stato condannato per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori alla pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione.
Dal 2017 e fino al 2020 ha picchiato e minacciato la compagna, anche in gravidanza e alla presenza del figlio minore: disoccupata, la costringeva a chiedere soldi alla sua famiglia e quando si rifiutava l’uomo la minacciava di morte.
Quando nel 2019, la donna ha deciso di interrompere definitivamente la relazione, è stata schiaffeggiata, presa a testate, e più volte il 28enne le ha messo le mani al collo.
Nel 2020 la vittima ha deciso di denunciarlo ai carabinieri che al termine delle indagini lo hanno denunciato per gravi maltrattamenti familiari compiuti e le condotte persecutorie.
Per questi gravi fatti, rientranti nel cosiddetto codice rosso l’uomo, il 28enne, è stato sottoposto in prima battuta, all’allontanamento dal domicilio familiare con il divieto di avvicinarsi, mantenendo una distanza di almeno 1000 metri dalla persona offesa. Quindi l’iter processuale con la condanna lo scorso 7 giugno, divenuta definitiva il 21 ottobre 2023. Il provvedimento è stato eseguito ieri dai carabinieri di Casina che lo hanno arrestato.