La solennità del Venerdì Santo a Vetto con la tradizionale Processione del Cristo Morto ha coinvolto tutto il paese in una affascinante cornice di luci che brulicavano con intensità soffuse avvolte dalla nebbia.
Il Cristo Morto di legno pregiato e risalente all’inizio del ‘900, portato a spalla, le tuniche bianche in ricordo delle antiche congregazioni e le Lamentazioni risalenti al XIII e al XVI secolo intonate dal Coro Parrocchiale hanno donato alla rappresentazione quel fascino mistico che si addice al culto religioso di tradizione orale.
La manifestazione, alla presenza delle autorità religiose e civili, delle forze dell’ordine e della folla dei fedeli si è conclusa in chiesa con l’esecuzione dei canti della tradizione orale del culto monchiese da parte del gruppo vocale Armonie dell’Appennino, ospite della serata.
La solennità del Venerdì Santo a Vetto è il primo appuntamento di un calendario di concerti promossi dall’Istituto M&D ( per la conservazione e divulgazione della ricerca musicale e musicologica) , diretto da Teresa Camellini in collaborazione con il comune di Vetto e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna intitolato Il sentiero dei Portatori delle tradizioni orali dalla valle dell’Enza alla val Cedra, musica, letteratura, storia e paesaggio.
Nel capoluogo vettese la Processione del Venerdì Santo è una tradizione e solennità che viene puntualmente onorata da tanti anni, ed è tuttora molto sentita da quei parrocchiani che, nei miei ricordi, non hanno mai voluto mancare a questa ricorrenza religiosa (salvo insormontabili impedimenti).
P.B. 03.04.2024