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Sulla vicenda interviene Vittorio Bigoi

Ligonchio ora è anche senza Bancomat

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A Ligonchio, la scorsa settimana, BPM ha chiuso lo sportello bancomat, creando un notevole disagio ai cittadini. E tante polemiche.

Sulla vicenda interviene Vittorio Bigoi, presidente della società San Rocco cooperativa di Comunità di Ligonchio: “La banca, già tristemente nota per aver chiuso la filiale Ligonchiese che era attiva da 70 anni, ha provveduto a ‘sigillare il bancomat' con una lamiera e così che adesso, chi necessiti di fare un prelievo può ‘comodamente’ recarsi ai bancomat più vicini, Villa Minozzo, Collagna, credo forse ci sia ancora il bancomat di Unicredit a Busana, oppure a Castelnovo".

Bigoi ha sempre avuto le idee chiare sulla desertificazione bancaria. Lo avevamo intervistato alcuni mesi fa e tra le tante cose sosteneva che “la volontà delle banche era ed è chiara, ridurre gli sportelli e ridurre di conseguenza il personale".

"Dico ‘tristemente nota’ - incalza Bigoi - riferendomi a BPM perché a suo tempo quando imparammo che avrebbero chiuso la sede di Ligonchio, con l' allora sindaco Manari fummo convocati a Reggio Emilia per parlare della situazione. Fu un incontro esclusivamente ‘dovuto’ affinché ci potessero raccontare che avrebbero preso in seria considerazione le ns argomentazioni, che avrebbero voluto scongiurare tale chiusura. Fu solamente una presa in giro. D' altronde BPM è una banca privata e decide quello che ritiene più opportuno fare”.

Sulla chiusura del bancomat dice che “ora, salvo un po' di chiacchiere di lamentela per lo più nei bar e qualche post sui social di cui non frega praticamente niente a nessuno, temo (e spero davvero di sbagliarmi) che dovremo farcene una ragione e che perderemo, purtroppo, l'ennesimo servizio a Ligonchio che è un paese abitato dal 80 - 85% di anziani. Spiace però davvero constatare che la maggior parte dei correntisti di Ligonchio, dopo un po' di indignazione del momento, si siano passivamente adattati ad avere la loro filiale di riferimento a Castelnovo, mantenendo lo stesso istituto bancario che ci ha lasciato a piedi e temo ora anche senza bancomat”.

E aggiunge: “Invito tutti i correntisti a fare quello che ho fatto io, spostare i propri risparmi su un altro istituto di credito, che probabilmente non sarà migliore di BPM, ma vi garantisco che io ho detto al direttore di Castelnovo che piuttosto che farmi spostare il conto in quella filiale, avrei recuperato i miei pochi risparmi e li avrei messo sotto al materasso. Se tutti i correntisti ex Ligonchio chiudessero tutti i conti correnti che BPM ha conferito alla sede di Castelnovo, anziché le chiacchiere da bar o da social, sarebbe un atto concreto e daremmo loro dimostrazione che ci avrebbero dovuto trattare in altro modo. Pensateci e soprattutto agite come ho scritto. È il modo corretto di dimostrare a BPM che non ci sta bene essere trattati come chi non conta nulla".

“A Ligonchio ora BPM prima Banco San Geminiano e San Prospero per oltre 70 anni hanno lavorato con tutti noi correntisti – conclude Bigoi - e di certo ne hanno avuto un importante ritorno economico e d' immagine. Con queste ultime loro scellerate decisioni ci inviano un messaggio inequivocabile che siamo tenuti tutti a cogliere ed agire di conseguenza”.

4 COMMENTS

  1. Anni fa’ un cittadino delle istituzioni della bassa, mi disse in un contesto istituzionale, che “noi montanari costeremmo meno alla collettivita’ se ci trasferissimo tutti in pianura, in quartieri costruiti a spese delle collettivita’”. Tra pochi anni sara’ accontentato. Poi d’estate gli amici piansani dove andranno al prendere l’aria bona ?

    • Comprendo il disgusto del Sig. Bigoi, ma sono propenso nel dire che questo è solo l’ennesimo tassello di un mosaico il cui progetto è iniziato molti anni fa con un termine ben preciso “globalizzazione”.
      Gli ultimi 30 anni hanno portato tutte le aziende, bancarie, di servizi, ma anche il pubblico ad abbandonare quei territori che hanno poca “attrazione” economica, poca cittadinanza, il tutto per massimizzare i profitti e abbassare i costi a scapito dei soliti cittadini caparbi che non ostante 1000 difficoltà continuano ad abitare in aree marginali.
      Caro Sig Bigoi, dopo la banca, attenda l’uscita dei carabinieri, la chiusura degli uffici pubblici, poi gli esercizi economici e poi la morte del paese.
      Che dir si voglia, questo è il risultato di una politica miope che ha relegato i territori disagiati a zone marginali, senza capire che l’unica soluzione per nn far morire i territori era collegarli a valle con strade DECENTI, oppure detassare i redditi sia da lavoro autonomo che da dipendente ed incentivare quelle aziende “sante” che investono in territori come il comune del Ventasso.
      Purtroppo i tempi sono passati e la strada scellerata intrapresa da questa civiltà sposata al consumismo è ben chiara, intelligenza artificiale 800.000.000 di posti di lavoro a rischio, robotica, a breve amazon consegnerà con i droni, voglio vedere l’abitante di Ligonchio a cui verrà offerto il latte a € 0.80 litro se andrà in bottega a comprare.
      Sempre di più l’economia in mano di pochi e questi pochi quando saranno padroni del mercato detteranno legge, andranno dal contadino ad offrire 0,01 € al litro del latte, poi lo venderanno a € 0.80 senza pagare tasse e vai questa è civiltà, si ricordi il bancomat BPM è solo un tassello del mosaico, ma prima di indignarsi vada a vedere quanto il banco BPM ha speso per prepensionare le proprie maestranze.
      Cordialmente

      • Firma - Malvolti Roberto
    • Credo che Vittorio habbia centrato il problema se tutti dicasi tutti recedessero dal contratto e quindi non più usufruissero della BPM credo che sarebbe un messaggio chiaro ma se se ci si lamenta sui social o nei bar è poi non si fa nulla di concreto nulla cambia.

      • Firma - Gianni
    • Caro Malvolti.
      Siamo tutti consapevoli che la ” globalizzazione ” ha portato ed ancora porterà effetti collaterali sgraditi alle ns piccole comunità.
      Però se ci limitiamo a denunciare questo stato di fatto e non facciamo nulla, saremo colpevoli di non averle tentate tutte prima di desistere.
      Nel ns piccolo possiamo comunque scegliere e non accettare supinamente quanto sta accadendo.
      A volte piccoli atti concreti valgono davvero molto di più di solenni denunce.
      La ns piccola cooperativa di comunità non intende arrendersi a queste dinamiche ed a queste regole di mercato.
      Sappiamo usare la ns testa e proponiamo di mettere in campo atti estremamente concreti.
      Così come già anticipato, se tutti i correntisti dell’ ex sede BPM di Ligonchio, chiudessero tutti i loro conti in BPM, credo che questo sarebbe un bel segnale, del tipo ” noi non ci stiamo ” !
      Per quanto attiene ” Amazon che ci potrebbe consegnare il latte a 0,8€ al litro con un drone ” a scapito delle ns piccole botteghe, la informo che fortunatamente a Ligonchio ci sono persone che ancora capiscono il valore sociale delle ns piccole botteghe e sono disposti a spendere un po’ di più pur di garantirsi un servizio indispensabile per un paese dove oltre il 80% della popolazione residente è ultra ottantenne.
      Peraltro dubito davvero che Amazon potrà consegnare il latte con il drone a Ligonchio, perché il vento che spesso tira a Ligonchio non riuscirà a placarlo neppure l’ AI !
      Inoltre leggo nelle sue parole una sorta di rassegnazione.
      Noi non siamo rassegnati, magari siamo incazzati con BPM , questo si.
      La saluto e le auguro buona vita.
      Vittorio