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Un questionario descrive le abitudini

Ragazzi sempre più connessi ma inconsapevoli dei rischi

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 Ragazzi sempre più connessi ma inconsapevoli dei rischi.

Francesca Aguzzoli, specialista in cyber security di Cyberment e la vicepreside dell'Istituto Superiore Blaise Pascal Donatella Confetta

Emerge dai dati raccolti dopo aver fatto compilare un questionario dedicato alla cyber sicurezza a circa trecento studenti, d’età compresa tra i 13 e i 15 anni, dell’Istituto d’istruzione superiore Blaise Pascal di Reggio Emilia. Il questionario è stato svolto al termine di un ciclo di lezioni proposto dalla scuola in collaborazione con Cyberment, azienda specializzata nel campo della sicurezza informatica e impegnata nei percorsi educativi, per capire come muoversi in sicurezza sul web.

Dunque per i giovani, conoscere persone online, condividere informazioni sul web e magari credenziali tra amici non suscita preoccupazione, ma i rischi sono in agguato.

Fotografia del comportamento degli studenti nel mondo digitale.

I dati raccolti mostrano che la maggioranza dei ragazzi, il  77%, passa tra le due e le cinque ore collegato a Internet e il 19% supera le cinque ore. Il 72% dei ragazzi viene contattato on line da persone sconosciute e di questi quasi il 20% dichiara di “aver provato disagio”.

Il fatto che sul web si venga contattati da sconosciuti non solleva grandi preoccupazioni e non suggerisce accorgimenti. Un approccio che porta con sé notevoli rischi, compreso quello del cyber bullismo.

Il 40% dei ragazzi condivide online, e in più occasioni, informazioni personali direttamente con persone conosciute solo attraverso Internet e non nella vita reale. Il maggior numero degli studenti trascura poi l’importanza di custodire con attenzione dispositivi, password e credenziali. Spesso le informazioni di accesso degli account privati vengono custodite in luoghi non sicuri e potenzialmente a rischio furti: il 44% le custodisce su smartphone o computer e ben il 40% dei ragazzi le scrive su fogli di carta. Il 41% del campione ha anche condiviso con altri la password di un proprio account personale. Circa la sicurezza dei dispositivi, il 45% degli studenti sostiene di essersi trovato alle prese con virus nei propri dispositivi o di sospettare che ci siano. I rischi aumentano se le password non vengono mai cambiate, come avviene nel 47% dei casi. Insomma, virus e malware sembrano avere vita facile e la privacy è un argomento da approfondire.

“L'impegno è quello di evidenziare i pericoli”

“Sappiamo tutti cosa significa essere ragazzi, desiderosi di conoscere e socializzare – ha commentato il fondatore e CEO di Cyberment Leopoldo Onorato – ed è in questo modo che le informazioni arrivate dal questionario vanno accolte. I ragazzi non hanno piena consapevolezza dei rischi sul web e il percorso formativo dedicato alla cyber sicurezza punta proprio a questo: a far riflettere e a fornire consigli pratici per fronteggiare le minacce. Non parliamo solo di cyber bullismo: i rischi sul web si moltiplicano ogni giorno”.

“Siamo alla fine di un viaggio impegnativo – ha detto la dirigente scolastica Sonia Ruozzi –, un percorso che sicuramente ha lasciato a me, docenti e ragazzi tante emozioni forti, oltre a informazioni sul passato fondamentali per leggere con più obiettività il nostro futuro. Il Progetto Cyber Sicurezza ha rappresentato un'iniziativa molto importante per migliorare il lavoro che la scuola già svolge per fornire agli studenti competenze utili in ambito di sicurezza informatica: l'impegno è quello di evidenziare i pericoli derivanti dalla mancanza di consapevolezza dei nostri giovani, così tecnicamente ‘esperti’ in apparenza, ma così vulnerabili, come evidenziano i dati raccolti durante il progetto. L'apporto delle realtà produttivo/formative del territorio costituisce un ulteriore supporto all'attività educativa della scuola, poiché tutti gli adulti devono sentirsi responsabili della sicurezza dei ragazzi sia nel mondo reale sia in quello virtuale”.