Maura Manghi: "8 marzo di speranza e incoraggiamento"
"Quest’anno vorrei che l’8 marzo non fosse solo un giorno di lotta per ricordare tutte le donne ancora oggi oppresse da un mondo che non le considera. Vorrei che fosse anche un 8 marzo di speranza e di incoraggiamento".
Ad affermarlo è Maura Manghi, Presidente Provinciale Italia Viva Reggio Emilia.
"Perché ci sono donne che hanno spezzato il tetto di cristallo - aggiunge - che dimostrano che ovunque ce la possiamo fare, che indicano, loro in prima persona, la strada per il futuro. In una società che ancora vuole relegare il ruolo della donna a quello di madre di famiglia, ci sono donne che hanno fatto e che faranno la differenza. E sono le donne che hanno vinto la battaglia per la cultura e l’istruzione: per secoli le donne sono state tenute lontane non solo dai centri di potere ma anche dalla possibilità di avere una vera educazione".
Se non puoi nemmeno votare non potrai certamente essere un grande statista, se non puoi iscriverti all’università non potrai essere un grande medico o un grande scienziato.
Manghi sostiene che "se non puoi iscriverti ad un ordine professionale non potrai essere un principe del foro o un architetto d’avanguardia. In troppi Paesi la battaglia per l’istruzione delle donne è ancora una delle battaglie fondamentali. Ma dove le donne hanno accesso alla formazione superiore il mondo sta veramente cambiando. Nella nostra Europa vediamo donne che non hanno paura di essere leader nel proprio paese, da Angela Merkel a Ursula Von Der Leyen, alla nostra stessa presidente del Consiglio. Negli ultimi anni sono cresciute le donne che hanno avuto il premio Nobel nelle materie scientifiche: tre solo nel 2023 – Kalikò per la medicina, L’Huillier per la fisica, Goldin per l’economia; altre tre nel 2020, su un totale di solo 28 dall’esistenza del premio".
E conclude: "E nessuna di loro ha subito l’onta di vedere il titolo del giornale della sua città recitare “madre di famiglia vince il premio Nobel”, come accadde al Maria Goeppert-Mayer Nobel per la fisica nel 1963. La rivista Nature ha di recente selezionato 10 scienziati che faranno progredire il pianeta e sei di loro sono donne. Nell’elenco spiccano scienziate come Friederike Otto che studia i cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi. Senza dimenticare le nostre “stelle polari” da Margherita Hack a Rita Levi Montalcini, da Fabiola Gianotti a Samantha Cristoforetti. E senza dimenticare che le prime e uniche scienziate ad avere ottenuto la Medaglia Fields per la matematica sono l’iraniana Maryam Mirzokhani e l’ucraina Maryna Viazovska. Un 8 marzo quindi di lotta e di speranza: per tutte noi, per le nostre figlie e per le nostre nipoti, per tutte le donne che vivono l’oppressione, come Narges Mohammadi, Nobel per la pace 2023, ancora prigioniera nel peggior carcere di Teheran. Si può fare. Si fa".