Ho sentito dentro l’anima un lamento,
una voce sommessa che chiede aiuto,
una voce amica, familiare da decenni,
una voce di una particolare timidezza.
I raggi cristallini scaldano la memoria
e una traccia di sole illumina la mente,
il Cusna brucia, percepisco il suo dolore
scorrendo le immagini sotto i miei occhi.
Il fuoco bastardo sta divorando la flora,
praterie ad alta quota, salici e mirtillaie,
il fuoco incivile movimenta indignazione,
spero solo che la fauna si possa salvare.
Il Gigante piange le piaghe sanguinanti,
mentre la Madonnina prega dalla vetta;
l’uomo che ha causato l’immane disastro
non è da considerarsi della specie umana.
Gli anni passati il Cusna era bianco di gloria,
immortalato per le foto da portare in città
a riempire gli occhi e la nostalgia per il paese,
invece ora lo vediamo nero e bruciacchiato.
È un’immagine triste!
(Alberto Bottazzi)
Sempre bellissime le Sue poesie Elda Zannini
Grazie sig. Elda Zannini. Ho letto con piacere il suo commento.
Alberto Bottazzi