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presentato un ordine del giorno in Giunta

Dogane di Reggio, Bondavalli e Costa: “Un fronte comune per scongiurarne il depotenziamento”

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Dogane di Reggio, Bondavalli e Costa: “Un fronte comune per scongiurarne il depotenziamento”

La consigliera regionale Stefania Bondavalli, capogruppo della lista ‘Bonaccini Presidente’, ha presentato un ordine del giorno sottoscritto con il collega Andrea Costa del Partito Democratico, e che verrà votato nella giornata di oggi che ha posto nuovamente al centro l’obiettivo di scongiurare una decisione che avrebbe gravi ripercussioni sull’intero comparto industriale e imprenditoriale reggiano.

“Scongiurare il depotenziamento dell’Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia - affermano - con la prevista soppressione della posizione dirigenziale, trasformandolo in una mera sede operativa svuotata di ogni potere decisionale: su questo obiettivo la Regione continuerà a chiedere un confronto, unitamente agli altri attori, pubblici e privati con l’Agenzia Nazionale delle Dogane e dei Monopoli, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, e con tutti gli altri attori, pubblici e privati”.

Già il13 febbraio, l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Vincenzo Colla, rispondendo alla stessa consigliera Bondavalli in un Question Time dedicato, aveva annunciato di aver chiesto un confronto al Governo per discutere del tema in oggetto. L’Esecutivo, tuttavia, non ha mai risposto.

L’export reggiano nel suo complesso ha fatto segnare una crescita del 5.4% nel 2023 rispetto all’anno precedente, facendo della provincia di Reggio Emilia l’undicesima in Italia per quanto riguarda le esportazioni (14.2 miliardi di euro) e la 30esima per importazioni (6.5 miliardi di euro).

“Sono numeri che confermano come l’Ufficio doganale di Reggio Emilia sia una delle sedi più dinamiche del nostro Paese, e svuotarlo di ogni potere decisionale avrebbe ripercussioni fortemente negative sull’economia reggiana – concludono i consiglieri regionali -. Troviamo fondamentale che su questo tema si sia formata un’ampia convergenza che va dagli Enti locali, alle Associazioni imprenditoriali, alle Organizzazioni sindacali fino ai rappresentati dei territori nelle Assemblee elettive, per fare fronte comune avverso questa decisione”.