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Dispersi, ma non dimenticati: un ebook sulla Divisione di Fanteria “Vicenza”

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Dispersi, ma non dimenticati: un ebook sulla Divisione di Fanteria “Vicenza”

È gratuitamente reperibile online un ebook a cura di Marco Capriglio, in collaborazione con il Comitato “Divisione Vicenza” e l’Associazione Studi Militari Emilia Romagna APS, che ricostruisce le storie di 76 ragazzi reggiani, partiti (e mai ritornati) verso il Fronte Russo, durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’Armata Italiana in Russia – ARMIR, conosciuta anche come 8^ Armata, inviata tra l’estate 1942 e la primavera 1943 pagò un prezzo altissimo: dei circa 230 mila uomini, 75 mila risultarono morti o dispersi, e 32 mila feriti o congelati.  Tra questi anche quasi undicimila soldati della Divisione di Fanteria “Vicenza”.

Il Comitato “Divisione Vicenza” è sorto spontaneamente dopo il 2010 con lo scopo di far emergere la storia della Divisione di Fanteria “Vicenza”, unità del Regio Esercito Italiano che per decenni è stata ricordata soltanto con l’epiteto di “Brambilla” o menzionata come “Divisione Fantasma”. Di fatto è stata a lungo dimenticata e con essa pure gli uomini che costituivano, per lo più dispersi nell’inverno 1942 – 43 durante il ripiegamento dal fiume Don, durante la Campagna di Russia nella Seconda Guerra Mondiale.

Immagine generata con Bing AI

“I dispersi della Divisione Vicenza sono uomini, o meglio ragazzi, poco più che ventenni, i più di umili origini e dalle più svariate professioni che subirono un atroce destino in una manciata di giorni, lasciando oltre la loro giovane esistenza nel deserto della steppa ghiacciata anche la sofferenza di altrettante famiglie che non ebbero quasi mai la certezza della loro scomparsa – affermano Mauro Depetroni e Giuseppe Rizzo del Comitato - I documenti riportano la parola terribile “DISPERSO” che il dizionario identifica come “persona scomparsa senza che sia stato possibile recuperare la salma o accertare in modo sicuro la sua morte”: dunque un’incertezza che nella sua tragicità ha lasciato in sospeso per generazioni il dubbio del destino del proprio congiunto. Il nostro impegno sicuramente non potrà colmare il dolore sofferto da genitori, fratelli, mogli o figli ma potrà dare forse qualche indicazione di quello che poteva esserne stato il destino ma soprattutto farà comprendere che attorno a loro vi sono tanti che rispettando i sentimenti provati, desiderano dare una dignità pietosa a questi dispersi”.

“Ormai la memoria della guerra è per la nostra generazione di ventenni e trentenni qualcosa di lontano, lontananza temporale accresciuta dal fatto che i testimoni diretti sono quasi tutti deceduti. Tuttavia, ricordare è l’unico modo, dovrebbe esserlo in teoria, per non ripetere quello che è stato in passato”, ha commentato Marco Capriglio, autore dell’ebook.

Il lavoro è disponibile gratuitamente al link: https://www.divisionevicenza.it/index.php/storie/storie-di-uomini-e-di-soldati-2/2-uncategorised/292-provincia-reggio-emilia?fbclid=IwAR2GtB0fOLSyiKnxwjJ55k53wwzZng1kB-nslPgRRYbi-x58Er6Eh2KU2RQ_aem_AX8dLRXe0hfr-xsPw9qUXZyofzMO2wQBkHOT26Kl426eQQGH2oOIlnfRmkCCzGO85R3ZUR-w_oFKDSR7ibKTOTtw