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Brutta Avventura per il vicepresidente dell'Ass. Nazionale Carabinieri (sez Scandiano)

Fabio Ferrari si sente male, salvato da un carabiniere in congedo

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Una brutta avventura quella che ha visto protagonista Fabio Ferrari, vicepresidente della Sezione di Scandiano dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Venerdì 15 dicembre, intorno alle 18.00, mentre rientrava nella sua abitazione di Ventoso di Scandiano, si è sentito male ed ha accostato nel parcheggio di un noto hotel scandianese.

«Appena mi sono fermato, sono sceso per prendere una boccata d’aria – commenta Ferrari – Da lì, buio totale. Mi ricordo solamente di essermi tolto gli occhiali da vista, perché mi davano fastidio. Mi sono ritrovato all’ingresso del bar, sdraiato in terra, dopo una rovinosa caduta».

Fabio Ferrari e Marco Cappucci con un calendario donato dalla Sezione di Scandiano

L’INTERVENTO PROVVIDENZIALE DI UN ALTRO CARABINIERE

A soccorrere Ferrari è stato un giovane di Borzano, Marco Cappucci, anch’egli carabiniere ausiliario in congedo: «Ho visto una sagoma nera nel parcheggio, vicino ad una macchina con le portiere aperte, mentre attraversavo la rotonda in automobile, così mi sono fermato per vedere costa stesse accadendo. Ho trovato Ferrari seduto in macchina, coperto di sangue. Ho chiamato il 118, nel mentre lui era ancora svenuto. Si è fortunatamente ripreso e l’ho accompagnato personalmente al pronto soccorso”.

“Mi fa “rabbia” sapere che come l’ho visto io, lo hanno visto in tanti. Capisco la diffidenza ai tempi d’oggi, ma una segnalazione ai soccorritori si poteva comunque fare».

Uno svenimento improvviso con perdita di memoria, che ha procurato lesioni al volto e alle ginocchia del vicepresidente: «Volevo ringraziare Marco per avermi prestato soccorso e i sanitari del Pronto Soccorso di Scandiano per la professionalità. Dall’ultima telefonata che ho fatto era trascorsa circa mezz’ora, tempo in cui, molto probabilmente sono rimasto a terra privo di conoscenza. La zona è molto trafficata, specie a quell’ora, difficile pensare che nessuno si fosse accorto di nulla. Avrò qualche visita e qualche operazione a cui sottopormi, ma, è il caso di dirlo, tutto è bene quel che finisce bene!».