Riceviamo e pubblichiamo
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La piazza della dignità
Le immagini che da oltre sei settimane arrivano da Gaza e dalla Palestina stanno scuotendo non solo il mondo, ma anche le nostre coscienze. Assistiamo ad un conflitto in cui decine di migliaia di civili non sono né un "danno collaterale" né un male necessario, ma il vero bersaglio di atti di pulizia etnica e di genocidio, giustificati con "operazione antiterrorismo".
Entrambi questi atti costituiscono un crimine contro l'umanità secondo il diritto internazionale e un affronto alla dignità umana secondo qualunque standard etico e morale. Ma non è solo per la vita dei Palestinesi e la pace nel Medio Oriente che è giusto essere in piazza.
Eventi come questi toccano tutti noi, anche se apparentemente avvengono lontano, perché le decisioni dei poteri nazionali e sovranazionali investono le nostre vite quotidianamente. Guardiamo le nostre economie, le nostre città, scuole, ospedali, trasporti, persino le bollette e i prezzi, e vedremo in trasparenza qual è il risultato delle decisioni prese da chi sostiene di governare in nostro nome. Tanto in politica interna quanto in ambito internazionale. Sono decenni che i nostri cosiddetti governi lavorano contro di noi, mentre seminano guerra e povertà in tutto il mondo. I risultati sono sotto i nostri occhi.
Più ci ritiriamo e guardiamo da un'altra parte senza fare niente, più le nostre vite peggiorano a causa delle loro decisioni e posizioni, corrotte e irresponsabili. Con il nostro silenzio ci rendiamo complici dei loro crimini, con la nostra acquiescenza andiamo incontro a un futuro che diciamo di non meritare ma che non facciamo nulla per impedire si realizzi. Non possiamo accettarlo e non dobbiamo più permetterlo. Per questo, come avviene in tutto il mondo, anche in montagna saremo in piazza per opporci a questa barbarie disumana.
Chiediamo a tutte le persone munite di coscienza di unirsi a noi, lunedì 4 Dicembre, nella piazza di Felina, dalle ore 18. Per Gaza, per la Palestina, per la nostra dignità. Per non svegliarci domani scoprendo che ormai è troppo tardi. Perché chi non rispetta sé stesso non può aspettarsi di essere rispettato da altri.
Cittadini per Gaza