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Dall’ osservatorio Cna  

Superbonus 110, a rischio anche tre comuni dell’area montana

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Superbonus 110, a rischio anche tre comuni dell’area montana.

Il superbonus è finito per il Legislatore che con il Decreto-legge 212/2023 ha negato la proroga alla cessione dei crediti, ma non nella realtà, con imprese committenti e cittadini nell’abisso dell’incertezza.  Lo dimostrano i numeri dell’osservatorio Cna Reggio Emilia.

Infatti, sono poco meno di duecento i cantieri “incagliati” dalla decisione del Governo (per circa 120 milioni di euro di lavori); una quarantina riguardano condomini. Di questi, una ventina sono nel comune capoluogo, tre nell’area montana, tre in Val d‘Enza. Poi ci sono due cantieri importanti a Castellarano e a Novellara.

Cantieri che dal primo gennaio 2024 beneficiano della detrazione al 70 per cento e non più al 110; cantieri, quindi, a rischio stop e di contenzioso.

La situazione è complessa: il persistente blocco delle cessioni, l’assenza di soluzioni per i crediti incagliati e la mancata proroga per i condomini hanno creato tensioni e dispute. Anche sul nostro territorio provinciale dove le aziende coinvolte in questi cantieri sono oltre novecento e gli addetti sono molti di più.

Molti lavori continuano a singhiozzo, le finiture spesso non vengono finite, e chi ci rimette è l’utente finale, ovvero il cittadino.

“Il rischio di contenziosi è altissimo”.

“Il rischio di contenziosi è altissimo, - afferma Stefano Ricciardi, responsabile Cna Costruzioni Reggio Emilia - è molto elevato perché, da una parte l’impossibilità di cedere il credito ha creato difficoltà e rallentamenti per tante imprese, dall’altra la differenza imposta dal legislatore dovrebbero pagarla i proprietari delle abitazioni che potrebbero portare in giudizio le imprese edili per dimostrare che la mancata conclusione è dovuta a ritardi nell’esecuzione dei lavori. Un vero caos, che potrebbe intasare tribunali già oberati di cause giudiziarie, ma che soprattutto penalizza le imprese e i cittadini”.

“Il superbonus – continua Ricciardi - negli ultimi tre anni ha rappresentato un grande volano per il settore edile ma anche per l’economia provinciale. Il contesto che si è venuto a creare da un anno a questa parte avrà un costo sociale non indifferente. Pensiamo agli ammortizzatori sociali necessari ad alcune imprese per sopravvivere o ai posti di lavoro che andranno persi in un settore strategico per lo sviluppo del paese”.

Ad esempio, l’efficientamento energetico degli edifici residenziali resta un obiettivo dell’Unione Europea e dovrà proseguire nei prossimi anni anche senza superbonus 110 per cento perché è fatto noto il bisogno di rigenerazione di gran parte del patrimonio edilizio italiano e reggiano.

“Cna Costruzioni - l’importante è che ci venga risparmiata la continua incertezza con le regole del superbonus che sono cambiate numerose volte, lasciando migliaia di imprese e cittadini in grande difficoltà”.