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Fabio Spezzani: “La frana di Cà Lita si muove ma è sotto controllo”

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La frana di Cà Lita si muove. L’agenzia regionale della protezione civile ha dunque riattivato il monitoraggio. Tre milioni di euro sono stati spesi per gli interventi d’urgenza: un milione di fondi europei di sviluppo regionale a cui si aggiungono altri 2 milioni e mezzo che provengono dal fondo istituito da Figliuolo per la ricostruzione. Ricordiamo che lo scorso anno il generale Figliuolo aveva effettuato un sopralluogo a Baiso.

Il vicesindaco Fabio Spezzani fa il punto della situazione.

“La Frana di Ca’ Lita è sicuramente la frana più monitorata in Emilia Romagna ed ha, tra le altre tipologie, un sistema di monitoraggio continuo, costituito da una serie di antenne GPS che vanno dal piede fino alla sommità della frana. Nel weekend del 2 e 3 marzo la piana ha fatto due movimenti bruschi, due "scatti", e sin dalla domenica mattina ci siamo attivati incrementando il monitoraggio sia con nuove tecnologie sia con sopralluoghi praticamente quotidiani. Importante anche sottolineare che l’attivazione non riguarda l'intero corpo, lungo 2,5 chilometri, ma solo la parte sommitale, quella che i tecnici chiamano 'l'a piana' e noi 'Garel'.
Dopo quei due movimenti bruschi la frana ha rallentato, tornando a muoversi in termini di millimetri quotidiani."

"Gli interventi avviati negli stessi giorni da Parenti Costruzioni - spiega - erano in realtà già stati programmati perché era necessario procedere per continuare a liberare e ripulire i fossi e abbiamo anche chiesto di installare in località Corciolano una nuova antenna GPS di Agenzia, che si somma alle ultime due antenne che Unimore ha attivato negli stessi giorni sull'altro versante della stessa borgata".
E aggiunge: "Abbiamo chiesto all’Agenzia di compiere una lettura sull’inclinometro che è presente nella borgata, profondo 90 m: siamo quindi sicuri che qui è tutto tranquillo. Sono stati rifatti nuovamente tutti quei sistemi di lettura aerea che permettono di calcolare lo spostamento di masse; sappiamo che la quantità di terra che è caduta dalla piana all’inizio della colata è minore rispetto al volume dello scorso anno. Sono stati fatti diversi sopralluoghi con tutti i tecnici del team di progettazione che nel frattempo si è notevolmente incrementato: la frana è monitorata come sempre da professionisti, credo i migliori che ci possano essere. Nel team c’è anche Enser al cui interno è presente il dottor Marchi, che durante la sua carriera ha collaborato persino con la "Commissione grandi rischi". Il team sta elaborando la progettazione per la prossima tranche di interventi sulla frana, stimata in 4 milioni di euro.
Questo venerdì è stato fatto un nuovo sopralluogo e partiranno già dalle prossime settimane nuove tipologie di intervento".

Spezzani conclude: "È una frana con cui i nostri antenati si misurano da millenni: il dottor Giovanni Bertolini negli anni ha spesso fatto campionare dei reperti arborei dei tronchi d’albero per capire l’età della frana e in una delle parti più alte, qualche anno fa, ha trovato dei tronchi poi datati con il carbonio: quei tronchi risalgono a 5000 anni fa. Noi non saremo da meno, ci misuriamo coraggiosamente con la frana come i nostri predecessori.
Voglio ringraziare - continua il vicesindaco - il volontario della Croce Rossa Fausto Palladini che è presente in loco e tutti i cittadini, per noi preziosi nelle segnalazioni; tutto l’entourage tecnico della Regione e ovviamente tutte le ditte coinvolte che hanno preso a cuore questa battaglia”.