Luppi: «Sostenere le imprese con incentivi e alleggerire i costi».
Le imprese reggiane si affacciano al 2024 con un misto di cautela e speranza. Secondo Gilberto Luppi, presidente di Lapam Confartigianato, "Analizzando i dati, le imprese devono provare a essere fiduciose per questo 2024. C’è assolutamente necessità, però, di misure politiche forti, che sappiano aiutare le imprese con incentivi e che, soprattutto, vadano nella direzione di un alleggerimento dei costi per gli imprenditori, gravati in questi anni da fiammate inflazionistiche e tassi importanti". Questa posizione emerge dall'analisi dell’ufficio studi di Lapam, che ha esaminato i dati economici del terzo trimestre 2023 (dato più aggiornato disponibile), confrontandolo con lo stesso periodo del 2022 per avere una possibile visione del trend che si potrebbe verificare, il condizionale è d’obbligo, in questo anno.
La provincia di Reggio Emilia si distingue per il suo dinamismo economico. Rispetto al terzo trimestre del 2022, si registra un incremento del tasso di crescita delle imprese, passando da uno 0,32% a uno 0,37%, un risultato superiore alla media nazionale del 0,26%. Un segnale positivo che riflette la vitalità del tessuto imprenditoriale della zona.
Nel settore specifico dell’artigianato, Reggio Emilia ha mostrato una performance ancor più notevole. Nel terzo trimestre del 2023, la crescita delle imprese artigiane ha raggiunto lo 0,69%, un balzo significativo rispetto allo 0,22% della media nazionale e un aumento di 0,31 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo dato pone Reggio Emilia al quarto posto a livello nazionale per la crescita in questo settore.
Tra le difficoltà affrontate dalle imprese rimane il caro energia. Reggio Emilia è infatti tra le prime 30 province italiane per crescita dei prezzi al consumo di elettricità e gas a novembre 2023, posizionandosi al 20° posto con un +62,1% rispetto al prezzo medio del 2021.
Luppi sottolinea anche le difficoltà finanziarie delle piccole imprese: "Penso solo al caro-tassi, che per le micro e piccole imprese del territorio reggiano ha comportato maggiori costi per 90 milioni di euro". Inoltre, la tendenza del mercato del credito è preoccupante, con un passaggio dal +11,9% di settembre 2022 al -5,2% di settembre 2023.
Un altro aspetto cruciale è la carenza di manodopera, che nel reggiano ha raggiunto il 48,1%, segnando un aumento di 6,7 punti percentuali rispetto al 2022. Questo problema richiede soluzioni innovative per attrarre e formare nuove risorse lavorative.
"Le previsioni economiche per questo 2024 sembrano positive: l’inflazione pare essere in calo e pure i tassi bancari dovrebbero diminuire. L’auspicio è che queste condizioni si verifichino veramente, cosicché il territorio possa riprendere una corsa fluida" conclude Luppi.