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Il progetto dell'Enaip

Inserimento lavorativo di persone disabili, Castelnovo è all’avanguardia

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Castelnovo Monti. Fondazione Enaip, Servizi sociali, Istituti scolastici di Castelnovo Monti e famiglie hanno dato vita a un importante progetto legato all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Enaip grazie alle risorse messe a disposizione dal Fondo Regionale Disabili e dall’Unione dei Comuni dell’Appennino reggiano, ha promosso e realizzato una serie di tirocini formativi a favore di persone disoccupate fragili, con disabilità certificata, del distretto di Castelnovo.

Spiega Massimo Guarino, referente della sede Enaip di Castelnovo Monti: “Il tirocinio, quale misura di politica attiva, ha permesso a persone lontane dal mercato del lavoro per motivi personali, sociali, economici e legati a competenze non più spendibili o obsolete, di reinserirsi nei contesti produttivi in modo graduale e progressivo, acquisendo nuove competenze non solo professionalizzanti ma anche di carattere trasversale, utili a poter essere di nuovo appetibili per il mercato”.

“I tirocini, che complessivamente sono stati 9 di durata variabile compresa tra i 4 e i 12 mesi, con impegno settimanale part time o full time a seconda delle possibilità delle persone e dell’organizzazione del contesto di inserimento, si sono conclusi tutti con esito veramente positivo, sia per quanto riguarda la soddisfazione dei ragazzi che quella delle aziende – prosegue Guarino -. I contesti produttivi nei quali si sono svolti, sono stati presso case di riposo, negozi di abbigliamento, supermercati, asili nido, punti vendita cosmetici, vivai e serre. Stiamo lavorando per potere dare una continuità a queste esperienze di lavoro data l’importanza per ragazzi con diverse abilità di rinforzare quelle mansioni imparate durante la loro esperienza”.

L’area disabili adulti del Distretto Sanitario di Castelnovo, che collabora a questi progetti, fa parte del Servizio sociale educativo associato dell’Unione dell’Appennino reggiano, prende in carico persone con disabilità congenita o acquisita da 18 ai 65 anni di età e attualmente gli utenti sono 125 su tutto il territorio del distretto.

La presa in carico delle persone e delle loro famiglie avviene attraverso l’unità valutazione handicap, composta da due Medici psichiatri, Veronica Barbanti Silva e Gian Battista Giuliani, il coordinatore dell’area della non autosufficienza Francesca Jacopetti, l’infermiera Nadia Pellegrini, l’educatore professionale Catia Bonicelli, gli assistenti sociali dei comuni di appartenenza dell’utente, Annalisa Pignedoli assistente sociale area disabili adulti, Maria Grazia Simonelli responsabile del Servizio, Isabella Diresta per l’area amministrativa.

Una volta definito il progetto l’equipe supporta e monitora la persona, la famiglia, gli operatori dei servizi nelle diverse fasi del percorso. “I progetti di inclusione sociale e di tirocinio – spiega una nota del servizio – rappresentano uno strumento per favorire le autonomie e l’integrazione attiva nel contesto sociale: essere inclusi significa soprattutto sentirsi accolti, appartenere a un gruppo di persone a una società, godere pienamente di tutti i diritti e le opportunità che questa appartenenza comporta ed essere considerati risorsa. Questi progetti sono importantissimi per le persone con disabilità per accrescere il proprio senso di autoefficacia, autostima ed autorealizzazione”.

Infine i genitori dei ragazzi coinvolti nel tirocinio lavorativo intervengono per “esprimere tutta la gratitudine a coloro che si sono impegnati per la realizzazione e l’attivazione di tali esperienze di lavoro per i ragazzi diversamente abili”.

“È molto difficile far capire a imprenditori e datori di lavoro che anche loro possono svolgere diversi compiti nell’ambito di un’attività nel rispetto delle loro caratteristiche, molte volte creando anche un atmosfera più umana e attenta al valore di ciascuno nell’ambiente di lavoro in cui vengono inseriti. Il problema spesso è dare una continuità ai fondi necessari e trovare le ditte disponibili a prendersi in carico i ragazzi ed insegnare loro un mestiere – dicono alcuni genitori -. I ragazzi coinvolti al momento sono entusiasti e stanno crescendo ed acquistando sempre maggiori autonomie sia sul lavoro che nella vita quotidiana sentendosi parte di un team ed utili giorno dopo giorno; questo permette anche loro di essere visti dagli altri in modo positivo, talvolta come colleghi essendo coinvolti in attività che fino ad ora potevano sembrare loro impossibili”.

Il gruppo di ragazzi disabili protagonisti del progetto di inserimento lavorativo

“Il limite è la scadenza di tali esperienze: i progetti della Regione sono solo annuali e proprio quando i ragazzi iniziano ad essere veramente operativi dopo avere imparato come svolgere i compiti loro assegnati il tirocinio si ferma e non vi è sempre la possibilità di continuare lasciando i ragazzi e le loro famiglie nell’incertezza di cosa potere fare il giorno dopo. Gli imprenditori che con tanta sensibilità danno la sua disponibilità ad accogliere questi ragazzi dovrebbero avere la possibilità, in caso l’esperienza sia stata positiva, di assumerli con agevolazioni e vantaggi per entrambi. Vogliamo quindi lanciare un appello ad amministratori e politici  affinche’ diano tale possibilità ad enti e imprenditori per rendere i ragazzi diversamente abili utili e sempre più uguali agli altri”.

Conclude la mamma di uno di questi ragazzi, Alessandro, con sindrome di Down: “Lavora grazie al tirocinio nel negozio Benetton di Sandra Tagliati, ed è stato accompagnato da Betty, Sara e Rosanna fin dall’inizio ad imparare alcune operazioni semplici ma indispensabili ad un lavoro di squadra nel negozio di abbigliamento e pur con diverse difficoltà oggi è autonomo in alcuni passaggi , fa parte del team e si sente realizzato nella sua voglia di diventare “grande” e anche lui fare la sua parte e come lui anche Davide, Martina, Giovanni e tutti gli altri ragazzi speciali”.

GLI IMPRENDITORI COINVOLTI
Sandra Tagliati e il Team del negozio Benetton
Sandra titolare del negozio di abbigliamento Benetton ha accettato di prendere Alessandro nel suo team senza esitazione fin da subito: “Ci teniamo a puntualizzare alcuni aspetti che abbiamo rilevato con l'esperienza che abbiamo vissuto con Alessandro in questi due anni, sottolineando che per noi è stato di grande crescita, anche come gruppo. La sua presenza dall’inizio ha provocato una sorta di messa in campo di energie, in un primo momento quasi a tutela di Alle, poi invece di arricchimento proprio del gruppo stesso, dove Alle è diventato una sorta di esempio da seguire e ci dona ogni giorno un motivo per fare, provare, superare. Alle, accolto subito pur con qualche dubbio, si è fatto notare per la simpatia, e il buon umore che ha scatenato dal primo momento, poi pero abbiamo anche notato che le mansioni che gli sono state affidate gradualmente lo hanno trovato prontissimo sulla risposta, e ci ha insegnato che le difficoltà sono quelle che noi abbiamo nella mente, nella fiducia che abbiamo in noi stessi, mentre lui affronta sempre col sorriso le prove che quotidianamente sostiene e così ne esce sempre vincitore e capace”.
“Avere Alle è stato un po' come mettersi in gioco, perché in un primo momento anche noi non sapevamo se questa modalità di lavoro poteva davvero trovare risposte e soprattutto, se un lavoro come il nostro, sarebbe stato adatto alla sua crescita o comunque alla sua in qualche modo formazione. Sin dal primo momento ci ha dimostrato il suo valore, e davvero la capacita 'assoluta di diventare importante nel nostro Team quindi per noi tutte esperienza altamente positiva e ci auguriamo di continuare ad avere il supporto della regione necessario per potere continuare ad avere Alle nella nostra squadra”.
Anche Betty racconta: “Alessandro ci ha insegnato che si può affrontare la vita in modo diverso: dopo un primo momento in cui ci siamo studiati a vicenda con episodi di scontro, di tensioni si è raggiunto  un equilibrio perfetto ; lui stesso con la sua voglia di fare e di difendere le proprie idee , ci ha aiutato ad individuare  il suo spazio all’interno della nostra attività commerciale ed ora è insostituibile”.
“Arriva al mattino cantando, di buon umore cosa che in questi tempi non succede quasi più. Sembra il “Pifferaio Magico” che attira i saluti e i sorrisi dei clienti. Nei momenti di tensione ci aiuta a interrompere il silenzio riportando con le sue battute un clima di leggerezza e trovare un’altra faccia dello stesso problema e così la nostra è diventata una strategia di squadra arricchita di molta complicità”.

Paolo Costi titolare del negozio Prodet che ha come aiutante Davide conferma la importanza del Progetto e ribadisce l’importanza di apprezzare i ragazzi che “se bene guidati imparano a fare molte cose e le fanno con una passione e serietà incredibili’ accompagnati da tanta dolcezza e umanità”.

 

Stefano Castellini del Conad di Felina che ha con se Giovanni ed è papà di Martina che svolge il tirocinio presso l’Asilo mater Dei ribadisce che “l’inserimento dei ragazzi speciali deve essere fatto con molta serietà, devono essere capiti e seguiti bene ma è un impegno che vale la pena prendersi, è una presenza molto importante sia per chi lavora ma anche per i clienti del negozio capiscono la sensibilità dell’imprenditore e l’apprezzano”.