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Replica alla Bondavalli

Casotti (Lega): “Ipocrita parlare di investimenti senza riaprire il punto nascita”

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Casotti (Lega): "Ipocrita parlare di investimenti senza riaprire il punto nascita".

"Trovo ipocrita chiedere investimenti per le donne quando abbiamo assistito alla chiusura del punto nascita." Con queste parole, Mattia Casotti, esponente della Lega, replica all'intervento di Stefania Bondavalli, consigliera regionale del PD, sull'importanza di incentivare l'occupazione femminile in montagna.

La questione dei punti nascita

Mattia Casotti

Il cuore della questione sollevata da Casotti riguarda la mancata riapertura del punto nascita, una promessa mantenuta solo a parole dalla maggioranza attuale, di cui Bondavalli fa parte. "Al tempo della passata legislatura la consigliera Bondavalli non era in carica ma la maggioranza di cui ora fa parte ha costantemente respinto tutte le nostre proposte che prevedevano programmi e azioni per incentivare la riapertura del punto nascita" rimarca Casotti. "Rimango perplesso sul perché si costringano le donne della montagna a viaggiare per decine di chilometri per partorire o per controlli pre-natali, visto che non disponiamo più nemmeno di un ginecologo a Castelnovo. Il discorso, così, diventa riduttivo, quasi propagandistico. È un peccato, considerando le numerose opportunità discusse in Consiglio regionale, che non hanno mai ricevuto l'approvazione della maggioranza."

La responsabilità delle scelte politiche

"L'errore è stato riconosciuto, ma la responsabilità della riapertura di reparti come quello di ginecologia e maternità a Castelnovo, ricade puramente su decisioni politiche, specificamente sull'Assessorato alla Sanità e sulla Giunta regionale, decisioni che non sono state prese", sottolinea Casotti. "È ingiusto attribuire la colpa all'accordo Stato-Regioni; altre regioni, come il Trentino, hanno affrontato situazioni simili ma hanno optato per la riapertura, dimostrando che la decisione spetta alla Regione. Ci sono state molte promesse non mantenute, e ho assistito a conferenze in cui ci assicuravano che non ci sarebbero state chiusure, altre in cui ci assicuravano che sarebbe stato riaperto, promesse poi disattese. Questo mi ha portato a non fidarmi più delle loro parole."

Un futuro incerto per la montagna senza investimenti adeguati

"Questo tema sarà uno dei nostri punti principali nella prossima campagna elettorale, ma non si limiterà al punto nascita; si estende alla tutela dell'ospedale e di un pronto soccorso di qualità, operativo 24 ore su 24." conclude Casotti. "È necessaria una strategia di investimento nell'ospedale, che negli anni ha subito continui tira e molla, generando incertezze. Nonostante la nostra limitata popolazione montana, meritiamo gli stessi diritti di chi vive in città. Se continuiamo a tagliare i servizi, la popolazione diminuirà ulteriormente. Ribadisco, se le decisioni saranno sempre basate sui numeri, la montagna rischia di diventare soltanto una seconda casa per chi vive in pianura. Questa non è la mentalità con cui si dovrebbe amministrare o investire nel futuro".