Riceviamo e pubblichiamo
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Candidature controverse
La candidatura del generale Vannacci, per le elezioni europee, ha sollevato forti polemiche e contestazioni, ad ulteriore riprova che nel Belpaese le posizioni si vanno radicalizzando, nella fattispecie tra chi respinge e boccia drasticamente le tesi del Gen., riguardo a contenuto e forma, e chi le vede al contrario come un graditissimo argine e baluardo rispetto ad un sentire e impostazioni concettuali di segno totalmente opposto.
Per isolarlo, e depotenziarne la presa elettorale, i sui critici e detrattori insistono altresì sul fatto che il suo modo di vedere le cose non troverebbe condivisione neppure all’interno del centrodestra, scordandosi tuttavia che anche a sinistra vi sono candidature “scomode”, in quanto non allineate con le posizioni del partito, su questioni affatto secondarie, ma in questo caso si tratterebbe invece, e molto più semplicemente, di sensibilità diverse.
Nel senso che, mentre in una parte si può essere tranquillamente “indipendenti”, il che, anzi, amplifica ed arricchisce la rappresentanza delle idee, il farlo sull’altro versante, ossia in ambito del centrodestra, provoca l’alzata di scudi e il puntare il dito del pensiero “politicamente corretto”, sempre pronto a “fare le pulci” in casa altrui, e girando casomai lo sguardo allorché occorrerebbe rivolgerlo su quanto sta succedendo in casa propria.
Si può essere d’accordo con le opinioni del generale Vannacci, o invece dissociarsene nettamente, ma se vale il principio della libera espressione del proprio pensiero, vanno considerate altrettanto legittime dei punti di vista diversi e contrapposti, pena il cadere in palese contraddizione, e dal momento che nel voto europeo vigono le preferenze, saranno fra poco gli elettori a dirci quale sia il livello di adesione alle sue opinioni.
Piazze in fermento
Stanno moltiplicandosi le piazze in fermento, con crescente protesta giovanile, applaudita anche da quegli adulti che vi vedono una esuberanza vitale e benefica, nonché stimolante, per la nostra società, così come l’essere “anticonformista”, il che può avere le sue ragioni, ma allora andrebbe applicata un’eguale logica verso chi va controcorrente rispetto al “politicamente corretto”, ossia non stupirsene come viceversa capita di sovente.
Un conto è poi il favore dei singoli alle proteste giovanili, ma quando sono taluni partiti a darvi approvazione, dovrebbero a mio avviso andare oltre al dissenso, col fornire proposte realistiche, che però non intravedo, salvo mie sviste, e si rischia pertanto il ripetersi di contestazioni già viste nello Stivale lungo questi decenni, e il cui risultato si è poi rivelato solo quello di “demolire” un sistema sociale e politico senza offrire alternative convincenti.
(P.B.)
Vero è che, purtroppo, siamo tutti oramai un po’ assuefatti dalla continua difesa dell’indifendibile. Malgrado ciò, riesco comunque a sorprendermi per come P.B, nella sua “analisi”, riesca bellamente a sorvolare sul fatto che le affermazioni di Vannacci sono oggettivamente razziste, sessiste, omofobe e discriminatorie verso ogni forma di diversità. E lo sono talmente tanto che quasi tutti, sia a destra che a sinistra, si sono dissociati. Non si tratta quindi di “non allineamento con il partito” (peraltro Vannacci è indipendente e, seppur candidato dalla lega, non mi risulta essere iscritto a nessun partito), ma di opinioni in netto contrasto con i valori fondamentali della nostra Costituzione. La candidatura di questo soggetto, a mio avviso, è semplicemente l’ultimo patetico tentativo di Matteo Salvini di raschiare il fondo del barile racimolando un po’ di voti nelle aree di estrema destra, per tentare di arginare l’inarrestabile calo di consensi che va avanti ormai da tempo, ma alimentando al tempo stesso i sempre crescenti malumori interni al suo partito che, lo ricordo per i più giovani, aveva in origine ben altri valori ed obbiettivi politici, ed era profondamente antifascista.
Trovo sempre molto corretto e meditato ciò che scrive il Sig. P.B. e lo ringrazio. Purtroppo da una decina d’anni stiamo assistendo allo sfascio totale di questo paese Italia, nulla viene più fatto per il bene comune ma tutto sembra fatto per portare voti o altro a qualcuno, anche se ciò porta alla distruzione e all’indebitamento del paese, per essere corretti di noi Italiani.
Il Gen. Vannacci non ha fatto altro che evidenziare le cose assurde che stanno succedendo in questo paese Italia a causa di un finto buonismo demoralizzante sostenuto, a mio avviso, da una politica completamente sbagliata che ha portato a leggi e a comportamenti assurdi e inaccettabili.
Come diceva il Gen. Vannacci quando si tutelano i diritti degli occupanti di una casa e non quelli del proprietario, quando si paga di più chi arriva con i barconi rispetto ad un pensionato italiano che ha versato tutta la vita, quando vieni messo in galera perchè ti difendi da una aggressione, quando ti impongono auto elettriche o Euro 6 e vedi cosa succede nel resto del mondo, quando un bimbo non è più figlio di un uomo e una donna e tante altre cose che inducano tanti cittadini a chiedersi: ma dove stiamo andando?.
Il Gen. Vannacci da una speranza a chi la pensa diversamente da questa tolleranza che ha portato l’Italia allo sfascio, a chi la pensa come la penserebbe un buon padre di famiglia e una buona madre, ma per buon padre o buona madre si intende un uomo e una donna; Vannacci rappresenta una speranza per fermare questo mondo che sta andando al contrario.
Lo stesso dicasi delle acque limpide dell’Enza che vanno a Po per gravità poi essere ripompate verso monte spendono milioni e milioni di euro di energia per rimandare in montagna le acque sporche e inquinate del Po per irrigare ciò che troviamo sulle nostre tavole; pur avendo una località che consente di trattenerne una parte a monte; se questo non è andare al contrario, non saprei cos’altro.
Egregio Sig. Franzini, capisco la sua smania di elogiare chiunque si dichiari a favore della diga, ma mi creda questa storia di Vannacci è un vero autogol. Che credibilità può avere, quando persino Crosetto e La Russa hanno affermato che dice solo stupidaggini? E che preparazione ha per parlare di dighe? Basta essere famosi (nel bene e nel male) per essere vostri testimonial? La prossima volta chi chiamerete, una showgirl a parlarci dei vostri progetti?
Al commento di Andrea mi viene di rispondere che qui non c’è da fare alcuna “continua difesa dell’indifendibile”, dal momento che chi esprime opinioni contrarie al sentire “politicamente corretto”, e per questo sgradite agli appassionati di tale sentire, esercita molto semplicemente il diritto a “manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, garantito dall’art.21 della nostra Costituzione (pensiero che ciascuno di noi potrà poi condividere o meno, a seconda del proprio modo di vedere le cose).
P.B. 07.05.2024
Egregio P.B. qu non si tratta, a mio modesto parere, di opinioni contrarie al politicamente corretto, si tratta più di opinioni contrarie alla nostra Carta Costituzionale.
Riguardo al manifestare liberamente il proprio pensiero, nessuno qui nega tale diritto, ma si prende la legittima libertà di criticare anche aspramente opinioni di stampo razzista ed omofobo.
Cordiali saluti.
Con riferimento al secondo commento di Andrea, sebbene la mia posizione sulla Diga si discosti abbastanza da quella di Lino Franzini, riesce piuttosto difficile non riconoscergli la coerenza, e chiarezza, con cui affronta da parecchi anni l’argomento (specie se il suo pensiero in materia viene messo a confronto con quello di chi dà l’idea di non sapere ancora se vorrebbe o meno l’invaso, e di quale eventuale capacità, e per quali possibili usi) e proprio in ragione di tale sua tenace costanza ritengo sia legittimato a decidere chi possa aiutarlo nel portare avanti questo suo proposito.
P.B. 09.05.2023
Non mi pare dì aver mai messo in dubbio il fatto che Franzini sia legittimato a chiamare chi vuole per supportare il suo progetto.
Quanto al terzo commento di Andrea, non vorrei giungessimo al punto – o vi fossimo già arrivati – che chi si esprime a favore della famiglia tradizionale, per fare un esempio, rimediasse accuse di omofobia, o d’altro genere, e riguardo alla nostra Carta Costituzionale, non credo, salvo sbagliarmi, che l’art. 21 ponga limiti alle opinioni esprimibili da ciascuno di noi, o circoscriva il perimetro entro cui potersi pronunciare.
Il suo art. 3 ci dice che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, ma mi sembra che tale disposto costituzionale nulla abbia a che fare col dichiararsi a favore di un determinato valore, o patrimonio valoriale, visto che siamo nel campo delle idee, anche se altri la pensano casomai all’esatto opposto.
P.B. 10.05.2024
Evidentemente P.B. non legge con attenzione i miei commenti, mi pare di aver già scritto che il diritto ad esprimere le proprie opinioni è sacrosanto, ma sulla base del contenuto delle stesse si possono ricevere critiche anche aspre (penso che anche il diritto ad esprimere critiche sia sancito dalla costituzione, a meno che non si vogliano utilizzare due pesi e due misure).
Immagino che Andrea abbia scordato quanto da lui scritto nel commento del 9 maggio, dove parlava di “opinioni contrarie alla nostra Carta Costituzionale”, e per molti di noi può non essere piacevole il venir rimproverati di esporre tesi ed idee anticostituzionali, ma fortunatamente la nostra Carta è meno restrittiva, posto che il suo art. 21 tutela la libera manifestazione del proprio pensiero, del che dovrebbero “farsene una ragione” quanti vorrebbero invece porre filtri vari, tesi a selezionare l’altrui modo di vedere le cose.
P.B. 15.05.2024
Non ho affatto scordato quanto da me scritto, e lo ribadisco. Se io penso che quanto espresso da chicchessia vada contro i valori della Costituzione credo di avere il diritto di dirlo, anche se per qualcuno questo non è piacevole. Oppure, ribadisco, la libertà di espressione è a senso unico?