Il Centrodestra punta su Mattia Casotti, Aragona: “Sarebbe il profilo ideale”.
Si attende solo che il diretto interessato 'sciolga la riserva' e accetti la candidatura a correre come sindaco di Castelnovo ne' Monti.
E' quanto trapela da ambienti vicini al Centrodestra, anch'esso, come gli omologhi dell'altro schieramento, impegnato nell'allestire le candidature per gli otto comuni Appenninici che andranno al voto nella prossima primavera.
Casotti, dal 2015 in Regione Emilia Romagna, fa parte della segreteria politica dei consiglieri leghisti Gabriele Delmonte e Maura Catellani, e sul suo nome pare essersi creata un'ampia convergenza per il ruolo di sfidante del candidato della coalizione di Centrosinistra al Comune di Castelnovo ne' Monti.
Casotti, castelnovese doc, avrebbe, secondo la visione del centrodestra, la piena conoscenza dei dossier più importanti presenti su quello che è il Comune più importante del distretto Appenninico reggiano e, contestualmente, portatore di quell’elemento personale ed ‘identitario’ che tanto piace in quel campo della politica locale e che si è già rivelato vincente, su scala più piccola, a Ventasso.
ARAGONA ATTENDE
La convergenza sul nome di Casotti appare sostanziale e così pure il sostegno politico ad una lista civica che abbia lui come capolista, da parte del centrodestra.
Si aspetta solo che tutte le pedine vadano a posto per poter ufficializzare la cosa. Quasi certamente a gennaio.
“Penso che Mattia (Casotti, ndr) sarebbe un ottimo candidato dietro al cui nome si potrebbero creare le giuste ed ottimali sinergie dal punto di vista politico ma, soprattutto, da quelle delle migliori personalità e competenze a livello locale – afferma il Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Aragona -. In particolare il suo nome potrebbe essere un catalizzatore che consentirebbe di dare vita ad un progetto civico di alta qualità”.
Insomma, Casotti sembra proprio l'uomo giusto. Toccherà a lui dire il 'fatidico si'.
PROBLEMATICHE DI RILEVANZA REGIONALE E NAZIONALE
Lo stesso Aragona non nasconde come la tornata elettorale della prossima primavera, in una realtà trainante per tutto il comprensorio Appenninico come il capoluogo di distretto, rivesta un’importanza fondamentale: “Perché le questioni fondamentali per Castelnovo ne’ Monti hanno, negli ultimi tempi, travalicato il confine locale, per assumere importanza regionale per non dire nazionale – aggiunge il coordinatore Aragona -. Il tema della chiusura del punto nascite è quello più importante e che ha fatto discutere di più. Una questione su cui il centro sinistra aveva promesso cose che poi non ha saputo mantenere. Quindi, da questo punto di vista, il nostro obiettivo è quello di lavorare sui temi concreti per arrivare a dei risultati altrettanto concreti”.
“La novità rilevante per Castelnovo è che molte personalità della società civile si stanno avvicinando al Centrodestra e potrebbero mettersi a disposizione di una lista civica, con la prospettiva, eventualmente, di entrare a far parte delle candidature e di una possibile ‘squadra’ di governo – prosegue Aragona -. Va da sé che già così si tratterà di un progetto dal forte valore indentitario e territorialmente localizzato”.
MODELLO VINCENTE
Liste civiche per tutti i comuni dell’Appennino reggiano e capacità di partecipare a bandi e intercettare fondi da ‘riversare’ sul territorio per migliorarne la qualità. Il Centrodestra si presenterà alle prossime Amministrative forte, secondo lo stesso Aragona, dell’esperienza di due anni di amministrazione a Ventasso: “Dove, è bene non dimenticarlo mai, sono stati vinti bandi a livello regionale, nazionale e internazionale, penso al Pnrr, per un valore complessivo di 6 milioni di euro – ragiona -. Sono tanti soldi per un Comune di quelle dimensioni, ma questo è il frutto della capacità delle persone che fanno parte della Giunta che hanno la preparazione e la competenza per vincerli e poter attrarre fondi pubblici. E’ un modello che vogliamo provare a ripetere a Castelnovo e negli altri comuni dove correremo”.
In questo senso il profilo di Casotti appare perfettamente in linea con questa filosofia. La sua esperienza in Regione, in quel senso, potrebbe essere ‘un plus’ che per il centro destra rappresenterebbe un valore aggiunto in termini di candidatura a Primo Cittadino.
Mattia ti sostengo pienamente!
Sei un ragazzo concreto, hai i valori giusti, hai le idee chiare, da sempre sostenitore della nostra montagna…non esitare nell’accettare questa bell’opportunità per dare freschezza e giovinezza a Castelnovo Ne’ Monti!
Se si tratta della stessa persona di cui ho sentito parlare anni fa, mi sembra di poter dire che non ha cambiato la sua posizione politica, e questa sua coerenza, a mio vedere, suscita apprezzamento, e merita fiducia, specie a fronte dei non rari casi di “riposizionamento”, ovvero “cambio di casacca”, cui capita di assistere.
Quanto alle liste civiche, non ne sottovaluto di certo l’importanza, anche quale strumento che dà modo di candidarsi pure a chi non appartiene all’uno o altro partito, e può così contribuire all’azione amministrativa, ma penso nondimeno che dovrebbero nascere con una chiara identificazione politica (per non scoprirla dopo il voto).
P.B. 28.12.2023
Penso che sia una scelta vincente quella di candidare un giovane come Mattia. Non lo conosco personalmente, ma vedo in lui una persona concreta, decisa, consapevole delle problematiche e opportunità che ha il nostro comune.
Credo che, oltre al candidato sindaco, sia fondamentale una lista civica formata da candidati competenti per il ruolo che potranno assumere.
Se onestà, serietà, impegno e il bene di questi territori hanno ancora un valore, Mattia Casotti li ha; purtroppo per tanti montanari questi valori non hanno più la priorità, prima vengono le direttive di partito e le ideologie, queste non si discutono, si eseguono.
Da amico dovrei dire a Mattia di guardarsene bene dall’affrontare questo cammino, si troverebbe a gestire una situazione catastrofica che sta portando i territori montani nel baratro, ma per tanti va bene così, cornuti e mazziati come si usa dire, e tutte le colpe sarebbero tue qualora ti trovassi a gestire questo Comune; come sta succedendo a Ventasso, tutte le colpe sono del Sindaco Ferretti e non di chi ha portato alla catastrofe questi paesi in questi ultimi decenni dicendo di No a tutto o peggio ancora opponendosi a tutte le infrastrutture che servivano, illudendo i cittadini che bastava l’aria pulita, i boschi, i monti e le acque limpide dei fiumi a portare lavoro e ricchezza; nella realtà non hanno portato nulla a noi montanari, hanno portato lupi e cinghiali che distruggono prati e seminativi.
Avendo la certezza che tu diresti di si alle opere che servono per ridare una speranza ai paesi montani ti auguro di occupare questa sedia, abbiamo bisogno di Amministratori che mettono il bene comune prima dei propri interessi o di quelli del partito, sappi che per te non sarà una sedia, sarà una Croce, sappi che dovrai sacrificarti per queste terre, con la speranza che il tuo sacrificio serva alla salvezza di tutti noi.
Auguri Mattia, tante persone serie e oneste ti seguiranno e che Dio Ti aiuti e ti assista, a Lui dovrai rendere conto di ciò che farai
Il quarto Commento porta la mia firma
Fa senz’altro bene Lino Franzini a “mettere in guardia” Mattia Casotti, vuoi per la delusione che potrebbe uscire dalle urne, vuoi per le difficoltà che incontrerebbe ove venisse premiato dal voto, in una con le eventuali contestazioni, e a quest’ultimo riguardo mi sembra calzante l’esempio che viene portato da Franzini, ossia quello di Ventasso.
Mi sento tuttavia di aggiungere che una volta, ai tempi della Prima Repubblica e dei partiti cosiddetti identitari, capitava di candidarsi anche se l’esito delle elezioni poteva essere abbastanza o molto incerto, perche si “correva” per rappresentare la rispettiva bandiera politica, e credo che possa andarne ancora orgoglioso chi allora ebbe a fare quei passi.
Ho citato questo esempio, più confortante rispetto al precedente, perché potrebbe casomai guidare le scelte che farà Mattia Casotti, ma è anche molto importante che chi si riconosce nell’idea che egli possa rappresentare un’alternativa, rispetto alla parte politica che sta da anni conducendo il Comune, gli faccia avvertire la propria solidale vicinanza.
P.B. 29.12.2023
Pongo una domanda per capire.
Precisamente, quali sono le cose che Bini ha fatto o non ha fatto a Castelnovo per colpa delle direttive di partito? A parte la vicenda del Punto Nascita, in cui Bini mi sembra una vittima della decisioni di Regione e USL piuttosto che un corresponsabile. Chiedo a Marco, Ale, Lino, PB, che manifestano questa urgente esigenza di cambiamento. Il cambiamento ci sta ed è obbligatorio per la fine dei mandati, ed è anche opportuno per avere nuove idee e nuove energie. Ma in cosa ha mancato il buon Enrico?
Visto da un altro comune, Castelnovo mi sembra decisamente più vivace, sia come iniziative locali (eventi, teatro, dinamismo economica), sia per capacità di attrarre visitatori di fuori, come sta facendo con l’impiantistica sportiva. Non è un caso, come scrive spesso Franzini, che l’Appennino sia “crollato” su Castelnovo. E’ chiaro a tutti che ovunque un limite all’iniziativa è la disponibilità di fondi. C’erano cose che si potevano fare con i fondi disponibili e non sono state fatte? Oppure allocazioni alternative e migliori delle risorse disponibili?
La mia idea di fondo è che in montagna si è talmente in pochi che non ha senso litigare ed è meglio mettere assieme le poche persone e concordare le soluzioni possibili. Magari a Castelnovo siete un po’ di più e potete permettervi di avere una specie di dialettica maggioranza – opposizioni, ma ha senso?
Non vorrei che si facesse il gioco delle parti come accade a livello nazionale, in cui chi è all’opposizione propone soluzioni infattibili che una volta al comando si guarda bene dal mettere in pratica perché impossibili (lo sta facendo anche il PD adesso all’opposizione).
Per l’Appennino la situazione è grave: cerchiamo di essere tutti seri e di mettere sul tavolo tutte le buone idee che abbiamo. Poi, che Mattia Casotti ed Emanuele Ferrari se la giochino alle elezioni: noi sosterremo comunque il vincitore perché metta in pratica le buone idee come “sindaco della Montagna”.
Innanzitutto, l’eventuale candidatura di Mattia Casotti non va intesa, a mio vedere, come una contrapposizione verso il Sindaco in carica – la cui scadenza potrebbe anche allungarsi di un quinquennio qualora la legge arrivasse a prevedere la possibilità di un terzo mandato – pur se l’elezione diretta del Primo Cittadino ha in effetti personalizzato la “competizione”, mettendo apparentemente in seconda fila la politica.
Dico apparentemente perché talora le liste civiche sono tali solo di nome, avendo alle spalle uno o più partiti, la cui “presenza” si scopre casomai solo in seguito, ossia in corso d’opera, mentre io preferirei invece che fosse già chiara in partenza, ritenendo importante il ruolo della politica, che può fornire un “filo conduttore” pure all’azione amministrativa, talché non mi stupirebbe ad es. se il Sindaco avesse seguito “direttive di partito”.
A me sembra naturale che quando si va al voto per il rinnovo dei Consigli comunali, il cittadino elettore possa avere più di una lista su cui esprimersi, vuoi per offrire un alternativa rispetto ai “governanti” di turno, vuoi perché le risorse disponibili, per limitate che siano, possono essere destinate in maniera differente, almeno in parte, a seconda della linea politica cui può rispettivamente ispirarsi ciascuna delle liste in campo.
Quanto alle promesse fatte in campagna elettorali e che poi non vengono mantenute “una volta al comando”, come scrive SC, con comprensibile delusione tra gli elettori, mi sentirei di ritenere meno gravi quelle di chi non è mai stato al comando, e non conosce quindi la situazione che troverà una volta che vi arrivasse, rispetto a chi al comando c’è da tempo e cerca di restarvi ancora con “lusinghe” che sa già molto difficili da onorare.
P.B. 30.12.2023