Sinistra Italiana su Cervarolo: "I fascisti tacciano!"
"Che l'organizzazione neofascista Forza Nuova torni a parlare di Cervarolo, quando spie e collaborazionisti furono d'aiuto ai nazisti per consumare quell'eccidio e per sterminare dei cittadini inermi, deve farci riflettere tutti". Così afferma Thomas Predieri, segretario del Circolo Appennino Reggiano di Sinistra Italiana.
"Utilizzare il giornalista Pansa come una fonte attendibile - scrive in una nota - poi, testimonia la volontà di far passare vittime e carnefici come pari. Non a caso i suoi libri sono stati al centro di forti critiche da parte degli storici, soprattutto a causa del palese obiettivo di voler essere 'politicamente scorretto', obiettivo che nessuno che studi la materia può darsi, perché la verità è quella dei documenti. Ed i documenti sono inequivoci".
E precisa che "nei testi di Pansa continua la confusione tra memoria e storia" e cita il professor Barbero: "La Storia è il tentativo di ricostruire i fatti tenendo conto dei collegamenti tra loro esistenti e del clima in cui avvengono. La memoria, invece, è sempre soggettiva. È come io o la mia famiglia o il mio paese hanno vissuto quegli avvenimenti".
"È inaccettabile che Fontanesi - aggiunge Predieri - il termine "monetizzare le vittime", chiaro tentativo di mercificare la tragedia e di infamare le famiglie delle vittime. I fascisti tacciano. Ai famigliari delle vittime confermo l'impegno di sollecitare il riconoscimento di quanto dovuto, anche rafforzando la memoria all'interno delle nostre scuole, non solamente dei martiri di Cervarolo, ma di ogni altra vittima del nazifascismo in Appennino. Infine, la Costituzione antifascista è chiara: le organizzazioni che si richiamano a quella tragica ideologia vanno sciolte. E questo noi chiediamo a gran voce".
Riguardo al finale di queste righe, la nostra Costituzione, che io sappia, dedica al fascismo l’art. XII delle Disposizioni transitorie e finali, dove, in due capoversi, si vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”, e si esclude dal diritto di voto ed eleggibilità, ossia dal cosiddetto elettorato attivo e passivo, i capi responsabili del regime fascista, per non oltre un quinquennio (e da allora di anni ne sono passati ben di più, oltre settanta).
Ognuno di noi è ovviamente libero di vedere o intravvedere rigurgiti e pericoli di fascismo laddove crede, ivi comprese semplici manifestazioni di patriottismo (casomai bollate anche come nazionalismo e sciovinismo, o loro anticamera, così da caricarle di maggiore ed ulteriore negatività), ma io credo che ce ne passi, come si usa dire, con la ricostituzione e riorganizzazione del partito fascista, salvo un’interpretazione piuttosto elastica del dispositivo costituzionale.
P.B. 13.04.2024