Riceviamo e pubblichiamo
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Risorse solo per lavori pubblici già previsti nel 2023. Nessuna agevolazione per il commercio, nulla per agricoltura e giovani, ordinaria amministrazione per la cultura.
“Tutti mi chiedono di tappare le buche e nessuno mi ha mai ha chiesto dei libri”, dice il sindaco.
Nell’ultimo consiglio comunale dell’anno si è discusso il bilancio di previsione 2024 l’ultimo – ci auguriamo – del mandato da sindaco di Tiziano Borghi, che consegna al nuovo anno un’idea di amministrazione statica che continua imperterrita a copiare se stessa e risente del lavoro sui conti che è stato fatto nel suo primo mandato.
La quasi totalità delle risorse disponibili, come al solito, è piazzata sui lavori pubblici più significativi, che quest’anno sono semplicemente la prosecuzione di interventi già fissati nel 2023 e non ancora cominciati. Non si possono di certo considerare un progetto della giunta gli oltre due milioni di rimborsi che arriveranno per riparare i danni dell’alluvione di maggio.
La TARI aumenta di nuovo, l’IMU del 2024 è identica a quella del 2023, con le aliquote per il commerciale più alte della montagna. Proponiamo da anni all’amministrazione – all’assessore Lugli prima e al sindaco Borghi poi – di ragionare di sgravi per le nuove aperture, che incentivino la nascita di punti vendita e sostengano chi ha il coraggio di farlo. Lo abbiamo fatto anche ieri – unici in tutto il consiglio comunale – di nuovo senza risultato. Eppure è stato proprio il sindaco durante la seduta a dire che tempo fa aveva suggerito di sostenere economicamente i commercianti che aprivano nel centro storico di Castelnovo ne’Monti. Perché non vale anche per Carpineti?
Il resto è il solito fermo immagine.
Nulla sull’agricoltura – che non ha nemmeno i capitoli di bilancio –, le solite briciole su turismo e politiche giovanili. Il cambio di assessorato alla cultura è in perfetta e insufficiente continuità con il lavoro del non rimpianto Roberto Lugli e si limita al denaro che serve a tenere aperta la biblioteca, dal momento che i libri vengono comprati grazie ai soldi che da alcuni anni arrivano dallo Stato, a compensare le risorse vicine allo zero che il sindaco Borghi ha sempre destinato per una delle biblioteche più belle della montagna.
Ieri sera ci ha detto che il suo scopo è rispondere alle domande dei cittadini e che tutti gli chiedono di tappare le buche e nessuno ha mai chiesto dei libri. Al netto della considerazione sulla cultura dei suoi cittadini – considerazione che non condividiamo e lo abbiamo detto con chiarezza – lo stato della manutenzione delle strade è sotto gli occhi di tutti e il nuovo bilancio non aumenta di certo le risorse. Per quanto riguarda i libri, si chieda se l’assenza di domanda non è dovuta al fatto che hanno capito bene quanto gli interessi l’argomento.
I lavori pubblici sono importanti e Carpineti ha bisogno di una manutenzione ordinaria più efficace ed efficiente, ma se tutto si riduce a questo, allora non c’è bisogno di un Sindaco o di un assessore, basta lasciar lavorare i tecnici.
L’amministrazione pubblica non è un’impresa di asfalti, è progettare, programmare, avere una visione di comunità e di futuro. È creare servivi e adeguarli ai bisogni e ai tempi e che cambiano alla svelta.
Anni fa l’assessore Lugli scrisse in un comunicato sul bilancio che si navigava a vista.
Speriamo che la barca del sindaco Borghi e su cui anche lui era salito con gioia si fermi al prossimo porto.
Per quanto ne so, allorché si critica un bilancio, o si lamentano insufficienti stanziamenti verso l’uno o altro settore, occorrerebbe anche indicare da quale comparto togliere le risorse per poi spostarle su quello o quelli che si ritengono non adeguatamente finanziati, oppure come poter aumentare le entrate comunali così da poter “soddisfare” quanti più settori possibile, nel senso che la critica politica non dovrebbe andar disgiunta dalla concretezza “contabile”, pena il rischio di perdere in credibilità (a me non sembra francamente di cogliere detta concretezza nella critica avanzata da Carpineti Civica).
E se da un lato è certamente giusto “progettare, programmare, avere una visione di comunità e di futuro”, per usare le parole di Carpineti Civica, tutto ciò può legittimamente valere come idea o proposito, o quale ipotetica prospettiva, ma un bilancio deve “restare coi piedi per terra”, e chi propone azioni alternative dovrebbe indicare contestualmente la relativa copertura finanziaria, e riguardo al “lasciar lavorare i tecnici” a me pare che il Decreto Legislativo 267/2000 assegni loro ampi margini di autonomia, ma che debba essere comunque la politica ad indirizzare la spesa e destinare le risorse disponibili.
Colgo infine l’occasione per augurare un Buon Natale a tutti i Consiglieri comunali carpinetani, di maggioranza e opposizione, perché va comunque apprezzato il lavoro di chi si impegna per la propria comunità nelle Amministrazioni locali.
P.B. 23.12.2023