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Tiziano Borghi: “Nei comuni medio-piccoli occorre condividere le scelte che fanno bene al paese”

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Continua la serie delle interviste ‘di fine mandato’ per gli otto sindaci dell’Appennino Reggiano che vanno a conclusione dei cinque – o dieci anni di amministrazione dei loro rispettivi Comuni.

Oggi pubblichiamo l’intervista al sindaco di Carpineti Tiziano Borghi.

Il sindaco Tiziano Borghi

Sindaco Borghi, stiliamo un bilancio di questi suoi mandati come primo cittadino

Decisamente positivo. Nel 2014, quando una squadra di amici mi volle incontrare per propormi la candidatura di Sindaco di Carpineti, chiesi loro cosa c’era da fare. Mi parlarono di una stagnazione del Paese. Su questa loro affermazione feci una ricerca conoscitiva e, successivamente, un programma elettorale sotto lo slogan “Per una necessaria ripresa”.

Cosa la rende più orgoglioso del lavoro fatto?

Da sempre affermavo che una espansione economica-occupazionale del paese era possibile sviluppando le aree dell’asse stradale Carpineti-Cigarello. Ci indirizzammo da subito su questo obiettivo e i nostri sforzi oggi sono stati coronati da successo, tanto da dover spostare il cartello di Carpineti dalla località Pozzotto a San Prospero, per poter inglobare le nuove costruzioni e le ricostruzioni industriali. Oggi Carpineti ha decisamente un nuovo volto rispetto a dieci anni fa e di ciò ne siamo veramente orgogliosi tutti.

Oltre a questo, fra i maggiori lavori eseguiti, ricordo le tante manutenzioni e le frane stradali ripristinate, il rifacimento degli impianti di illuminazione di Marola e Valestra, la sostituzione di centinaia punti luce con led, l’istallazione della videosorveglianza con telecamere OCR che riconoscono le targhe (Carpineti è stato uno dei primi comuni ad impiegare questa tecnologia), l’adeguamento antisismico della palestra, la riqualificazione dell’area sportiva con il rifacimento del campo da tennis e da basket, il nuovo campo da calcetto in sintetico, l’istallazione dei pannelli solari sugli spogliatoi, il riattamento a led degli impianti di illuminazione del campo da calcio.

Per ultimo, ma non per importanza, i fondi già stanziati e ancora da spendere, fra i quali: 1 milione di euro per l’adeguamento antisismico della scuola primaria del capoluogo, 2 milioni di euro per la completa ristrutturazione della Casa Residenti Anziani Don Cavalletti di Poiago, 2,4 milioni di euro per il ripristino di circa venti frane sulle strade comunali, i cui lavori inizieranno questa primavera per concludersi nella primavera del 2025.

Cosa invece avrebbe potuto fare meglio o magari chiude la consigliatura con quel piccolo rimpianto”?

Quando fui eletto sindaco incombevano sul paese due emergenze, una nota, la discarica di Poiatica, e una meno conosciuta, la gestione dell’ASP don Cavalletti. L’ASP, per ricordare i fatti, fu costituita nel 2008 con già 210 mila euro di debiti e gli esercizi successivi chiusero quasi sempre con una perdita di circa 100 mila euro.

L’intento della gestione dell’ASP lo dichiarai chiaramente nel febbraio 2016, quando affermai alla stampa che: “se a fine anno non si fosse rispettato il budget, che tendeva al pareggio di gestione, si sarebbe intrapreso senza indugio un percorso per una forma di gestione del Don Cavalletti diversa dall’ASP”. Se la chiusura di Poiatica avvenne in breve tempo, grazie anche ad un gruppo di pressione rappresentato da due comitati antidiscarica, purtroppo non fu così per la chiusura dell’ASP.

Infatti, sulle ipotesi della nostra Amministrazione di cambiamento dell’ASP, si ebbe una feroce opposizione ideologica e politicizzata sotto lo slogan “L’ASP non si tocca”, come riportato dalle foto e dalla stampa di allora. Questa resistenza ad oltranza, ha prodotto – oltre che un accumulo di perdite da ripianare - un fortissimo rallentamento del percorso, tutt’ora gravato da forti opposizioni, tanto che, ad oltre un anno di gestione del Don Cavalletti da una Azienda non ASP, non è stato possibile trasferire il personale dipendente alla nuova istituzione, passaggio necessario per l’estinzione dell’ASP. L’atto finale di questo passaggio, non essendo stato purtroppo raggiunto un accordo, è stato delegato a due avvocati. Uno da parte Sindacale e uno da parte datoriale.

Ecco, la chiusura dell’ASP, non sono riuscito a concluderla nei tempi desiderati ma si spera di cessarla entro il mese di maggio.

Il suo rapporto con i cittadini del paese come lo definirebbe?

Devo dire che i cittadini di Carpineti sono oltremodo rispettosi. Nel rapporto con loro mi sono sempre reso disponibile e continuamente ho ricevuto un trattamento cordiale, anche in presenza di loro arrabbiature, a volte giustificate. Se proprio vuole descrivere il mio rapporto con i cittadini con un aggettivo, lo definirei “amichevole”.

Ha senso oggi, soprattutto per parlare di maggioranza e opposizione per paesi di dimensioni medio piccole come il suo o forse, come sostengono alcuni, sarebbe più costruttivo sulle questioni fondamentali ‘remare tutti dalla stessa barca’?

Mah, cosa vuole, dipende con quale animo la minoranza svolge il proprio lavoro. Se nutre continuamente acredini e rancori nei riguardi dei cittadini e della maggioranza per essere stata sconfitta alle elezioni, non collaborerà mai con l’Amministrazione, ma si impegnerà a contrastare anche le scelte migliori. Con altri sentimenti invece la minoranza può essere un buon stimolo e collaborare con la maggioranza per il miglioramento del paese e remare nella stessa direzione, seppur con dei distinguo legittimi. Nei comuni medio-piccoli occorrerebbe davvero supere le ideologie, le posizioni partitiche e condividere le scelte che fanno bene al paese.

Depopolamento, tenuta dei servizi, turismo, cambiamenti climatici, quali le sfide che attendono l’Appennino reggiano nei prossimi anni?

Sono temi posti da tempo all’attenzione del nostro comune e dell’Unione dei comuni dell’Appennino. Alcuni progetti in corso e condivisi fra tutte le Amministrazioni mirano ad una risposta. L’Appennino è ricco di risorse ambientali, storiche, agricole e paesaggistiche che vanno conservate, incrementate e, soprattutto, fatte conoscere. Queste risorse ben governate e combinate possono rispondere adeguatamente all’offerta del turismo e ai cambiamenti climatici. Per contrastare il depopolamento occorre fare azioni che abbassino l’indice di vecchiaia, che favorisca anche il mantenimento dei servizi.

C’è una ‘sua’ ricetta per affrontarle?

Come ho sempre sostenuto, anche sulla base della mia esperienza, per far crescere e mantenere famiglie giovani in montagna, occorre che il lavoro sia a non più di 45-50 minuti da casa. Difatti, chi deve viaggiare per lavoro, la distanza non la misura in chilometri (il tratto Carpineti-Reggio è uno, ma i minuti per percorrerlo alle otto del mattino variano quasi del doppio a seconda del senso di marcia), ma in tempo. Quindi per avvicinare i posti di lavoro occorrono azioni combinate, quali l’attrazione di investimenti in paesi cerniera con i distretti produttivi come Carpineti, il miglioramento viario oggi molto penalizzante per la montagna.

Si ricandiderebbe per un terzo mandato?

Io sono di una generazione e sono nato una area rurale dove la vita ti correva incontro. Questo vuol dire che si è incominciato presto a lavorare. Il mio libretto di lavoro è del 1970. Da un po’ di tempo mi sono proposto di non lavorare più di 55 anni. Se mi ricandidassi per un impegno quinquennale, travalicherei il proposito.

Infine, come vede il futuro di Carpineti negli anni a venire? Quale gli elementi su cui concentrarsi di più per svilupparlo e farlo crescere ulteriormente?

Tutta l’attività fatta negli anni scorsi per attirare investimenti a Carpineti, ha messo in atto un percorso di sviluppo crescente che sono sicuro caratterizzerà gli anni a venire. Di questo lavoro devo ringraziare indistintamente tutti i componenti della maggioranza, sia del primo che del secondo mandato, che hanno saputo fare squadra ed assieme a me si possono fregiare di questo grande successo. Il maggior investimento è avvenuto ad opera di un imprenditore locale con la creazione di oltre 150 nuovi posti di lavoro, dando un importante impulso alla fiducia nel paese. Non solo, ma essendo attento al welfare e stimando per il futuro un maggior bisogno di assistenza all’infanzia, ha fortemente contribuito e determinato la creazione di un secondo nido inaugurato alla fine del 2023.

Oltre agli investimenti già concretizzati, nuovi importanti progetti sono in corso di completamento. Fra questi ricordo l’Albergo delle Carpinete, chiuso da circa 15 anni, che grazie all’iniziativa di un imprenditore reggiano che crede in Carpineti, nel corso del 2024 riaprirà, mettendo a disposizione circa 40-50 nuovi posti letto. Questa maggiore capienza alberghiera non sarà rivolta solo ad una clientela legata al business, ma anche a gruppi di viaggiatori e alle famiglie, dando così una boccata d’ossigeno al nostro turismo montano, i cui operatori, soprattutto legati allo sport, proprio in questi giorni lamentavano una scarsa ricettività.

Ma non vanno dimenticati i maggior investimenti fatti e programmati delle attività imprenditoriali esistenti, soprattutto del settore primario, all’interno del quale alcune aziende agricole e di trasformazione sono vere e proprie leader di mercato. È in corso inoltre una progettazione per l’istallazione di un parco fotovoltaico di circa 3,5 megawatt in una ex cava di Onfiano, ed un’altra progettazione speculare di ugual potenza in una ex cava di Poiatica. Un progetto per un impianto fotovoltaico di circa un megawatt da costruire in una cava in ripristino della Dorgola è già stato approvato. Entro marzo l’Amministrazione proporrà ai cittadini un incontro con gli imprenditori dei due impianti in predicato da circa 3,5 megawatt l’uno, per la costituzione di due Comunità Energetiche: una nella valle del Tresinaro e una nella valle del Secchia. Questi impianti fotovoltaici, oltre ad un grande vantaggio ecologico poiché produrranno energia con il sole, contribuiranno a ridare finalmente valenza e a ripristinare tutte quelle aree di cave abbandonate che, purtroppo, oggi sono improduttive sfigurano il paesaggio.

Tale fermento di attività ha comportato che l’offerta degli immobili scarseggi, sia per la vendita che per l’affitto. E si sa, quando l’offerta scarseggia, è probabile che i prezzi aumentino. E’ ovvio che le nuove Amministrazione dovranno quindi mantenere attenzione alle conseguenze di questo sviluppo, al quale seguirà un incremento demografico che dovrà essere supportato con azioni mirate e con lo studio di un futuro Piano Urbanistico Generale rispondente all’espansione del paese. Un elemento da seguire sarà l’indice di vecchiaia, piuttosto alto per tutta la montagna, che tuttavia per Carpineti dovrebbe migliorare, seppur in tempi medio lunghi. L’attuale indice di vecchiaia di Carpineti ha prodotto anche per il 2023 una variazione demografica naturale di 55 morti in più rispetto al numero delle nascite, pareggiato però con altrettanti immigrati. Il 2022 aveva rilevato invece, rispetto all’anno precedente, un incremento di 16 residenti. Ciò che conta comunque è che ci sia stato un arresto del repentino calo annuale, che affligge tutti i comuni della montagna.

1 COMMENT

  1. Riguardo al convergere sulle scelte che avvengono nei Comuni “di dimensioni medio-piccole”, in nome del cosiddetto “bene comune”, c’è chi arriva financo a vedere con favore una lista unica, in rappresentanza delle diverse “sensibilità” locali, politiche e civiche, che andrebbero così a collaborare, ma tale ipotesi non mi vedrebbe d’accordo ritenendo da parte mia che sia comunque utile la presenza dell’opposizione (che casomai si va poi formando all’interno della stessa lista unica, essendo abbastanza difficile e improbabile il mantenere sempre unanimità di intenti e posizioni).

    Ci sono comunque due modi, a mio modesto vedere, per fare opposizione, il primo dei quali, che definirei di natura politica, non è contrario a prescindere rispetto alle proposte avanzate della maggioranza, ma ne indica o delinea eventualmente delle proprie – ovviamente che “stiano in piedi”, in ordine pure agli aspetti economici – anche nell’ottica di trovare punti di mediazione, con reciproca disponibilità in tal senso, mentre il secondo modo ha carattere sostanzialmente ideologico, tanto da avversare, e bocciare, in via pregiudiziale ogni iniziativa della maggioranza.

    P.B. 09.02.2024

    • Firma - P.B.