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Gente di Febbio

Febbio: un paese in posa per un ritratto indimenticabile

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Nel cuore verde dell'Appennino Reggiano, Febbio custodisce una ricchezza umana e storica che trascende la mera geografia. È qui che Marco Pullia, fotografo dal profondo legame con questa terra, inizia il suo progetto "Gente di Febbio", con l'idea di trasformare gli abitanti in protagonisti di un racconto visivo che parla di comunità, identità e appartenenza.

Il cuore di "Gente di Febbio"

Il progetto si sviluppa attorno all'idea di creare un censimento fotografico della popolazione di Febbio, non limitato ai soli residenti, ma esteso a tutti coloro che hanno una casa a Febbio condividendo un legame con il luogo. Questa ambiziosa iniziativa trova un alleato in Gian Luca Zambonini, gestore del locale supermercato e figura centrale nella vita comunitaria, la cui collaborazione si rivela cruciale: la sua profonda radicazione nel tessuto sociale di Febbio e il suo ruolo attivo all'interno della Pro Loco facilitano la diffusione del progetto incoraggiando la partecipazione dei cittadini.

Marco Pullia e Gian Luca Zambonini
La filosofia alla base: condividere tempo e storie

La genesi di "Gente di Febbio" affonda le radici nell'idea di una "Banca del tempo", un concetto che ha profondamente colpito Pullia anni fa, quando un amico gli raccontò di questo sistema di scambio basato sul tempo e sulle competenze personali. L'idea di applicare questo principio al suo progetto fotografico nasce dal desiderio di offrire qualcosa di valore alla comunità senza aspettarsi nulla in cambio, se non la partecipazione e il coinvolgimento delle persone. Questa filosofia si riflette nell'approccio non profit dell'iniziativa, che vede il fotografo impegnarsi a realizzare ritratti degli abitanti di Febbio e a lasciarli gratuitamente a loro, cercando di catturarne l'essenza e di raccontare le loro storie attraverso l'obiettivo.

 

"Gente di Febbio" è molto più di un semplice progetto fotografico. Rappresenta un tentativo audace di catturare l'essenza di una comunità attraverso gli occhi di chi la ama profondamente. Marco Pullia, con la sua macchina fotografica, si fa narratore di storie, custode di memorie e promotore di un senso di appartenenza rinnovato. È un invito a riscoprire le radici, a celebrare l'unicità di ogni individuo e a contribuire alla costruzione di un archivio visivo collettivo che possa ispirare le future generazioni di Febbio.