La Vigna incorpora La Quercia. due coop storiche insieme.
Conclusa in questi giorni una delle più rilevanti fusioni tra cooperative sociali del sistema rappresentato da Confcooperative Terre d’Emilia.
La Vigna, impegnata in modo particolare nel campo dei servizi ambientali e nell’inclusione lavorativa di persone segnate da fragilità, ha infatti incorporato la cooperativa La Quercia a conclusione di un percorso avviato dalle assemblee dei soci alla fine del giugno scorso.
Si integrano, in questo modo, due realtà storiche della cooperazione sociale reggiana; La Quercia costituita nel 1980 e La Vigna nel 1985, entrambe generate dal movimento ispirato da don Lorenzo Braglia.
“Di fatto – sottolinea Luca Dosi, presidente de La Vigna – si ricompongono, anche societariamente, due storie che hanno camminato fianco a fianco per molti anni: l’una, quella della Vigna, caratterizzata soprattutto dall’impegno a favore dell’inclusione lavorativa di persone fragili e l’altra, quella de La Quercia, orientata in larga prevalenza ad attività terapeutico-educative per il sostegno a persone con problemi di dipendenza/abuso da sostanze e in presenza di fragilità psichiatriche”.
Con l’operazione di fusione, La Vigna porta così a 117 il numero dei soci (64 dei quali soci-lavoratori), mentre il numero dei dipendenti (inclusi quelli della società controllata Meridiano 361, impegnata nel commercio equo solidale) si porta a 126 e il fatturato previsto per l’anno 2023 è di 4,7 milioni.
La nuova stagione della cooperativa inaugurata dalla fusione, che ha effetti giuridici nei confronti di terzi dal primo novembre 2023, è stata salutata dall’assemblea dei soci con una plenaria e una cena di Natale a cui hanno partecipato - insieme ai soci e a tutto il personale dipendente - anche i volontari dell’Associazione Gruppo Laico Missionario, che con Don Lorenzo Braglia negli anni ’60-’70 hanno dato vita al movimento da cui sono nate La Quercia e La Vigna. Il consiglio d’amministrazione in carica è composto da Luca Dosi (presidente), Luca Bolognesi e Milella Aurelia (vicepresidenti), Stefano Giovanardi, Sofia Guida, Emanuela Motta e Lorenzo Sossan.
“L’operazione di fusione – spiega ancora Dosi – consente di rafforzare e integrare al meglio i grandi filoni in cui operavano le due cooperative: quello relativo al lavoro, dove oltre il 50% dei dipendenti è in condizione di fragilità certificata, e quello che riguarda l’area dell’accoglienza e dell’assistenza”.
Il nuovo gruppo cooperativo, tra l’altro, gestisce un’ampia serie di servizi ambientali, un’autofficina, la comunità terapeutica residenziale La Pineta, il centro semiresidenziale Ortica (che offre anche servizi domiciliari), diversi servizi in collaborazione con il Dipartimento di attività integrata Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Reggio Emilia (alla struttura di via Bocconi accedono mediamente 850 persone al mese), il Punto d’ascolto nell’Istituto penale di Reggio Emilia, il progetto “Operatore di corridoio” presso il Pronto Soccorso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e dispone di 12 strutture per l’accoglienza di migranti (attualmente ospita 60 persone). A queste attività si affianca, come si è detto, anche il lavoro di Meridiano 361 (che, nel centro storico di Reggio Emilia, conduce un ampio negozio di commercio equo e solidale) e, ancora, la gestione di 4 unità abitative che assicurano interventi a supporto dell’abitare.
“Attività molto differenziate – conclude Dosi – che coinvolgono persone e famiglie alle prese con difficoltà e bisogni che richiedono proprio un approccio ampio e diversificato, affinché ogni risposta corrisponda concretamente ad esigenze e aspirazioni individuali, con rilevanti impatti sulle persone e, al tempo stesso, sulle comunità locali”.