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Commemorazione delle 24 Vittime di Cernaieto

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Commemorazione delle 24 Vittime di Cernaieto.

Sabato 27 aprile 2024 alle ore 11.15  si terrà la commemorazione della strage di Cernaieto, alla presenza del sacerdote, Don Giancarlo Denti con cerimonia di benedizione della Croce nel bosco di Cernaieto Trinita ’, a Casina. Organizzato dall’associazione Culturale “Pietro e Marianna Azzolini”, “Centro Studi Italia” e associazione Nazionale Volontari di Guerra – Federazione di Reggio Emilia.

Nel luogo dell’Eccidio verrà deposta una corona d’alloro e saranno presenti alla Cerimonia i familiari delle Vittime

2 COMMENTS

  1. In Italia c’è bisogno di verità e su quanto commesso da alcuni Partigiani la verità non è mai stata detta; questa mancanza di verità danneggia proprio quei partigiani che lottarono, e tanti di loro diedero la vita per la libertà; pertanto se in questo paese esiste ancora un po’ di serietà e di onestà, occorre distinguere e chiarire chi sono stati i “Santi” e chi sono stati i “Demoni”.
    Senza verità, per tanti i partigiani erano delle bande che ammazzavano e rubavano e la liberazione era l’ultimo dei loro pensieri, mentre per altri erano uomini e donne che lottavano per la libertà di questo paese dal fascismo e dal nazismo; ma a fare questa pulizia devono essere proprio le Associazioni partigiane, l’ANPI in particolare; io stesso, figlio di un partigiano di un distaccamento molto conosciuto sui paesi montani, come tanti della mia età, chi più chi meno, è al corrente di tante cose, e riteniamo sbagliato santificare tutti e non condannare nessuno.
    Il fatto di Cernaieto lo sta a dimostrare, ma è solo un piccolo esempio; in spregio a qualsiasi legge o convenzione bellica furono fucilate 24 persone, tra cui tre giovani donne; non sta a me giudicare se fossero colpevoli o innocenti ma non stava neppure a quel gruppo di partigiani trucidare queste persone a guerra finita da tempo.
    Credo che i parenti di queste persone, di qualunque ideologia siano, meritano giustizia, giustizia vera fatta dalla legge dello Stato Italiano e non quella fatta da un plotone di esecuzione di partigiani; questo è quello che penso, mi auguro di essere nel giusto.

    • Firma - Franzini Lino
  2. Si dice comunemente che la storia è per solito scritta dai vincitori, i quali, viene da aggiungere, cercano legittimamente di far valere e rendere condivisibili le proprie ragioni, ma è abbastanza improbabile che pure i perdenti non ne abbiano qualcuna da poter spendere .e rivendicare (il negarlo a me sembrerebbe nuocere non poco anche alle prime, che diventerebbero di fatto una irrealistica “parola d’ordine”).

    C’è poi una frase che sentiamo non di rado ripetere, ossia che bisogna “fare i conti con la storia”, e il materializzare questo concetto implica, a mio vedere, la consapevolezza che il “bene”, così come il “male”, non stanno sempre da una parte soltanto, perché diversamente ciascuno di noi continuerà a coltivare la propria “verità”, come ci ricorda opportunamente Franzini (a dispetto della cosiddetta “memoria condivisa”).

    P.B. 26.04.2024

    • Firma - P.B.