Home Cronaca “Il Vitello d’oro 2024” ai parenti di Alessandro Cappucci e Riccardo Borgonovi
Su iniziativa della Croce Rossa di Toano

“Il Vitello d’oro 2024” ai parenti di Alessandro Cappucci e Riccardo Borgonovi

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 “Il Vitello d’oro 2024” ai parenti di Alessandro Cappucci e Riccardo Borgonovi

Venerdì 10 maggio il sindaco di Toano Vincenzo Volpi consegnerà “Il Vitello d’oro” ai parenti di Alessandro Cappucci e Riccardo Borgonovi, l’ attestato di benemerenza istituito alla memoria di persone che si sono distinte per il loro impegno nel volontariato e in genere nella promozione sociale, attraverso la cultura, la valorizzazione del territorio, delle tradizioni e della storia.

La cerimonia avrà inizio alle ore 20,30 con la celebrazione della messa presso la Chiesa parrocchiale di Toano, per ricordare i volontari defunti di tutte le associazioni; al termine il sindaco consegnerà l’attestato. Il Coro “Val Dolo” eseguirà i canti della Messa e si esibirà dopo la consegna degli attestati; seguirà un momento conviviale.

L'evento si svolge su iniziativa della Croce Rossa di Toano con la collaborazione ed il patrocinio del Comune.

"Il Vitello d’oro”.

"L’intitolazione di questo attestato trae origine dall’omonima leggenda, che narra di una misteriosa galleria che collegava il castello di Toano alla torre di Massa. In un punto indefinito del suo percorso si nascondeva il mitico vitello d’oro. Alcuni giovani, sognando di agguantare la ricchezza e di affrancarsi finalmente dalle loro misere condizioni, si misero alla sua ricerca. Riuscirono nel loro intento ma, quando provarono ad allungare le mani sul vitello agognato, una forza misteriosa li respinse e si trovarono inspiegabilmente proiettati lontano, chi sulla cima di un albero e chi addirittura sul monte Prampa. Questa leggenda, che insegna come sia vano ricercare la felicità nell’oro e da stolti porla nella ricchezza, viene presa come spunto per un attestato a ricordo di persone che in vita il vitello d’oro l’hanno cercato e trovato nel dedicarsi agli altri, spendendo il loro tempo nel volontariato, accumulando la ricchezza del bene profuso. Un riconoscimento postumo, ma doveroso".