Il Rifugio Segheria sarà energeticamente indipendente
“In un contesto dove l'allacciamento alla rete elettrica nazionale non è disponibile, l'implementazione di soluzioni autonome e rinnovabili diventa cruciale”.
Lo afferma Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino, riferendosi all’intervento significativo di efficientamento energetico e ammodernamento al Rifugio dell’Abetina Reale per produrre, tra l’altro in loco, energia elettrica ed eliminare le fonti fossili.
Gli interventi comprendono l'applicazione di un cappotto isolante interno, l'installazione di nuovi serramenti in legno, impianti idraulici, di riscaldamento a biomassa e sanitari, nuovi corpi illuminanti a basso consumo, impianto di accumulo da 25 Kw, la sistemazione della falda del tetto per l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici da 14 Kw. Questi ultimi permetteranno di produrre energia elettrica in loco, riducendo così la dipendenza dalle fonti fossili e contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2. Attualmente il rifugio è alimentato energeticamente da una centralina idroelettrica sfrutta la cascata d'acqua proveniente da un laghetto sovrastante, ma questa non è sufficiente a garantire i consumi nel periodo estivo. È stato anche installato un generatore di emergenza in questo rifugio che è anche luogo importante per le attività di soccorso alpino.
Il finanziamento dei lavori, per un totale di 290mila euro, è stato possibile grazie al sostegno del programma "Parchi per il Clima". La consegna alla ditta esecutrice è avvenuta questa settimana, con l'avvio previsto entro la fine di aprile. Si prevede che i lavori saranno completati all'inizio del prossimo anno, con pause durante i mesi di alta stagione estiva per minimizzare il disturbo ai visitatori.
Il sindaco di Villa Minozzo e consigliere del Parco, Elio Ivo Sassi, ha accolto con entusiasmo questo importante intervento, sottolineando come esso “risponda alla passione per la montagna di una vasta comunità di visitatori provenienti non solo dalla Toscana e dall'Emilia Romagna, ma da tutto il territorio nazionale. Con circa 35.000 presenze annue stimati nella zona alta di Villa Minozzo e Ligonchio, il Rifugio Segheria rappresenta un punto di riferimento cruciale (da solo ne conta circa 6000 all’anno), offrendo servizi di qualità in un ambiente che rispetta e valorizza la maestosità naturale circostante. L'intervento di efficientamento energetico al Rifugio dell’Abetina Reale è un passo avanti concreto verso un futuro più sostenibile, conferma il nostro impegno a proteggere e preservare le meraviglie naturali del territorio per le generazioni a venire”.
Il rifugio
Il Rifugio Segheria, immerso nella suggestiva valle del torrente Dolo a 1410 metri sul livello del mare nel cuore dell'Abetina Reale, rappresenta un simbolo di congiunzione tra la Toscana e l'Emilia Romagna, abbracciato dal maestoso Monte Prado (2054 m s.l.m.).
Testimone di secoli di storia, prende il nome dall'antica segheria costruita dal Ducato Estense alla fine del XV secolo, un luogo impregnato di tradizione e bellezza naturale. Prenderanno il via qui a fine mese i lavori del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano per significativi interventi di efficientamento energetico e ammodernamento mirati a ridurre l'impatto ambientale e ad abbracciare una visione sostenibile per il futuro.