Inaugura giovedì alle 18.30, a Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro, la mostra fotografica “In Cammino 2016-2023” ideata dallo scrittore e viaggiatore castelnovese Emanele Anceschi e curata da Alessandra Azzolini.
Anceschi, 41 anni, nativo di Castelnovo ne’ Monti, è persona molto conosciuta in tutto il territorio Appennico, ma l’eco delle sue imprese a cavallo tra l’alpinismo, la scoperta di nuovi territori, la cultura e l’esperienza a contatto con mondi diversi, hanno ampiamente superato i confini della montagna reggiana, come testimonia questa mostra fotografica.
La quale nasce, appunto, da 7 anni in cui Anceschi ha avuto la fortuna di poter visitare numerosi luoghi e prendere contatto con le diverse culture.
Il frutto di tutto questo sono appunti di viaggio, racconti incredibili, ma, soprattutto foto che immortalano momenti particolari di quelle esperienze: “In cammino rappresenta la mia idea di viaggio. È un mix tra avventura, sfida con se stessi, ricerca dell’ignoto e delle diversità culturali”, spiega il diretto interessato.
Il quale si sofferma, sul significato che ha per lui ‘il viaggio’: “Viaggio per farmi meravigliare. E’ il mezzo migliore per abbattere muri e paure irrazionali, per mettere in discussione tutti i dogmi imposti dalla nostra società occidentale. E’ aprire la mente e l’anima a quello che è diverso da noi. Il viaggio è, in definitiva, libertà”
Quello che tutti gli interessati potranno ammirare da giovedì è una selezione dei suoi viaggi degli ultimi anni e, come detto, l’editing della mostra è a cura di Alessandra Azzolini: “L’obiettivo di questo progetto è condividere le mie esperienze e portare, attraverso i miei occhi, il visitatore in alcuni dei luoghi che inevitabilmente hanno cambiato il mio modo di approcciarmi alle cose del mondo”, aggiunge Anceschi.
“Anceschi inizialmente, durante i suoi viaggi, percepiva la fotografia come una sorta di interruzione del fluire della vita, pensando che il click distogliesse dalla pienezza dell’attimo (per il fotografo è proprio il contrario) – rimarca Azzolini -. Più tardi, ha iniziato a pensare la fotografia come una potenzialità, un mezzo per comunicare con più empatia con gli altri. Per lo scrittore è un intensificatore di immaginazione”.
“Oggi il travel snapshoot si può considerare una sorta di genere fotografico, un diario di viaggio per immagini che utilizza l’ambiente digitale come il luogo privilegiato di pubblicazione. A volte capita che ci si senta sopraffatti di fronte alla moltitudine dei propri appunti fotografici, pur avvertendo l’urgenza di metterli in ordine - prosegue Azzolini, e conclude - La selezione delle immagini, a partire da un corpus di alcune migliaia di file, insieme all’accurata post-produzione e alle scelte di stampa, sono un processo significativo, che fa emergere la ricchezza dell’esperienza vissuta e la possibilità di raccontarla”
La mostra di Emanuele Anceschi sarà aperta fino al 7 gennaio, dalle 9.30 alle 18.30 con esclusione del 24, 25, 26, 30, 31 dicembre 2023 e 1gennaio 2024.
Ricordiamo che Anceschi, nella sia vita da ‘traveller’, ha conquistato la vetta del Mera Park (6.476 mt) nell’Himalaya nepalese nell’aprile del 2022 nell’agosto del 2023 lo Spantik (7.072 mt) nel Karakorum pakistano.