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di Dilva Attolini

Auguri di Pasqua e Primavera                        

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Auguri di Pasqua e Primavera                        

Nelle feste comandate mi prende la voglia di scrivere qualcosa, chissà perché, come se non avessi più tempo! Una testimonianza. La vecchiaia è saggia. Se proprio non lo è, qualcosa è andato storto. Capita, pazienza!

Ho scritto del canto femminile di pace “delle donne” a Natale, con l’avvicinarsi della Pasqua ho avuto voglia di scrivere qualcosa sulla scuola, dopo aver letto il libro di Piero Angela: “Dieci cose che ho imparato”, il suo ultimo libro scritto quando sentiva che stava per giungere il confine estremo del suo tempo. Forse perchè Donne e Scuola sono un buon connubio in questo periodo della nostra storia.

Piero Angela ci ha lasciato una forma di eredità collettiva. Di cose ne ha imparate tante nella sua vita, ma dieci le reputa, lui stesso, le più importanti (e c’è da crederci data la sua lungimiranza).

Parlo del libro come un dono da leggere insieme (per ringraziarlo di ciò che ha fatto per noi), ma soprattutto per dare ascolto ai suggerimenti riguardo alla scuola, il luogo dei giovani, a proposito della cultura umanistica e della cultura scientifica in un mondo che si trasforma con rapidità crescente. Analizza queste due culture, lo stato della scuola, gli orientamenti, le scelte programmatiche, i risultati, poi introduce una proposta. Lui stesso l’annuncia nel capitolo introduttivo con precise parole: “La parte dedicata alla scuola conterrà anche una proposta concreta, realizzabile subito”.

Quel realizzabile subito mi aveva incuriosito, come se intuissi che anch’io, per il grande amore che ho riversato al mondo scolastico, quella proposta potessi ben comprenderla.

Devo procedere con ordine nella stesura.

Nel primo capitolo del libro l’autore parla di un argomento sottovalutato, che dà il titolo al capitolo stesso: “La politica non produce ricchezza”. Apparentemente l’argomento sembra non avere correlazione con lo studio, invece allo studio è strettamente legato. I politici parlano solitamente di distribuzione della ricchezza, mentre dovrebbero spiegarci come intervenire per produrla perché la ricchezza si produce con il lavoro.

(Io porto spesso i miei nipotini a vedere gli animali, ma li porto anche ad osservare le coltivazioni del nostro territorio. Un giorno dell’estate scorsa abbiamo tenuto d’occhio, facendo avanti e indietro, una trebbiatrice che tagliava il frumento in un amplissimo campo verso il Casale. In tre, quattro ore di lavoro lo ha tagliato, sgranato, portato via… Per fare lo stesso lavoro, al tempo della mia infanzia, ci sarebbero voluti giorni e giorni sopportando immensa fatica perché c’era solo la forza delle braccia a fare il lavoro).

La scienza e la tecnologia hanno cambiato il mondo. Piero Angela ci suggerisce alcune riflessioni, perché nonostante i cambiamenti profondi, la nostra è rimasta una cultura prevalentemente umanistica. Quando si parla di studio, di formazione intellettuale è sempre la cultura classica a primeggiare (che assolutamente ci deve essere, beninteso!)  Ma la scienza e la tecnologia devono trovare uno spazio preciso. La scienza ci ha permesso un quadro di conoscenze un tempo inimmaginabile, la tecnologia ha cambiato la storia dell’umanità con le sue invenzioni. (E oggi speriamo che scienza e tecnologia siano determinanti per uno sviluppo sostenibile!)

Trascrivo un brano tratto dal libro: “Bisogna dire che le difficoltà della cultura umanistica a integrarsi con quella scientifica non è un fenomeno soltanto italiano. Persino in Inghilterra, un paese così aperto alla scienza, il problema fu affrontato in un vivace dibattito grazie a un libretto intitolato Le due culture. Lo aveva scritto, già nel 1959, Charles P. Snow, un intellettuale, scienziato ma anche romanziere, denunciando il ritardo della cultura tradizionale a entrare nel pensiero moderno. Non solo per quel che riguarda la scienza, ma anche la tecnologia, che ha bisogno pure lei di una cultura capace di capire e partecipare al grande processo di adattamento in corso”.

Le sue culture hanno caratteristiche diverse. Volutamente le diversità le sintetizzo in modo banale, ma nel modo più semplice possibile. Oltre alla tradizione, la cultura classica è facilmente trasportabile tra i banchi scolastici, ci sono i libri che ci accompagnano facilmente. La scienza e la tecnologia hanno bisogno di laboratori, di esperimenti, di processi, di attese. E oltre ai libri del settore (che ci sono), è indispensabile vedere e immedesimarsi in quelle complessità. Scienza e tecnologia non sono facilmente trasportabili dentro le aule.

“La proposta concreta, realizzabile subito” si inserisce in questo quadro di difficoltà di organizzazione scolastica, al fine di migliorare la qualità dell’apprendimento e sollecitare l’impegno nello studio, affascinando in ogni caso gli studenti. Ce lo dice chiaramente l’autore: “…diffondere una mentalità scientifica che permetta, per esempio, di far comprendere meglio alcuni concetti di base, che diventano poi punti di riferimento per inquadrare i problemi…”

Entra in campo Internet. Nell’era dei social il computer e la televisone entrano in gioco.

Il progetto ideato da Piero Angela con i collaboratori di Quark e Superquark è stato iniziato al Politecnico di Torino, grazie alla collaborazione del rettore, dei docenti, delle Compagnia di San Paolo e del suo presidente, professor Francesco Profumo… Ricordo che quando gliene parlai vidi i suoi occhi brillare… scrive Piero Angela. 

La proposta realizzabile subito è nata in una scuola. Concretamente i migliori studenti, sui 400 per la capienza dell’aula (in cinque anni circa 2000) avrebbero assistito a questa esperienza seguendo lezioni su tematiche importanti tenute da esperti, studiosi, eccellenze in vari campi. Il progetto è iniziato per i primi tre anni, poi interrotto dal Covid, che nel suo aspetto drammatico ha avuto anche una funzione positiva:

“Il Covid, paradossalmente, ci è stato di aiuto. L’insegnamento fatto (in remoto) ha aperto una nuova via di comunicazione, non in presenza ma virtuale. Oggi esiste nelle scuole una copertura capillare che può consentire nuove iniziative” spiega l’autore.

L’idea di registrare lezioni di esperti nei vari campi ha fatto nascere altri contatti, Piero Angela aveva sottoposto il progetto anche alla Rai. I dirigenti l’avevano accolta con favore e gli autori di Superquark si erano messi all’opera. Hanno predisposto dei video con argomenti che è importante conoscere e il materiale è a disposizione delle scuole.

I temi trattati: Il clima. L’energia pulita. Eolico e solare. Efficienza energetica. L’impronta ecologica. La nuova agricoltura. La transizione economica. Scienza e tecnologia. Il metodo scientifico. La macchina della ricchezza. Debito pubblico e produttività. La transizione delle aziende e del lavoro. Intelligenza artificiale. La demografia. Equilibri e squilibri.

Su questa strada si può continuare. Le Università del territorio possono essere coinvolte con progetti specifici. Un modo per dare onore a Internet. Che a scuola va bene, se è ben usato. Va tenuto nell’ambito adatto e usato per le cose complesse, mentre, ad esempio, per i bambini che si apprestano a imparare a leggere e a scrivere (nel mio immaginario) credo vada molto meglio il contatto diretto con l’ambiente e la lavagna con il gessetto.

(Dilva Attolini)