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I lavoratori di Acer incrociano le braccia

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I lavoratori di Acer incrociano le braccia

Stamane Fp Cgil e Cisl Fp Emilia Centrale sono scese davanti agli uffici dell’Agenzia Casa Emilia-Romagna in via della Costituzione per proteggere i lavoratori e le lavoratrici di Acer da oltre un anno alle prese con il contratto Federcasa scaduto e con un sistema di classificazione del personale che è inchiodato da ancora più tempo. Sei anni, per la precisione.

A Reggio sfiora il 100% il tasso di adesione allo sciopero dei dipendenti a tempo indeterminato, a dimostrazione che sono una questione rilevante le condizioni di lavoro e salariali di queste persone che tengono in piedi – a tutti gli effetti – un servizio dal fortissimo valore sociale.

Cisl Fp e Fp Cgil bocciano la posizione di Acer

La mobilitazione dei dipendenti di Acer

Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal Presidente di Acer Marco Corradi e dalla Direttrice Emilia Iori, l’esito del meeting lo descrivono senza giri di parole Cisl Fp e Fp Cgil: “Una fumata nera, che ci conferma tutte le ragioni dello sciopero e di una mobilitazione che continuerà. I vertici dell’Azienda hanno una posizione completamente sovrapponibile a quella di Federcasa e, anziché vedere nel loro personale una punta di diamante, considerano un equo trattamento salariale come un costo che renderebbe Acer meno competitiva rispetto ad altri soggetti che potrebbero gestire le case popolari. La posizione Acer è che, a fronte delle difficoltà nella trattativa, occorre coinvolgere i Comuni e le Regioni, in quanto Enti direttamente coinvolti nella gestione dell’edilizia popolare. No, non ci siamo e non ci fermeremo”.

Le ragioni della protesta

Dal lavoro del personale Acer passano il buon funzionamento e la buona manutenzione delle case popolari della provincia. Parliamo di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, seguono bandi e graduatorie, rispondono e trovano soluzioni ai problemi di chi ha già un alloggio pubblico o di chi è in attesa di poterlo avere.

Persone, ancora, che continuano a combattere contro difficoltà burocratiche e scarsità di risorse, in una condizione in cui la pressione è forte ed è giunto all’apice il bisogno di case popolari.
“Spiace constatare che anziché puntare sulla valorizzazione di queste competenze, Federcasa propone addirittura di giocare al ribasso, con una soluzione che per un livello medio non arriverebbe nemmeno a 100 euro lordi al mese. Lo ripetiamo: lordi. Dica Federcasa come potrebbero bastare questi soldi per affrontare una inflazione che sta colpendo la capacità dei lavoratori e delle lavoratrici di poter riempire, banalmente, il carrello della spesa”, spiegano Fabio Bertoia (Cisl Fp) e Paolo Consolini (Fp Cgil).

L’intervento della Regione

I dipendenti di Acer in sciopero

I due sindacalisti apprezzano l’impegno che si è presa l’Assessora regionale Barbara Lori (Politiche abitative) a sostegno delle ragioni alla base della vertenza, non di meno proseguirà la mobilitazione in tutto il territorio, con presidi e assemblee programmate.

“Siamo impegnati al massimo. Per restituire al personale di Acer  la dignità che merita e per affermare che il futuro dei grandi servizi pubblici non può dipendere da scelte sempre e solo dettate da visioni miopi e al risparmio”, concludono Bertoia e Consolini.