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Miti e leggende del Monte Valestra

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Continua la collaborazione tra il liceo linguistico Cattaneo Dall'Aglio e Redacon tramite la rubrica Speakeasy, curata direttamente dagli studenti.

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Myths and Legends of Mount Valestra

Mount Valestra is a peak of the Tuscan-Emilian Apennines 935 meters above sea level. The peak is located within the territory of the municipality of Carpineti, in the province of Reggio Emilia and boasts a rich history and many legends, which are still passed down orally from generation to generation today. Before moving on to these, however, let's first take a general look at what Mount Valestra really is.

The interest that this place arouses lies both in the impressive beauty of the dense cover of trees, plants and fauna, and in the possibility of admiring, from the natural balconies of its summit, the fantastic panoramas that go from the city of Modena to the Alps, from the Tuscan-Emilian Apennines to Pietra di Bismantova. Due to its massive and rounded shape it is visible and recognizable from a large part of the province.

On the summit of the mountain there are two small medieval oratories dedicated respectively to Saint Maria Maddalena and Saint Michele. Also very important are the numerous caves of tectonic origin, full of stalactites and bats.

During the Second World War, the partisans of Valestra, to escape from the Nazi Germans, hid in some caves on the mountain. To reach these caves without being seen, tunnels had been built that started from the houses and connected them to the caves. These tunnels were discovered because years ago a sheep belonging to a shepherd who had gone to the mountain was found in the cellar of a house.

It is said that in the oratory of Santa Maria Maddalena, which stands on a natural cave called "Devil's Hole", there is a treasure hidden there by a bandit.

This road was in fact one of the main transit and trade routes in Roman times, the presence of numerous caves at the top of the mountain allowed bandits and thieves to avoid being found. This is the case of the Brigand Ballista, who hid a rich treasure in the "Devil's Cave".

This legend is also partly connected to that of the birth of the "Manodori" family.

In fact, it is said that a woodcutter, while resting briefly on Mount Valestra, had noticed a casing nearby containing a golden hand (probably belonging to the treasure of the Brigand Ballista). With great emotion the man took it home and showed it to his brothers, who decided to keep the news secret and sell the precious object as soon as possible. When a rich merchant passed on the road, they sold the treasure and obtained several coins, which allowed the family to begin a certain social rise.

Already in 1145 a family stood out in the area, which called itself Manodori, whose coat of arms bore a hand with three coins.

The successors lived for many centuries in Montelago in a sumptuous palace: among its members we remember today Pietro Manodori, born in Valestra in 1817, an open and active man who founded the Cassa di Risparmio in Reggio Emilia and was elected mayor of the city.

This legend, although not confirmed by any truly reliable data, nevertheless draws attention to the strange coincidence of objects or traces of tombs from the Ligurian and Roman eras having sometimes been found in those places.

The largest part of the wealth, however, is still to be recovered and it is always hoped that some inhabitant of the town will discover it, even by chance as happened to the woodcutter many centuries ago.

Who knows, maybe this famous treasure still exists...

(Alice Farina, classe 3q)

https://www.comune.carpineti.re.it/vivi-carpineti/scopri-carpineti/i-borghi/valestra/

https://www.casalemontevalestrabeb.it/storia-monte-valestra/

https://www.heraldrysinstitute.com/lang/it/cognomi/Manodori/idc/2272

https://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/speleo/index.jsp?id=41779

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Miti e leggende del Monte Valestra

Il Monte Valestra è una vetta dell'Appennino Tosco-Emiliano a 935 metri sul livello del mare. La vetta si trova all'interno del territorio del comune di Carpineti, in provincia di Reggio Emilia e vanta una ricca storia e molte leggende, che ancora oggi si tramandano oralmente di generazione in generazione. Prima di passare a questi, però, diamo prima uno sguardo generale a cos'è realmente il Monte Valestra.

L'interesse che questo luogo suscita risiede sia nell'impressionante bellezza della fitta copertura di alberi, piante e fauna, sia nella possibilità di ammirare, dai balconi naturali della sua sommità, i fantastici panorami che vanno dalla città di Modena alle Alpi, dall'Appennino Tosco-Emiliano alla Pietra di Bismantova. Per la sua forma massiccia e tondeggiante è visibile e riconoscibile da gran parte della provincia.Sulla sommità del monte sorgono due piccoli oratori medievali dedicati rispettivamente a Santa Maria Maddalena e San Michele. Molto importanti sono anche le numerose grotte di origine tettonica, ricche di stalattiti e pipistrelli.

Durante la seconda guerra mondiale, i partigiani di Valestra, per sfuggire ai tedeschi nazisti, si nascosero in alcune grotte sul monte. Per raggiungere queste grotte senza essere visti, erano stati costruiti dei cunicoli che partivano dalle case e le collegavano alle grotte. Queste gallerie sono state scoperte perché anni fa una pecora appartenente ad un pastore che si era recato in montagna è stata trovata nella cantina di una casa.

Si narra che nell'oratorio di Santa Maria Maddalena, che sorge su una grotta naturale chiamata "Buco del Diavolo", vi sia un tesoro nascosto da un bandito.

Questa strada era infatti una delle principali vie di transito e commerciali in epoca romana, la presenza di numerose grotte in cima al monte permetteva a banditi e ladri di evitare di essere scoperti. È il caso del brigante Balista, che nascose un ricco tesoro nella "Grotta del Diavolo".

Questa leggenda è in parte collegata anche a quella della nascita della famiglia "Manodori".

Si narra infatti che un boscaiolo, mentre riposava brevemente sul monte Valestra, avesse notato nelle vicinanze un involucro contenente una mano d'oro (probabilmente appartenente al tesoro del brigante Balista). Con grande emozione l'uomo lo portò a casa e lo mostrò ai fratelli, che decisero di tenere segreta la notizia e vendere al più presto il prezioso oggetto. Quando un ricco mercante passò per strada, vendettero il tesoro e ottennero diverse monete, che permisero alla famiglia di iniziare una certa ascesa sociale.

Già nel 1145 spiccava nella zona una famiglia che si chiamava Manodori, il cui stemma portava una mano con tre monete.

I successori vissero per molti secoli a Montelago in un sontuoso palazzo: tra i suoi membri ricordiamo oggi Pietro Manodori, nato a Valestra nel 1817, uomo aperto e attivo che fondò la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia e fu eletto sindaco della città.

Questa leggenda, sebbene non confermata da dati veramente certi, richiama tuttavia l'attenzione sulla strana coincidenza di oggetti o tracce di tombe di epoca ligure e romana che a volte sono stati rinvenuti in quei luoghi.

La maggior parte della ricchezza, però, è ancora tutta da recuperare e si spera sempre che qualche abitante del paese la scopra, anche per caso come accadde al boscaiolo molti secoli fa.

Chissà, forse questo famoso tesoro esiste ancora...

https://www.comune.carpineti.re.it/vivi-carpineti/scopri-carpineti/i-borghi/valestra/

https://www.casalemontevalestrabeb.it/storia-monte-valestra/

https://www.heraldrysinstitute.com/lang/it/cognomi/Manodori/idc/2272

https://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/speleo/index.jsp?id=41779

(Alice Farina, classe 3q)