Il restauro del dipinto di Santa Maria Maddalena è realtà
L’Oratorio dedicato a Santa Maria Maddalena, in via I Maggio nel centro storico di Castelnovo, è un edificio che ha un posto speciale nella comunità castelnovese, non solo quella religiosa.
E grazie al Comitato che si è costituito lo scorso anno ed è presieduto da Maria Luisa Muzzini, è partito un percorso che lo vede investito dalla Parrocchia per ristrutturare e riqualificare questa piccola chiesa che ha però una grande storia. Un percorso al quale partecipano anche l’Amministrazione comunale di Castelnovo, il Lions Club di Castelnovo Monti e altre realtà economiche e associazioni locali.
DON RUOZI: “LA DEVOZIONE ALLA MADDALENA E’ FORTE IN APPENNINO”
“Abbiamo voluto iniziare a piccoli passi, da quello che potevamo già realizzare nell’immediato – afferma il parroco don Giovanni Ruozi – e quindi abbiamo sostenuto il restauro dell’antico e pregevole dipinto, databile tra il XVI e XVII secolo, che era presente nell’oratorio, e che si stava deteriorando. Il dipinto rappresenta Santa Maria Maddalena che depone i suoi gioielli dopo la conversione, un momento molto emozionante e commovente”.
“La devozione alla Maddalena è storicamente molto forte in tutto l’Appennino, con luoghi di culto a lei dedicati ad esempio sul Ventasso e sul Monte Valestra - Conclude il parroco - Da tempo puntavamo ad un intervento sull’Oratorio in via I Maggio, ma negli anni scorsi si sono presentate altre necessità, come i lavori alla Pieve e per la realizzazione del nuovo Centro Don Bosco. Ora finalmente siamo pronti”.
Il dipinto nel percorso di restauro, curato dalla professionista Maura Favali, ha evidenziato di essere davvero di qualità artistica elevata, e sarà presentato al pubblico nel corso di un evento, al quale tutti i cittadini sono invitati, che si svolgerà sabato 30 dicembre, alle 16, alla Chiesa della Resurrezione.
Interverranno il Parroco don Giovanni Ruozi, rappresentanti dell’Amministrazione comunale e del Lions Club di Castelnovo Monti, la Restauratrice Maura Favali e la stessa Maria Luisa Muzzini in rappresentanza del Comitato. Per chi vorrà, poi, alle 17.30 verranno recitati i vespri e alle 18 ci sarà la messa prefestiva.
MUZZINI: “IL QUADRO SARA’ OSPITATO ALLA CHIESA DELLA RESURREZIONE”
La Presidente del Comitato Muzzini prosegue: “Attorno al Comitato si è subito creato un forte interesse e sostegno, a testimonianza del legame davvero profondo che c’è tra la comunità e l’oratorio. Il quadro restaurato, in attesa del ripristino della sede originale in via I Maggio, resterà ospitato alla Chiesa della Resurrezione. Ma proseguiremo a ruota con altre iniziative per andare avanti verso il risanamento e restauro conservativo dell’antico Oratorio, c’è una forte richiesta di avere di nuovo in buone condizioni questo luogo. Entro il mese di gennaio organizzeremo la presentazione del progetto di massima realizzato dall’architetto Gabriele Ferri, sono già stati fatti i sopralluoghi per chiarire lo stato dell’immobile”.
IL VICESINDACO FERRARI: “PASSO AVANTI IMPORTANTE PER IL RECUPERO DELL’ORATORIO”
Per il Vicesindaco Emanuele Ferrari “compiamo un ulteriore passo avanti importante verso il recupero dell’Oratorio. I dipinti come questa Maddalena non raccontano solo i protagonisti del Vangelo ma anche la profonda vicinanza della comunità a queste figure e alle loro storie. L’Amministrazione sostiene questo percorso e vorremmo proporre nel nuovo anno anche alle scuole un progetto per raccontare l’opera e il suo restauro, sia agli Istituti comprensivi che alle scuole superiori”.
LA RESTAURATRICE MAURA FAVALI: “IL RESTAURO E’ DARE AL FUTURO LA STORIA”
Aggiunge la restauratrice Maura Favali: “Il restauro è conservare la memoria, è dare al futuro la storia, che è iniziata prima di noi e continuerà dopo di noi, attraverso un complesso di operazioni atte a ripristinare un manufatto artistico decaduto per traumi di diversa origine, col fine di renderlo nuovamente godibile. Considerato che il manufatto è stato eseguito da qualcuno, con qualcosa e in un preciso momento storico è essenziale raccogliere tutte le informazioni possibili per conoscere ciò di cui ci occupiamo, per fare un corretto restauro. Le preziose ricerche di Corrado Giansoldati sull’oratorio di Santa Maria Maddalena ci hanno dato le informazioni utili agli interventi” .
“Le principali istituzioni civili castelnovesi, la podesterìa e la notarìa, ebbero sede nella rocca, incominciarono a trasferirsi nel borgo sottostante agli inizi del 1500; ed in quel tempo anche l'Oratorio venne ricostruito più a valle, ad opera della famiglia “della Silva-Magnani”, la più facoltosa del paese. Santa Maria Maddalena godeva di grande popolarità e devozione nella nostra montagna, come testimoniano gli oratori e le cappelle a lei intitolati e la sua ricorrenza, il 22 luglio, era inserita nell'elenco delle festività prescritte dagli “Statuti castelnovesi” del 1492. Nell’oratorio l’ancona in stucco dell’altare maggiore racchiude un dipinto raffigurante Santa Maria Maddalena, opera eseguita presumibilmente tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600. Maria Maddalena era raffigurata in due modi differenti: penitente ritratta in una grotta vestita di un telo, capelli lunghi, un teschio e a volte il vaso degli oli, oppure nell’atto della sua conversione come la troviamo nel dipinto dell’oratorio, la santa si sta togliendo i gioielli, simbolo di vanità. I dipinti di raffigurazione sacra avevano anche la funzione di comunicare ai fedeli, di tutte le estrazioni sociali, dei messaggi religiosi e di coscienza; soprattutto ai fedeli meno abbienti, spesso analfabeti, attraverso le immagini potevano identificare le figure dipinte. In questo dipinto grazie all’atto del togliersi i gioielli anche la gente analfabeta riconosceva che quella santa era Maria Maddalena”.
“Il dipinto è formato da un supporto ligneo, telaio, sul quale è tesa una tela dove veniva steso uno stato preparatorio, mestica, atto ad accoglie il colore perché possa esprimere al meglio la sua cromia. Considerato il periodo storico la tecnica utilizzata è la pittura ad olio, ossia pigmenti mescolati con l’olio come legante, infine sul dipinto venivano stese le vernici – conclude la restauratrice -. Nel corso del tempo i materiali si deteriorano a causa di fattori ambientali e danneggiamenti accidentali, nel nostro caso ad esempio ci sono pieghe che si sono formate perché è andata perduta la traversa inferiore del telaio provocando il distacco della tela. Le vernici ossidandosi hanno offuscato l’immagine dipinta, a ciò si aggiungono i depositi quali fumi, polveri che rendevano l’opera menomata della sua leggibilità. L’intervento di restauro si è diviso in “restauro conservativo” con operazioni finalizzate a consolidare e recuperare la materia e in “ restauro estetico” che ha interessato la pellicola pittorica. Le operazione di restauro mirano a “ridare salute” al dipinto per renderlo godibile nella sua funzione estetica”.
CENNI STORICI
L’antico oratorio è stato per alcuni secoli il centro della vita religiosa e civile del borgo (la Chiesa della Pieve di Campiliola veniva percepita ai tempi come posizionata al di fuori del paese) fino alla costruzione, nel 1969, della moderna e più capiente Chiesa della Resurrezione. L’edificio risale al 1500 e venne edificato ad opera della famiglia Silva-Magnani poco all’esterno di uno dei tre ingressi del borgo, ai margini della zona dell’antico mercato rinascimentale, alla fine delle strade e delle botteghe cinquecentesche: a quei tempi, l’attuale via I Maggio, già via degli orti, era parte della via principale che attraversava Castelnovo e collegava Reggio e Modena alla Toscana.
Chi voglia contribuire e sostenere il progetto di riqualificazione dell’oratorio può effettuare donazioni attraverso l’Iban IT81V0707266280000000732887, intestato a Parrocchia di Santa Maria Assunta di Castelnovo Monti.