La chiusura del bancomat di Ligonchio preoccupa la comunità.
In tanti esprimono le loro perplessità, anche su Fb ed in particolare, nel gruppo Sei di Ligonchio se…, dove in tanti sottolineano la necessità di avere a disposizione il servizio ed auspicano ad un ripensamento o ad una soluzione non così drastica, per evitare problemi non solo ai residenti ma anche a turisti e commercianti.
Sulla questione è intervenuto il primo cittadino Enrico Ferretti precisando, a quanti chiedono un intervento dell’amministrazione che “Il Comune, purtroppo, nulla può di fronte a scelte aziendali e private come quelle degli istituti bancari, dove quotidianamente vengono determinate strategie aziendali a discapito delle necessità e delle tenute sociali ed economiche e dei territori; come già abbiamo subìto con la chiusura dell’ufficio nonostante la mobilitazione dei cittadini e dell’allora amministrazione”.
E precisa che "l' amministrazione comunale ha ottenuto dalla Banca di non pagare le commissioni per l’utilizzo del bancomat per i prelievi presso altri sportelli".
Ferretti aggiunge che “il Comune di Ventasso ha avuto diversi incontri con Bpm. Come tutti saprete, lo stabile su cui era installato il bancomat ATM è di proprietà privata, nonché in vendita e non sappiamo se vi siano trattative in merito. Le proposte fatte dall’attuale amministrazione a BPM sono quelle relative alla possibilità di posizionare il bancomat all’interno del municipio di Ligonchio facendosi carico delle spese di mantenimento del servizio. Proposta al vaglio dell’amministrazione centrale della banca che, purtroppo, non ha ancora ottenuto una risposta. Speravamo che la risposta arrivasse in modo univoco rispetto alla soppressione del bancomat, cosa che purtroppo non è avvenuta, considerando anche che la data effettivamente dello smantellamento non ci è mai stata comunicata”.
“In attesa di una solerte e dovuta risposta da parte della banca - aggiunge Ferretti – nel rispetto delle istituzioni e dei cittadini, ci siamo adoperati da tempo in altri ambiti, valutando altre proposte risolutive che sono in coda ad una risposta della banca stessa (più volte sollecitata). Non molliamo. Tutta l’amministrazione comunale rimane a disposizione quotidianamente di tutti i cittadini per qualsiasi dubbio o necessità. Terremo aggiornata la popolazione di Ligonchio, attraverso i canali ufficiali, sugli sviluppi nelle prossime settimane appena avremo risposte”.
E per chi auspica almeno nell’installazione di un banco posta il sindaco risponde che “abbiamo già chiesto e i tempi sono troppo lunghi per un servizio essenziale come questo. Non prima del 2025. Siamo comunque in contatto anche con poste sperando in una rimodulazione dal nuovo progetto di Poste italiane”.
L’impegno del Sindaco Ferretti e di tutta la sua squadra è ammirevole, ma rimettere insieme i cocci di come è stato ridotto il territorio montano di questo Appennino Reggiano, e direi Parmense, credo che solo il Padre Eterno sarebbe in grado di farlo. Si è consentito, più corretto sarebbe dire si è voluto, lo spopolamento dei paesi e il dissesto totale del territorio, si è voluto creare di questi territori una riserva per lupi e cinghiali che porta benefici solo a loro, qualsiasi attività è in difficoltà, sia per la burocrazia che per la totale mancanza di infrastrutture, manca persino una viabilità decorosa, manca tutto, opere già avviate come la diga di Vetto, la fondovalle val d’Enza, la fondovalle val di Lonza e Val Secchia, non sono state realizzate, meglio sarebbe dire si è impedito che venissero realizzate, chiedetevi da chi; si creano problemi anche a chi taglia legna anche se l’Appennino è diventato tutto boscchivo per l’abbandono dei prati; poi tutti zitti, a parte qualcuno, se chiude il punto nascite, scuole, attività, ambulatori e ora anche il bancomat a a Ligonchio, ecc.; ma qualcuno si chiede di chi è la colpa di tutto questo?; qualcuno pensa sia colpa del Sindaco Ferretti che non centra nulla?. Lascio la risposta ai lettori che sanno ancora meditare, anche se ora è tardi.