L'identità di ognuno di noi è scritta nei tratti delle nostre lettere. La nostra scrittura, come un'antica mappa, rivela dettagli inaspettati della nostra personalità, aprendo una finestra sull'inconscio. In un'epoca in cui l'uso della scrittura a mano è stato in parte soppiantato da dispositivi elettronici, la grafologia resta una chiave preziosa per svelarci e capirci. È Roberta Fiorini, consulente grafologa, perito e rieducatrice della scrittura, a guidarci attraverso questa disciplina affascinante.
Come ti sei avvicinata alla grafologia?
Ho sempre avuto una passione per la psicologia e le discipline umanistiche, in particolare per la scrittura. Dopo aver frequentato fino al quarto anno di Psicopedagogia presso l'università a Parma, ho scoperto la grafologia attraverso una rivista di psicologia. Mi sono subito appassionata a questa disciplina, che mi permette di comprendere la personalità e le caratteristiche di una persona attraverso la sua scrittura. Il percorso di formazione per diventare grafologa non è breve. La laurea in grafologia si può conseguire solo presso l'Università di Urbino, ma ci sono anche istituti parificati di Scuola italiana e francese. La durata del percorso è comunque di almeno tre anni.
Qual è la tua formazione?
Ho conseguito la specializzazione come consulente grafodiagnostico, focalizzato su profilo di personalità, presso l'Accademia grafologica Crotti di Milano nel 2001, specializzandomi anche in grafologia dell'età evolutiva . Inoltre, ho acquisito un'ulteriore Diploma in Perizia presso il Centro Studi Grafologici CE.S.GRAF. di Roma. Il grafologo può iscriversi all'Associazione Grafologi Professionisti (AGP) di Bologna. Questa associazione, funzionando come un albo interno, richiede un esame di ammissione, poiché non esiste attualmente un albo degli ordini professionali specifico per i grafologi. AGP riunisce i professionisti del settore, pubblicando annualmente un elenco dettagliato dei membri e delle loro specializzazioni.
In che modo la scrittura può essere utilizzata per valutare la personalità?
La scrittura è unica, come un'impronta digitale, distinguendoci in modo inequivocabile dagli altri. Come la personalità, essa può cambiare nel corso del tempo. Cosa emerge dal suo studio? Carattere, affettività e intelligenza, parallele ad altre scienze umane. La grafologia si applica in vari contesti pubblici e privati che coinvolgono le relazioni umane, gli orientamenti e i supporti terapeutici. La grafologia italiana analizza la scrittura utilizzando segni, compiendo misurazioni come la grandezza delle lettere, la loro distribuzione sul foglio, l'inclinazione e altri parametri. Il foglio bianco, su cui si muove la penna, simboleggia il nostro movimento nell'ambiente. Ciascun aspetto fornisce un valore, un elemento che, preso isolatamente, non ha significato. Non esistono segni positivi o negativi; piuttosto, l'interazione tra di essi, considerata nella sua totalità, dipinge il quadro della personalità. Sono circa 80 i segni misurabili attraverso strumenti scientifici propri del grafologo, mentre altri vengono valutati con modalità estimative. In sintesi, il profilo di personalità specifico per adulti rappresenta una fotografia della loro personalità. Attraverso la rilevazione e la misurazione dei segni, combinati tra loro, offre una visione completa degli aspetti intellettivi, affettivi e caratteriali della persona.
Perché aumenta il numero di bambini che manifestano difficoltà nella scrittura?
In primo luogo, va notato che spesso la disgrafia e i problemi di scrittura sfuggono all'attenzione. La ragione principale risiede nella mancanza di strumenti adeguati per l'osservazione da parte degli insegnanti e nella mancanza di uno screening specifico in ambito scolastico per valutare le abilità di scrittura. Questo è il primo aspetto da considerare. Il secondo aspetto riguarda il periodo della pandemia e i suoi impatti sulla formazione. Ne parliamo in termini più accattivanti e professionali. Durante la didattica a distanza, soprattutto nei primi anni della scuola primaria, i bambini hanno trascurato l'apprendimento della scrittura a mano. Questo è avvenuto a causa delle sfide connesse alla modalità di insegnamento a distanza. Questo aspetto ha generato un'osservazione diretta nella mia pratica professionale: molti bambini presentano ora difficoltà di scrittura, mancando di un fondamentale periodo di apprendimento che influisce sulla fluidità di scrittura, la connessione tra le lettere e la gestione degli spazi e delle dimensioni tra maiuscole e minuscole. In sostanza, si tratta di piccole disgrafie derivanti da una modalità di apprendimento che gli insegnanti, loro malgrado, si sono trovati ad affrontare. Nonostante le circostanze straordinarie, il fatto rimane che i bambini in fase di apprendimento, soprattutto nei primi due anni di scuola primaria, richiedono un'esercitazione intensiva della manualità e un adeguato monitoraggio. Alcuni hanno imparato l'alfabeto e le parole sviluppando modalità personalizzate, ma ciò ha comportato rallentamenti nei movimenti e problemi nel collegamento con la lettera successiva.
Quali attività hai svolto in ambito scolastico?
Ho condotto corsi di formazione scolastica quando vi erano opportunità di finanziamento disponibili. In ambito psicologico, ho ricevuto formazione mirata per supportare gli insegnanti nell'individuazione di segnali significativi, offrendo loro strumenti iniziali per una valutazione preliminare. Ho inoltre collaborato con insegnanti in un progetto presso una scuola dell'infanzia. Inizialmente, abbiamo condotto una formazione per insegnanti, seguita da un progetto focalizzato sugli alunni dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia. L'obiettivo era valutare la maturità emotiva attraverso un test specifico anche per chi non scriveva ancora, considerando gesti grafici come scrittura, scarabocchi e disegni. Questa valutazione differenziata è stata integrata con la prospettiva quotidiana degli insegnanti, ottenuta attraverso domande specifiche e un questionario incrociato. Questa metodologia ha fornito un quadro completo della percezione che i bambini avevano di sé stessi e della loro maturità , risultando fondamentale per la transizione alla scuola primaria. Le insegnanti della primaria hanno potuto adottare strategie personalizzate sulla base di questo quadro, valutando anche la dinamica del gruppo classe. Purtroppo, le limitazioni finanziarie hanno interrotto il progetto negli anni successivi, nonostante la sua rilevanza. Ho inoltre condotto incontri alle medie, concentrati sull'orientamento verso le superiori. Durante queste lezioni, abbiamo esplorato il linguaggio giovanile, tra cui sigle, emoticon, fumetti e graffiti, offrendo uno spazio interattivo per comprendere la loro comunicazione e l'evoluzione della scrittura giovanile.
In che modo la grafologia si applica in vari contesti pubblici e privati?
I campi di intervento della grafologia sono molteplici e diversificati. Abbiamo la perizia grafica che si occupa di stabilire l'autenticità o la falsità di uno scritto, sia in sede civile che penale e. In ambito penale, il perito è definito esperto in analisi e comparazione della grafia, mentre in ambito civile assume il ruolo di perito calligrafo. In entrambi i contesti, può agire come consulente di parte o consulente d'ufficio, nominato direttamente dal giudice. Questo professionista altamente specializzato può essere contattato da una delle parti coinvolte, da un avvocato o direttamente dal giudice del tribunale. La sua iscrizione presso l'albo dei periti e degli esperti del tribunale è un prerequisito per essere incaricato come C.T.U..
La perizia grafica viene impiegata per verificare firme, scritti, testamenti, scritture private e contratti. Trova applicazione anche nella validazione di assegni, contribuendo a determinare l'autenticità o la contraffazione di tali documenti. Poi, vi è il contesto legato all'età evolutiva, focalizzato sull'educazione del gesto grafico. Analogamente a come un logopedista interviene in presenza di problematiche linguistiche, la grafologia entra in gioco per intervenire sul gesto grafico quando emergono difficoltà di scrittura. Purtroppo, esiste un numero considerevole di bambini con disgrafia, spesso non identificati precocemente. Ciò comporta una mancata affiancatura della figura del grafologo, impedendo la risoluzione tempestiva di problemi apparentemente minori che, nel corso degli anni, possono accentuarsi. La scrittura sviluppa automatismi in ciascuno di noi, e quindi, se il percorso di rieducazione viene intrapreso in età scolare, i risultati positivi sono più rapidi. Al contrario, se il problema viene trascurato e persiste fino alle medie o alle superiori, la caratteristica automatica acquisita rende più complesso l'intervento .