Il medagliere della Nazionale italiana di pattinaggio artistico a rotelle per l’anno 2023 si è arricchito di molte medaglie per tutte le posizioni del podio e nelle varie categorie.
In particolare, per la categoria Jeunesse nella quale Noah Cavallini, sedicenne residente a Borzano di Albinea, ha sbaragliato tutti gli avversari dei campionati italiani ed europei.
La messe di medaglie d’oro che si è meritato, in coppia con Ludovica Pari, e il recente argento in singolo alla Coppa Europa di Pola sono i frutti che gratificano nuovamente sia l’atleta che la sua famiglia.
Le gare sono sempre molto combattute e difficili, il livello tecnico dei convocati delle varie squadre nazionali è ovviamente molto alto, ma Noah è una punta di diamante nel panorama della disciplina. Dall’età di quattro anni pratica il pattinaggio artistico a rotelle: vedendo la sorella maggiore Erin divertirsi molto decise di provare anche lui lo stesso sport e scoprì che gli piaceva davvero. Dopo aver militato in società sportive reggiane, da qualche anno è atleta della TM Roller Academy Asd di Bologna e viene allenato da Annalisa Marelli. L’allenatrice, che vanta numerosi titoli italiani, europei e mondiali, è la mamma di Rebecca Tarlazzi, recentemente incoronata per la sedicesima volta campionessa mondiale di pattinaggio artistico.
L’adolescenza di Noah Cavallini è scandita dagli impegni scolastici (frequenta la 2aS del Liceo Scientifico Spallanzani di Reggio Emilia) e sportivi, molta concentrazione, tante rinunce per scelta, qualche momento di dubbio, tanto sonno da recuperare, altrettanta tenacia e determinazione. Fa bene al cuore sapere che non manca mai un impegno.
Il tempo è sempre utilizzato al meglio. Per esempio studia anche durante gli spostamenti in auto verso la sede degli allenamenti o al ritorno. Sono grandi i suoi sacrifici: poco divertimento, le uscite con gli amici centellinate, salute da curare sempre, comportamento sempre adeguato. Anche la sua famiglia è ugualmente coinvolta, soprattutto in termini di impegno di tempo che economici: si pensi ai pattini, ai costumi, ai costi dei viaggi, alle rinunce cui sottoporsi al fine di permettere a Noah di gareggiare. Sono una squadra, non c’è che dire.
Decido di intervistare il giovane sportivo e mi trovo davanti un ragazzo altissimo, con grandi occhi azzurri e biondissimi capelli. Traspare nel suo portamento un’eleganza innata, quella che ho visto tante volte nei collegamenti in diretta dalle sue gare e che sempre mi commuove. Si distingue per questo, oltre che per la sua bravura.
Noah Cavallini si muove nel mondo di quello che probabilmente viene ritenuto uno sport minore dai più, ma questo non significa che minore sia il coinvolgimento su più livelli della vita. Il sedicenne è impegnato a crescere e al contempo a essere campione con i piedi ben saldi a terra. Ogni giorno ha il sapore di una partita a tetris, ma il sorriso della soddisfazione che lui mostra quando si nominano le vittorie la dice lunga: il gioco vale la candela.
Ecco, dunque, il suo palmares 2023 nella categoria Jeunesse: nella specialità Coppia Artistico sono quattro gli ori: Campionato Europeo, World Skate (International Series), Campionato Italiano, Coppa Italia. Nella specialità Singolo Artistico si è guadagnato l’oro al Campionato Italiano e l’argento in Coppa Europa. I risultati parlano chiaro: lui non sta giocando.
L'interivista
Cosa di prova a essere varie volte il numero uno?
Sono felice ovviamente, sento che ripago me stesso e la mia famiglia con l’orgoglio che tutti noi proviamo. I sacrifici a cui tutti ci sottoponiamo non sono stati vani, non sono andati a vuoto e questo fa stare bene".
Ti viene mai voglia di smettere?
A dire la verità sì: mi viene quando penso ai miei coetanei che si divertono tutti i pomeriggi. Poi capisco che vorrei solo qualche pomeriggio in più di riposo, di tempo per me. Ma pattinare mi piace molto per cui non mollo. Ammetto che ci sono volte in cui vado in gara senza aspettative, penso sia normale soprattutto alla mia età. La fatica di preparare una gara è tanta, qualche volta il corpo si ribella se sono troppo stanco, però la convinzione di saper fare gli esercizi è fondamentale, ti permette di crederci. E quindi lo fai al meglio e a volte funziona piuttosto bene".
Sapere di essere tra i migliori ti ha cambiato?
"Sono sempre io, lo stesso ragazzo di sempre, a volte sciocchino. Sono sempre stato così: rimango me stesso".
Come gestisci lo stress pre-gara?
In realtà non credo di provare stress, solo la normale agitazione che si calma quando entro nel luogo della gara e mi viene illustrato come si svolgerà e quali sono i tempi del programma. Lì inizio il riscaldamento, mi concentro, infilo i pattini e gareggio. Ansia e stress rovinano tutto, meglio non buttare all’aria mesi e mesi di lavoro.
Chi decide musica e coreografia delle tue esibizioni? Puoi dire la tua?
Decide l’allenatrice, io non ho voce in capitolo. Posso dire se mi piace o no, tutto qui. Solo l’anno scorso ho voluto e ottenuto di avere un brano più ritmico, ero stanco di esibirmi sulle solite note. Forse volevo sfidare me stesso.
Hai un sogno a rotelle?
Punto alla categoria Senior, sogno di non dover smettere per cause esterne. Intanto, mi alleno per la prossima gara regionale che qualifica ai campionati italiani 2024.
Come hai festeggiato le tue medaglie?
Sono stato con gli amici e mi sono comprato delle scarpe nuove (cosa può esserci di più normale alla sua età? Meraviglioso! n.d.r.).
Sei mai stato invitato come ospite a qualche evento? Lo ritieni utile?
Sì, quest’estate ho partecipato come ospite a due manifestazioni: una in Piazza Cavalli a Piacenza e l’altra a Perugia. Inoltre, in previsione dei saggi natalizi delle varie società di pattinaggio, ho già aderito con piacere a diverse richieste di esibirmi. Ritengo che sia utile a far aumentare il più possibile la visibilità di questo sport.
A chi dici grazie?
Alla mia famiglia, primo motore e poi alla mia allenatrice. Lei ha sempre saputo che avrei potuto fare tutto: non ha mai dubitato un solo istante. Questo indubbiamente mi dà forza.
Valeria Ronchini