Il giudice lo rimette in libertà, ma il Gip dispone l’arresto: in carcere presunto stalker
Ha fatto scalpore nei giorni scorsi la vicenda di un uomo – siamo a Luzzara, nella Bassa - già gravato del divieto di avvicinamento nei confronti della moglie, che un paio di notti fa aveva chiamato il numero della Centrale Operativa sostanzialmente autodenunciandosi: ossia ammettendo che se non fosse intervenuta immediatamente una pattuglia dei carabinieri a fermarlo, avrebbe fatto del male alla sua ex moglie, da cui non poteva avvicinarsi da almeno otto anni.
Una volta arrestato dai militari dell’Arma, intervenuti immediatamente, l’uomo era stato successivamente rimesso in libertà dal giudice al termine della Direttissima.
Una decisione che ha suscitato l’immediata reazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio che ha richiesto al GIP un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, accordata dal magistrato. Cui i carabinieri luzzaresi davano esecuzione nel pomeriggio del 13 di gennaio.
Insulti, minacce, pedinamenti e appostamenti
Il 52enne reggiano si era reso responsabile di una serie di condotte persecutorie arrivando anche a chiamare più volte il centralino dei carabinieri avvertendo che avrebbe commesso un omicidio e che l’ex moglie doveva morire.
L’uomo, seppur trascorsi circa 8 anni dall’allontanamento dell’ex dal domicilio familiare ha continuato a covare rancori nei confronti della donna tanto che dall’inizio dell’anno la molestava mediante ripetute telefonate, messaggi, insulti, minacce, pedinamenti e appostamenti.
In particolare l’uomo si presentava di notte sotto casa della vittima prendendo a pugni e calci la porta urlando “ ti uccido, è ora che muori”, stazionava nei pressi del luogo di lavoro della donna proferendo minacce e offendendola, le inviava messaggi di minacce arrivando persino a chiamare la centrale dei carabinieri reggiani avvertendo che avrebbe commesso un omicidio dicendo testualmente “la mia ex moglie deve morire”, al punto da cagionare in lei un perdurante e grave stato d'ansia e di paura e ingenerare nella donna un fondato timore per la propria incolumità.
Il presunto stalker, si sarebbe quindi macchiato di una serie di condotte illecite per le quali, al termine delle indagini, i Carabinieri della stazione di Luzzara, a cui la donna si è rivolta, l’hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica per il reato di atti persecutori.
Da qui poi l’autodenuncia e l’arresto del 12, la rimessione in libertà e successivamente la nuova misura cautelare