Via Matildica dal Volto Santo, Il progetto del Parco Nazionale è secondo classificato
Un risultato davvero di grande soddisfazione per il progetto presentato al Ministero del Turismo che si è piazzato al secondo posto su 240 candidature sul bando per lo sviluppo dell'offerta turistica dei cammini religiosi italiani.
Il Parco nazionale dell’Appennino ha curato questa progettualità assieme alla Provincia di Reggio Emilia, ai Comuni di Guastalla, Castelnovo Garfagnana e Reggio Emilia, all’Ente Parchi Emilia Centrale e all’Ente Parco del Mincio, e con il supporto delle Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla e di Mantova.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE
“Il progetto - spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – si caratterizza per una grande concretezza e qualità. Prevede interventi per completare una parte del Cammino già realizzata da Canossa e San pellegrino in Alpe. Fondamentale la costruzione di una partnership che include soggetti istituzionali importanti di tre diverse regioni. Vi era già sul territorio un valore culturale e paesaggistico straordinario: tra Mantova e Lucca si attraversano le terre del Parmigiano Reggiano, le pianure, i castelli di Canossa, Carpineti, Sarzano, le pievi e abbazie matildiche di Toano, Marola e Frassinoro, le valli e le vette del crinale appenninico, l’unicità della valle in Garfagnana di fronte alle Apuane, fino al Duomo di Lucca, con il crocifisso col Volto Santo. Per la prima volta Reggio Emilia sarà attraversata da un percorso storico adeguatamente identificato, e le Riserve di Biosfera dal Po all’Appennino saranno unite così in modo antico e sostenibile allo stesso tempo”.
IL PROGETTO
Il progetto prevede una serie di interventi che riguardano l’adeguamento strutturale, funzionale e impiantistico di immobili pubblici per la ricettività; il miglioramento dei percorsi con la posa di 150 cippi miliari in arenaria; la promozione turistica, promo-commercializzazione, comunicazione di questo percorso. In questo modo il percorso sarà fruibile in modo migliore, più sicuro e consapevole (18.000 sono le presenze rilevate per lo scorso anno).
È previsto anche di realizzare un vero e proprio prodotto turistico riconoscibile e, a riguardo, la collaborazione coi privati.
“Tutto ciò - prosegue Giovanelli - ha portato a un risultato che porterà 605.000 euro di investimenti ma soprattutto rilancia la via Matildica del volto Santo, costruita come proposta di turismo lento storico-religioso in tempi recentissimi ma riferita a un’antichissima via direttrice tra Mantova e Lucca. Con questo progetto la via diventerà molto più riconoscibile e strutturata e sicuramente sarà un passo avanti permanente nella frequentazione del nostro territorio”.
La Via Matildica del Volto Santo è già presente nell’Atlante nazionale dei Cammini storici. È un itinerario turistico e devozionale all’insegna dell’escursionismo slow che collega due luoghi simbolo della religiosità medievale connesse alla venerazione di due singolari reliquie (il Preziosissimo Sangue a Mantova ed il Volto Santo a Lucca), mete di particolare interesse religioso.
La Via Matildica del Volto Santo è parte di tracciato più ampio che da Spira arriva a Lucca, attraversando Germania, Austria e Italia, denominato “Via Matildica degli Imperatori”. Il primo progetto per riscoprire questo cammino avvenne grazie a un finanziamento del 2016 del POR-FESR della Regione Emilia-Romagna. Ad oggi, tra Canossa e San Pellegrino in Alpe, sono 60 i cippi – col logo della Via - posati uno ogni chilometro a Canossa, Casina, Carpineti, Toano e Villa Minozzo.
Fu ripercorsa per la prima volta nel 2015 da un gruppo di giovani guidato da don Giordano Goccini che, con quei giovani, pensò alla parte interna del logo recante la scritta VMS, “un semplice che riporta all’umano essenziale e al volto santo, con la M che richiama Matilde”.