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COME IN UN RACCONTO DI GUARESCHI

Vetto, accanto al Cristo Morto compare la fascia tricolore

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C'è un episodio simpatico che, sette decenni fa, sarebbe forse finito in uno dei sublimi racconti del Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi.

Da un lato, un sindaco partecipa rispettoso e in silenzio a una delle iniziative - di cui vi abbiamo raccontato in questi giorni - più suggestive del vettese (la processione col Cristo Morto del Venerdì Santo), dall'altro un don, don Bogumil Krankowski, con la sua comunità di fedeli. In mezzo, la fascia tricolore che, a un certo punto, viene indossata dal sindaco... d'area Pd, Fabio Ruffini.

"Cerco sempre di evitare di essere una presenza ingombrante", spiega Fabio Ruffini, sindaco di Vetto, che alla processione è stato invitato assieme al comandante della Polizia dell'Unione, Flaminio Reggiani.

Un momento della processione col Cristo Morto di Carlo Arlotti, con il sindaco Fabio Ruffini assieme al parroco (foto Patrizia Nobili)

"Alle diverse iniziative del paese e anche in questa occasione avevo con me la fascia. Ma, per rispetto di chi organizzava, non sapevo se metterla o meno e, comunque, avrei presenziato alla processione del Venerdì Santo che, per altro, prevedeva anche alcuni canti lungo le vie del paese a cura di Teresa Camellini, per la riscoperta delle tradizioni canore orali".
Fascia sì o fascia no? Fascia sì.

"Attraverso alcuni presenti tra chi la stessa Camellini", spiega Ruffini, "ho saputo che al don avrebbe fatto piacere e per lui era opportuno che la indossassi e così ho fatto".
Da quando la cerimonia del Cristo Morto, opera di Carlo Arlotti, è stata ripristinata dal parroco di allora, don Gianni Manfredini, nel 2000, è la prima volta che la fascia tricolore accompagna questa cerimonia religiosa. Ma in realtà a inizio Novecento è documentata la presenza del Comandate dei Carabinieri in Alta Uniforme, così come è spesso documentata in diverse manifestazioni religiose col Cristo Morto nel territorio la presenza dell’autorità civile.
"La fascia la ho indossata per tutta la durata. Ribadisco che la mia non voleva essere una presenza ingombrante ma un segno di rispetto e ringraziamento per tutti quelli che hanno partecipato e collaborato alla processione. Era corretto raccogliere l'invito del don e chi era presente credo abbia gradito".

Per lei cosa rappresenta la fascia tricolore?
"Per come la vedo rappresenta l'istituzione comunale e lo stato. È un modo per dimostrare la partecipazione di tutta la comunità, essere presenti e partecipi, sia nelle manifestazioni civili ma anche religiose".
E così, come in un racconto, parroco da una parte, sindaco con fascia tricolore dall’altra e Cristo Morto che, se avesse parlato come quello di don Camillo, forse avrebbe esclamato “caro Don Camillo, sembra che oggi con Peppone sia andato in scena un bel gesto di umiltà e rispetto. Anche per voi le faccende terrene possono sembrare complicate, ma alle volte stare insieme è più semplice di quanto possiate immaginare”.