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Pd: incentivi fiscali nelle aree montane

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Pd: incentivi fiscali nelle aree montane.

Palma Costi

Nel contesto delle sfide demografiche ed economiche che interessano le aree montane dell'Appennino, emerge una proposta legislativa dal Partito Democratico mirata a rivitalizzare questi territori attraverso incentivi fiscali e misure concrete. La proposta, firmata da Palma Costi, Massimo Bulbi, Matteo Daffadà, Gianluigi Molinari, Luca Sabattini e Marcella Zappaterra, punta a contrastare lo spopolamento e a promuovere lo sviluppo economico nelle zone appenniniche, attraverso il progetto di legge denominato "Fiscalità Incentivante per le Aree Montane Appenniniche Svantaggiate".

Il cuore dell'iniziativa legislativa si basa su un regime fiscale favorevole, che intende stimolare l'economia locale incentivando le piccole e microimprese, i liberi professionisti, i lavoratori — con un'attenzione particolare verso il personale sanitario e docente — a investire e a stabilirsi nelle aree montane.

"L’impianto legislativo da noi proposto – spiega la prima firmataria del progetto Palma Costi - in primo luogo riguarda la montagna appenninica e presenta una serie di misure fiscali su piccole e micro imprese e liberi professionisti, sui lavoratori, con particolare attenzione sul personale sanitario e docente al fine di attrarre personale per avere servizi sanitari e sociali adeguati, incentivi alla residenzialità sia in affitto che per acquisto, sul trasporto e altre spese scolastiche, sui Comuni che devono avere le risorse per poter realizzare e gestire i servizi indispensabili per i propri cittadini. I provvedimenti sono temporanei come prevedono le norme e l’obiettivo è stimolare lo sviluppo economico, ridurre le disuguaglianze e valorizzare il territorio. Un impegno concreto per il rilancio e lo sviluppo delle aree montane appenniniche, zone che negli anni hanno affrontato sfide demografiche ed economiche significative su cui come Regione abbiamo investito moltissimo con politiche che oggi iniziano a dare primi frutti: da tre anni in molti comuni dell’Appenino emiliano romagnolo è iniziata inversione di tendenza sulla popolazione. Proprio per questo è importante oggi avere un quadro legislativo nazionale che permetta di agire in modo costante sulle leve che sappiamo essere utili al superamento di gap di sviluppo. Le aree di intervento sono individuate con criteri trasparenti e oggettivi, basati sull’Indice di Fragilità Comunale. Il testo è stato costruito nel pieno rispetto delle norme europee e nazionali in quanto il la fiscalità è materia di competenza dello stato e molte direttive sono europee".

"È un progetto di legge basato sui principi di solidarietà e parità e - spiegano i democratici - intende promuovere la coesione sociale e l'equità territoriale, conformemente al dettato costituzionale e al diritto comunitario rappresentando un passo importante verso la realizzazione di un futuro più equo e sostenibile per le aree montane appenniniche. Crediamo che una norma siffatta dia un ulteriore slancio alle politiche portate avanti sulla montagna dalla nostra Regione, ma possa rappresentare uno strumento altrettanto importante per tutte le aree appenniniche delle altre Regioni. Vuole essere un contributo concreto a tutto il Paese che ha nei territori montani dell’Appennino una grande opportunità di sviluppo e non solo dei problemi".

4 COMMENTS

  1. Sarebbe buona cosa, una boccata d’ ossigeno.
    È da molto tempo che invochiamo un più favorevole regime fiscale per coloro che ” eroicamente” fanno impresa nelle aree interne.
    Speriamo che si possa vedere la nascita di questa che sarebbe certamente equità fiscale.
    Aspettiamo fiduciosi, chissà che non sia la volta buona e si vada davvero in questa direzione.
    Saluti Vittorio

    • Il PD ha gestito il territorio dell’Appennino Emiliano ininterrottamente per quasi 80 anni e poco ha risolto. Con questa proposta penso di capire il perché: credo che sia una delle proposte di legge più fumose mai presentate prima delle elezioni amministrative. Cordialità C.d.P

      • Firma - Conte da Palude
    • Mi verrebbe di dire “tanto tuonò che piovve”, visto che da non pochi anni a questa parte c’è qualcuno che sulle pagine di Redacon ha ripetutamente parlato della fiscalità, ovvero di detassazione, quale strumento per tentare la ripresa della montagna, puntando a sostenere le attività ivi esercitate, ossia l’intraprendenza/imprenditorialità nelle sue varie forme, intesa come la strada più idonea ed efficace per creare occupazione e arginare così lo spopolamento.

      Ma sui tempi viene spontaneo chiedersi perché mai la parte politica che ora propone un “regime fiscale favorevole” non lo abbia messo in atto ai tempi in cui era forza di governo (posto che lo spopolamento montano è questione piuttosto “vetusta”), specie all’epoca nella quale le casse pubbliche non avevano da affrontare spese quali ad esempio il contenimento dei costi energetici per famiglie e sistema produttivo (a causa dei sopraggiunti e noti aumenti).

      P.B. 16.02.2024

      • Firma - P.B.
    • Per capire se possa essere la “volta buona”, come auspica Vittorio, bisognerebbe conoscere l’entità delle risorse stimate per dar materialmente corso all’intervento, ossia ad un regime fiscale favorevole per le zone appenniniche, e come si pensa di coprire tale voce spesa, due dati che sicuramente accompagnano la proposta legislativa in causa, perché, diversamente, detta proposta sarebbe un astratto enunciato di principio, almeno da come io la vedo, e riterrei pertanto interessante l’essere messi a conoscenza di tali due dati (onde poter prefigurare, col necessario realismo, gli eventuali ulteriori sviluppi di questa proposta legislativa).

      Inoltre, al fine di inquadrare in maniera più compiuta l’iniziativa, volta anche a sostenere la rete dei servizi, e ad incentivare la residenzialità – oltre a supportare piccole e medie imprese, e liberi professionisti – e immaginando che la proposta legislativa entri nel dettaglio della tematica, così da non configurarsi come un generico enunciato di principio, potrebbe valer la pena di sapere pure come verrebbe distribuito l’ammontare delle risorse a disposizione, visto che non saranno comunque illimitate, e con quali priorità tra detti settori (servizi, imprese, liberi professionisti …), il che può farci intuire qualcosa in più sulla logica della proposta.

      P.B. 17.02.2024

      • Firma - P.B.