Sicurezza e qualità dell'acqua: incontro sugli acquedotti rurali.
La gestione degli acquedotti, anche quelli di dimensioni ridotte, rappresenta una sfida complessa per assicurare ai cittadini un'acqua sicura e di qualità. Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) dell'AUSL di Reggio Emilia, nell'ambito del suo ruolo di controllo sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, supporta da anni i gestori degli acquedotti montani, riconoscendo l'importanza di questo compito.
L'introduzione della recente normativa, che adotta il concetto di valutazione del rischio nella gestione delle acque (Water Safety Plan - WSP), segna un cambiamento significativo. Questo approccio, raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), mira a garantire la sicurezza idrica attraverso la prevenzione delle contaminazioni, spostando l'attenzione dai controlli retrospettivi sulla qualità dell'acqua distribuita a una gestione proattiva dei rischi lungo tutta la filiera idrica.
Nell'Appennino Reggiano, i gestori dei piccoli acquedotti hanno iniziato a implementare questo modello, orientando la gestione verso un approccio sistemico. Per rafforzare ulteriormente questo metodo, il 22 Febbraio si è svolto un incontro a Castelnovo ne' Monti, organizzato dal SIAN, che ha visto la partecipazione di numerosi gestori degli acquedotti consorziali della zona montana. Durante l'evento, sono stati discussi i Piani di Sicurezza dell'Acqua (PSA) e presentato un progetto del SIAN per supportare i gestori nella creazione di un proprio PSA, adeguato alle dimensioni degli acquedotti gestiti.
L'incontro ha suscitato grande interesse tra i partecipanti, con la presenza del sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti, che ha aperto la strada a ulteriori discussioni su come valorizzare la risorsa idrica: "Ritengo questo incontro davvero importante e ringrazio il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione che lo ha promosso e i tanti rappresentanti degli acquedotti rurali che vi hanno preso parte. Io ho partecipato come Sindaco perché convinto che quello degli acquedotti rurali sia un grande patrimonio dell'Appennino. Abbiamo realtà piccole ma diffuse su tutto il territorio, che vanno salvaguardate e valorizzate, perché la gestione di questi acquedotti ha un valore altissimo. L'acqua è un bene primario che, come la situazione climatica sta dimostrando, va gestito con grande oculatezza e attenzione".
L'evento si è concluso con l'impegno dei gestori di avviare il progetto, con l'obiettivo di coinvolgere progressivamente tutti gli acquedotti della regione.