Tondelli (Cgil): "Non considero l'anzianità sinonimo di fragilità"
Invecchiare è un privilegio. Ma è anche una sfida, in una società che ormai vive una involuzione demografica. "Credo che siano almeno i problemi da affrontare nell'immediato futuro per dare più sicurezza e tranquillità alla popolazione più anziana e nel linguaggio comune più fragile ed esposta a truffe". Lo afferma Alberto Tondelli della Cgil.
"Il primo - spiega - sono i contratti stipulati telefonicamente con fornitori di telefonia, assicurazione, fornitori di luce e gas o altri servizi che, a quanto pare, con un semplice "SI" alla risposta si rischia di aver stipulato un contratto per tali servizi, con un nuovo gestore".
Tondelli spiega che è "verissimo che ddl sulla concorrenza stabilisce il diritto di recesso entro i quattordici giorni successivi della più o meno consapevole stipula ma se il contratto è stato emesso con frode, carpendo un monosillabo di risposta alla chiamata difficilmente l'utente ne sarà consapevole e pertanto ricorrerà a tale possibilità. E poco importa che il nuovo ddl sulla concorrenza preveda, all’articolo 9, che il consenso prestato dal consumatore è valido solo se lo stesso dà conferma di aver ricevuto un documento 'cartaceo o altro supporto durevole disponibile' anche perchè il cartaceo raramente viene inviato ed il supporto durevole altro non è che la registrazione di un "SI" probabilmente dato alla risposta ed inserito furbescamente nell'accettazione del nuovo contratto".
Poi passa ad analizzare un'altra questione: "Altro tema che cozza contro il diritto alla salute ed alla prevenzione a cui tutti, nessuno escluso, hanno diritto è la vaccinazione contro l'Herpes Zoster o più comunemente chiamato ' fuoco di Sant'Antonio' certo si tratta di una patologia raramente letale per l'uomo ma che può arrecare danni permanenti al nervo ottico, glaucoma, ulcere e cicatrici sulla superfice dell' occhio con conseguente necessità di cure e visite specialistiche a carico del S.S.N. con dolori acuti che si protraggono per settimane, mesi ed in alcuni casi anni".
"Anche per tali motivazioni - precisa - si trovano un poco ovunque inviti alla vaccinazione completamente gratuita, si susseguono solleciti perchè pare che solo il 20 % risponda colga la possibilità di vaccinarsi per poi scoprire che per i nati prima del 1952 e che non hanno particolari patologie, il vaccino è gratuito con una partecipazione alla spesa di 406 euro ed al pari di un supermercato, esiste un’offerta alternativa: un vaccino monodose con costo di 114 euro. Tale normativa ha origine nel 2019 attraverso un accordo Stato- Regioni".
"Certo -conclude - le risorse economiche del Paese sono limitate ed è per tale ragione che esiste la politica con il preciso compito di gestire al meglio i mezzi a disposizione per dare le risposte di cui la gente ha bisogno. Personalmente non considero l'anzianità sinonimo di fragilità ma non accettabile che l'anzianità rischi di essere considerata un 'genere' marginale della società".
Concordo solo in parte con la tesi di Tondelli, dal momento che non riesco ad andare molto oltre il convenire che “invecchiare è un privilegio”, e se da un lato è indubbiamente gratificante, per chi non è più giovane – o diversamente giovane, secondo un nuovo modo di dire – sentir dire che gli anziani non vanno considerati come “un genere marginale della società”, la realtà ci dice invece qualcosa di un po’ diverso in proposito (almeno a mio modesto parere).
Non sono sicuramente marginali quegli “attempati” che vengono chiamati a “gestire” i nipoti in alternanza ai genitori impegnati sul lavoro o in altre mansioni, e c’è altresì da dare per sottinteso, o comunque per molto probabile, che tale loro compito venga ricambiato coll’essere supportarli nelle “fragilità” che il trascorrere degli anni porta inevitabilmente con sé, e di cui la maggiore esposizione alle truffe è solo uno degli esempi (di un elenco affatto breve).
Volendo fare un altro esempio, penso al caso di quei pensionati un po’ avanti d’età, proprietari di un appartamento acquistato a suo tempo per integrare col relativo affitto il proprio trattamento di quiescenza, una volta conclusa la stagione lavorativa, e che incontrano non poche difficoltà a mantenerlo nelle condizioni di idoneità e rispondenza per la locazione, causa una molteplicità di norme sempre più stringenti (pur se non sempre immotivate).
Ancora in tema di senilità, non mancano circostanze in cui gli interessati, nonostante l’età, si sentono in grado di potersela cavare da soli, restando a casa propria, e necessitando soltanto di qualche aiuto e collaborazione occasionale nello svolgimento delle attività domestiche, ma, da quanto ne so, non disponiamo al momento di strumenti “snelli” quali i voucher del passato (o perlomeno mi dicono che, pur se reintrodotti, non riguardano finora la sfera domestica)
Quanto, da ultimo, all’involuzione demografica, cui fa opportunamente cenno Tondelli, c’è chi avverte in merito una forte preoccupazione, e la esprime non da oggi, vedendola anche quale principale causa dello spopolamento delle Aree Interne, ma c’è chi la pensa diversamente ritenendo che il problema riguardi essenzialmente la componente cosiddetta autoctona della nostra popolazione, e troverà naturale compensazione nel fenomeno migratorio.
P.B. 16.04.2024