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La poesia

Viola Violino e Violoncello

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"In me sento vibrare ritmo di corde d'affetto profondo,

ascolto levarsi lentamente le memorie del passato,

borgo sperduto che agiti  i ricordi  del mio mondo,

nulla uguaglia la tua noia di paese abbandonato.

Il canto del grillo porta pace, ma la sua voce è assai lontana,

arde forte il faggio rincuorando il focolare mentre infuria la bufera,

il paese aspetta, l'orologio conta le ore con il suon della campana,

bramano nelle città i figli affranti, nell'attesa del ritorno della capinera.

La fredda luce dell'inverno rischiara un orizzonte ansioso, d'attesa,

allorché il tasso uscirà dal letargo e la viola profumerà di primavera,

ora solo vita di poche anime, castigo dell'indifferenza del destino,

ma il nostro amore non farà consumare il borgo come cera di candela"

Alberto Bottazzi