Ci sarebbero anche due società sportive dell’Appennino Reggiano, presumibilmente a Cavola di Toano e a Carpineti, tra le 22 coinvolte nell’operazione ‘Cyrano’, che ha messo al centro un giro di false fatturazioni al fine di frodare il fisco, per un ammontare di 10 milioni di euro.
Un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, nella persona del suo capo, il dottor Calogero Gaetano Paci, e culminata quest’oggi quando un centinaio di militari della Guardia di Finanza e agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione ad una serie di perquisizioni locali e personali nei confronti di 26 persone, fisiche e giuridiche, che risultano al momento indagate per, appunto, l’ipotesi di reato di ‘frode fiscale’, in particolare in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Toscana. 22 le società sottoposte a perquisizione locale.
L’indagine ‘Cyrano’, ha permesso agli inquirenti di portare alla luce l’esistenza del consueto sistema con l’esistenza di una società ‘cartiera’, operante nel Modenese ma di fatto gestita da reggiani, avente come oggetto sociale l’”attività di concessioni di pubblicitarie”. La quale, secondo le risultanze investigative, “era stata costituita al solo scopo di emettere fatture per operazioni oggettivamente inesistenti” e così consentire alle società beneficiarie delle fatture, l’evasione delle imposte sui redditi e sull’Iva.
Le 22 società sottoposte a perquisizioni sono dislocate su tutto il territorio nazionale, alcune di loro anche di richiamo nazionale a livello sportivo (secondo l’Ansa, infatti, sottoposta a perquisizione vi sarebbe anche la sede dell’Hellas Verona società che milita nel campionato di calcio di serie A. Notizia smentita, tuttavia, dalla stessa società scaligera ) e nei confronti di “altrettanti soggetti risultati essere nel tempo loro rappresentanti legali e/o amministratori ed attive in diverse attività d’impresa, alcune note sul mercato”.
In particolare le persone giuridiche coinvolte nella presunta frode fiscale sono società calcistiche, attive nella produzione di programmi televisivi e nei settori dei trasporti di merci, edilizio e meccanico in genere.
Come detto nel Reggiano sono 5 le realtà coinvolte nell’indagine. Oltre a quelle di Carpineti e Cavola, ve ne sarebbero una di Rubiera, un’altra di Albinea e un’altra ancora di Casalgrande.
Tutto quanto documentato è allo stato ancora in via cautelare, trattandosi di indagini ancora ad uno stato preliminare. Le indagini proseguiranno nelle prossime settimane per accertare in modo definitivo i contorni effettivi di questa presunta frode.